Vedo che le fantasiose prose su tartarughe teleguidate e complotti ambiento-comunisti stanno avendo grande eco. Eppure, al netto del rispetto che va concesso alle opinioni altrui, c'è un punto sul quale i "complottisti delle tartarughe" (No tart?) hanno obiettivamente ragione: non s'era mai sentito prima di tartarughe nidificare a S. Andrea o, fin poco fa, all'Elba.
Su questo punto, sarebbe bene tutti riflettessimo con attenzione.
Le tartarughe hanno sempre frequentato la porzione settentrionale del Mediterraneo (compreso sul nostro lato il Mar Ligure e, di là dallo stivale, l'Alto Adriatico). Ma fino a pochi anni fa, le nidificazioni segnalate in queste aree erano rarissime, ora invece sono in netto aumento.
E' un buon segnale? Da un certo punto di vista si: questi animali si sentono sicuri dalle nostre parti, trovano arenili consoni all'importantissima fase della loro riproduzione e... fanno i loro nidi.
Però, questa ha tutta l'aria di uno spostamento verso latitudini più elevate dell'aerale di nidificazione di una specie a rischio.
Uno spostamento che credo siano in molti a mettere in connessione con i cambiamenti climatici e che ormai è arrivato al suo possibile massimo "settentrionale": ci sono nidificazioni registrate in Liguria e a Jesolo, in Veneto.
Davvero, non sono certo sia un segnale così buono. Piuttosto, un allarme per un mare che sta cambiando a causa della nostra follia di bruciatori di fonti fossili di cui, mi si consenta, il rigassificatore di Piombino è un'ennesima espressione.
Alessandro Giannì
(greenpeace)