L’amministrazione comunale di Campo nell’Elba ha istallato un innovativo sistema di monitoraggio per cercare di salvare le palme presenti sul territorio.
Si tratta di una soluzione che premette l’identificazione precoce del punteruolo rosso (RhynchophorusFerrugineus), responsabile dell’emergenza fitosanitaria che ha eroso in maniera allarmante il patrimonio palmizio elbano e italiano.
Il sistema di monitoraggio prevede l’istallazione di sensori sviluppati da IoTree Technology Division, in grado di individuare precocemente la presenza di larve di punteruolo, anche con dimensioni inferiori ad 1 centimetro e di monitorare costantemente il livello di infestazione tramite una web application dedicata che, segnalando la presenza della larva, permette di agire sull’esemplare con un trattamento circoscritto.
Dopo la perdita di diversi esemplari, il sindaco Davide Montauti ha dato input agli uffici comunali affinché per il futuro sia prevista una diversificazione arborea razionale, continuando però ad investire in prevenzione attraverso un monitoraggio più scientifico.
“Abbiamo adottato questa tecnologia – spiega Davide Montauti, sindaco di Campo nell’Elba – per tutelare il nostro patrimonio palmizio ma anche per difendere la salute pubblica da interventi preventivi massivi che spesso investono anche gli alberi sani, causando un inquinamento diffuso senza avere nessuna certezza di salvare le piante. Si tratta di una tecnica usata a Dubai, dove le palme sono fonte di sostentamento per la produzione di datteri. L’identificazione del punteruolo rosso mediante ispezione visiva è molto tardiva, in quanto i sintomi esterni evidenti appaiono solo quando l’azione erosiva delle larve è molto avanzata, quando sono scarse le possibilità di recupero dell’esemplare, con grave rischio anche per la salubrità delle palme adiacenti. Grazie all’impiego di questi sensori, l’immediata identificazione dell’insetto nei primi stadi di vita, consente azioni puntuali sugli esemplari colpiti, ottimizzando le possibilità di recupero e minimizzando l’impatto ambientale e i costi dei trattamenti fitosanitari”.