Segnalo che quella del ciliegio è solo l'ultima di una serie di "imprese" compiute nel tempo dagli addetti del parco minerario alla manutenzione del verde.
Ne ricordo solo due, tra le molte, a titolo di esempio.
Il primo episodio riguarda i cipressi che costeggiano la strada che dal cimitero conduce verso Nisporto. Due anni fa questi alberi sono stati potati con una sega solo dal lato strada, mentre nessun intervento è stato eseguito dalla parte a valle. Il risultato del lavoro, che ognuno può verificare, sono dei poveri cipressi dimezzati verticalmente: un vero scempio!
Il secondo episodio riguarda l'aiuola di via Saffi lungo le scale prossime alla piazza. Nel mese di maggio dello scorso anno gli addetti hanno pensato bene di potare a zero, sempre con una sega, cespugli di rose gialle in fiore, alberi di melograno e oleandro fioriti, e tutte le piantine della bordura e altre piante decorative sono state estirpate per "fare pulizia". La stessa operazione è sta ripetuta senza pietà ai primi di settembre, dopo che l'aiuola era stata riallestita dagli abitanti del vicinato.
Questi due episodi, con quello del ciliegio, suggeriscono almeno una considerazione: questi addetti non hanno la minima idea di cosa significhi curare il verde per abbellire il paesaggio.
Non sono giardinieri ma sono solo in grado di accanirsi con mezzi meccanici, a volte devastanti, contro quello che dovrebbe essere un patrimonio manutenuto con ben altra cura.
Rio non si merita questo trattamento!
Carlotta Maffei