Recentemente sono giunte dal PNAT due gran belle notizie.
La prima riguarda l’inaugurazione alla Casa dell’ Agronomo a Pianosa - dopo un lungo ed accurato lavoro di restauro - del bellissimo allestimento museale sul mare e la storia di Pianosa.
La seconda ci dice che la foca monaca continua a frequentare la grotta di Capraia, come documentato da un emozionante filmato ripreso una settimana fa dalla telecamera del PNAT. Due eventi, quelli di Pianosa e Capraia, in grado di trasmettere suggestioni, insegnamenti e speranze affinchè la tragedia dell’ Ucraina, la crisi energetica ed economica e il triste folklore elettorale (ma a votare dobbiamo andare), non cancellino il nostro bisogno di politiche ed azioni verso un mondo solidale e l’uso di energie pulite e rinnovabili.
Poi vi è una terza gran bella notizia. La presentazione all’Elba di Plasticene di Nicola Nurra, sabato 10 all’Open Air Museum di Italo Bolano a San Martino e lunedi 12 alla De Laugier a Portoferraio. Ho letto l’opera di Nicola alcuni mesi fa quando è uscita, e raramente ho avuto modo di leggere pagine in cui scienza e poesia si fondono in una magistrale narrazione condotta con i ritmi e le aspettative di un grande romanzo.
La storia geologica della Terra inizia attorno a 4,3 miliardi di anni fa. Poche centinaia di anni dopo inizia la storia biologica. Da appena 200.000 anni, un niente per la storia del Pianeta, inizia l’avventura dei nostri progenitori diretti, i così detti sapiens. Alcuni di questi (quelli che vivono il “ nord” del mondo) da poco più di 200 anni sono diventati dei potenti agenti in grado di condizionare le geodiversità e le biodiversità del mondo che ci ospita, e la nostra stessa sopravvivenza iniziando : da quelli che vivono il “ sud” del mondo.
Siamo ancora in tempo ad invertire la tendenza al globale e locale degrado ambientale, sociale, etico e culturale. Ma dobbiamo fare presto, molto presto come ci ricordano anche Pianosa, Capraia e il Plasticene.
Beppe Tanelli