“La civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali” (M. Gandhi)
Ho letto con molto interesse sia come cittadino che come possessore di un Chihuahua (Gigi per la precisione) della anomala situazione, non più tollerabile in un Paese civile nè tantomeno all'Elba vista la difficoltà di spostamento che la contraddistingue nella sua insularità, della assenza di un Canile e del relativo pronto soccorso veterinario H24. Sembrava quasi riuscita a livello comprensoriale (un Canile a servizio di tutti i Comuni Elbani) la operazione a Capoliveri ma si apprende da poco di un nulla di fatto, non spiegato nè ben chiarito alla popolazione.
Sarebbe facile a questo punto sollevare le critiche alla politica locale che deve, a servizio dei cittadini, fornire i servizi necessari nel momento in cui necessitano, come nel caso di un Canile e di un servizio di assistenza sanitaria per gli animali H24 e porsi la domanda del perché ad oggi l'Elba pur tra i tanti suoi problemi e contraddizioni (il Covid non deve essere la scusa del momento perché questo problema è antecedente) ne sia sprovvista. L'articolo 4 della legge nazionale nr. 281 del 1991 cita "I comuni, singoli o associati, e le comunità montane provvedono al risanamento dei canili comunali esistenti e costruiscono rifugi per i cani, nel rispetto dei criteri stabiliti con legge regionale e avvalendosi dei contributi destinati a tale finalità dalla Regione".
In Toscana tutta la materia è regolata dalla Legge regionale 20 ottobre 2009, n. 59 reperibile e consultabile al link http://raccoltanormativa.consiglio.regione.toscana.it/articolo?urndoc=urn:nir:regione.toscana:legge:2009-10-20;59&pr=idx,0;artic,1;articparziale,0
Di interesse l'articolo 30 che al primo comma recita "I comuni provvedono alla costruzione o al risanamento dei canili sanitari e rifugio secondo i requisiti stabiliti dalla presente legge, anche tramite finanziamenti regionali di cui all’articolo 33."
Però al di là dell'obbligo normativo e di legge esiste qualcosa di più importante e superiore al resto che dovrebbe scuotere le coscienze: si chiama Civiltà.
Facciamolo, fatelo per Civiltà, per i nostri e vostri animali che non potendo chiederlo direttamente fanno sentire la loro voce tramite noi.
Facciamolo per questi nostri fedeli compagni di viaggio (che siano cani o gatti) creature innocenti, capaci di donare affetto incondizionato ai loro proprietari che rendono vive e riempiono le giornate di chi sceglie di prendersi cura di loro.
Un cane è come un bambino che non crescerà mai e che avrà sempre bisogno di essere accudito. In cambio però offre tutto il suo affetto. E chi ha la fortuna di averlo accanto per un tratto della propria esistenza, un periodo sempre troppo breve purtroppo, ne conoscerà l’amore più assoluto e il dolore più profondo, una sofferenza inevitabile, quando quel compagno se ne andrà.
Ecco allora evitiamo che per assenza di strutture idonee ad una cura di urgenza o per la mancanza di un rifugio idoneo a ospitarli la loro dipartita sia più veloce e repentina. Glielo dobbiamo!
Mi rivolgo quindi ai politici locali e a chi per legge ha le previste e dovute responsabilità. Rimediate a questa grave mancanza ma non solo perché ve lo impone la legge, ma per la vostra coscienza e per riconquistare quella Civiltà ad oggi perduta e dare maggiore dignità all'Elba tutta.
Così come spero che la coscienza di tutti gli Elbani si scuota e possano rivendicare a gran voce ai loro politici quello che gli è dovuto di diritto.
Marco Contini