Con ancora negli occhi e nella mente lo splendido spettacolo di “Cavalloni”, la notte di poesia e grandi teli dipinti al Cotone a Marciana Marina, stamattina i volontari di Legambiente si sono ritrovati, insieme a decine di cittadini portoferraiesi ed elbani, al desolato parcheggio della Villa Romana delle Grotte per un flash mob dal significativo slogan “RIAPRITELA – La Storia non ha padroni”.
Un iniziativa preceduta dalla pulizia intorno all’ingresso sbarrato di quello che è probabilmente il più importante monumento dell’Elba, vergognosamente “ornato” di bottiglie, fazzolettini, cartacce di ogni tipo con i quali i ragazzi del Cigno Verde hanno riempito 3 sacchi e mezzo di spazzatura.
Mentre i partecipanti al flash mob si radunavano, sono arrivati diversi turisti che volevano visitare la villa e all’arrivo sul piazzale i legambientini hanno addirittura trovato una coppia di turisti norvegesi che, dopo aver raggiunto le Grotte in bus, aspettavano sconsolati un altro bus per ritornare a Portoferraio, allibiti dalla situazione di degrado e chiusura che avevano trovato.
Dietri lo striscione “RIAPRITELA – La Storia non ha padroni” c’erano anche le due capogruppo dell’opposizione Portoferraiese, Alessia Del Torto e Cosetta Pellegrini, diversi esponenti del PD e della sinistra elbana e soprattutto molti cittadini comuni di ogni orientamento politico ed esponenti del mondo associativo e culturale elbano.
«Abbiamo voluto fare una cosa semplice ed un atto concreto – dice Umberto Mazzantini, della Segreteria di Legambiente Arcipelago Toscano e responsabile nazionale Isole minori del Cigno Verde - La nostra è l’ennesima sollecitazione all’amministrazione comunale perché questo gioiello della storia portoferraiese ed elbana venga restituito alla comunità».
Legambiente, che per anni aveva denunciato l’abbandono dell’area che è ancora incredibilmente privata, aveva accolto con entusiasmo ed attenzione la riapertura della Villa Romana delle Grotte da parte di una cooperativa di giovani e brave archeologhe, che aveva riaperto il monumento e creato occasioni di fruizione culturale di alto livello. Un’esperienza di successo stroncata dopo l’estate 2015 per motivi che, nonostante le fumose spiegazioni, restano oscuri.
«Ricordiamo – dicono a Legambiente – che il Sindaco di Portoferraio Mario Ferrari disse che, se fosse stato necessario avrebbe espropriato l’area della villa romana, al centro di un comprensorio archeologico nel quale gli archeologi guidati da Franco Cambi dell’università di Siena continuano a fare eccezionali scoperte».
Legambiente chiede al Sindaco e al vicesindaco di Portoferraio:
1) A che punto siano le trattative con l’ex presidente della Fondazione ed ex deputato di Forza Italia Agnelli Marcello Pacini, presidente della Fondazione “Villa Romana delle Grotte”
2) Quale sia la natura di queste trattative e perché questo mancato accordo comporti la chiusura e l’abbandono di un sito archeologico così importante e di una risorsa culturale ed economica alla quale non si può e non si deve rinunciare.
3) Cosa intenda fare l’Amministrazione comunale per impedire che anche nell’estate 2016 si ripeta la vergogna della chiusura della Villa Romana delle Grotte.
Al dottor Pacini, cittadino illustre di Portoferraio, Legambiente chiede un gesto di generosità verso la sua città e l’Elba: doni al Comune l’area della Villa Romana Grotte, che è comunque un bene comune dell’Elba, di chi ci vive e di chi la visita.
Insomma, «Riapritela. Perché la Storia non ha padroni». E la storia non finisce qui…