Il rapporto “Depuratori di acque reflue urbane Risultato dei controlli agli scarichi - Anno 2012” dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpat) riferisce dei controlli effettuati sulla conformità degli scarichi da depuratori di acque reflue urbane, eseguito ai sensi del D.Lgs 152/06 parte III, avvalendosi, laddove stipulati, dei protocolli con i Gestori del Servizio idrico integrato.
Nel 2012 l’Arpat ha controllato 208 depuratori di acque reflue urbane (esclusi quelli di piccole dimensioni per i quali sono previsti trattamenti di depurazione cosiddetti appropriati, o gli impianti come quello di Marciana Marina dove il depuratore non c’è) con una potenzialità maggiore di 2.000 Abitanti equivalenti (Ae).
Nella della provincia Livorno l’organizzazione di Arpat prevede il dipartimento di Piombino che comprende i comuni elbani, dove la maggior parte dei controlli sono effettuati nella seconda metà dell’anno, in estate a causa del forte flusso turistico.
All’Elba l’Arpat ha controllato solo 5 impianti di depurazione e 2 hanno registrato parametri fuori norma: una sanzione amministrativa per superamento del parametro microbiologico di Escherichia Coli (quindi inquinamento di tipo fecale) è stata comminata all’impianto di Vaccarelle (4.000 abitanti equivalenti) a Capoliveri e l’altra all’impianto del Grigolo (15.000 Ae) di Portoferraio per superamento dei limiti sui tensioattivi. Sembra tutto a posto nel depuratore di Porto azzurro (15.000 Ae) ed in quelli di Bonalaccia-Filetto (8.000 Ae) e del Lentisco (21.000 Ae) di Campo nell’Elba.
«I dati dell’ottimo lavoro svolto dall’Arpat sono preoccupanti perché, pur con un limitato numero di controlli agli scarichi, ben 2 depuratori elbani su 5 (il 40%) presentano problemi – dice Umberto Mazzantini, portavoce di Legambiente Arcipelago Toscano – Confermando del resto i dati contenuti nel vecchio Piano dell’ex Ato che parla di una sofferenza depurativa della nostra isola proprio del 40%. Ci chiediamo cosa succederebbe se si tenesse conto dei molti impianti che la stessa ex Ato definisce obsoleti e fuori norma. Per quanto riguarda i due impianti sanzionati nel 2012 sono vecchie conoscenze di Legambiente. Per il Grigolo aspettiamo ancora che venga chiuso definitivamente dopo le denunce nostre e dei cittadini sul suo cattivo funzionamento, le continue rotture della condotta di scarico sottomarina e le segnalazioni, anche recenti, di sversamenti di liquami nell’area portuale. L’impianto delle Vaccarelle a fanghi attivi di Capoliveri, scarica nel fosso dei salici e finisce nella zona umida Sito di importanza regionale di Mola e quindi nel Parco nazionale. Quando qualche anno fa Goletta Verde trovò dati fuori norma al depuratore delle Vaccarele, proprio per i parametri di tipo fecale, fummo come al solito accusati di fare inutile allarmismo e di presentare dati imprecisi, ora il dossier dell’Arpat conferma che quel depuratore, e quindi l’area protetta nel quale finiscono le sue acque reflue, qualche problema di Escherichia Coli ce l’ha. Chiediamo ancora una volta un pronto intervento sulle emergenze puntuali, ma è ancora più urgente un piano con tempi e finanziamenti certi per garantire il 100% della depurazione delle acque reflue urbane in un’isola che vive di turismo».