Sono molti anni che da ottobre a maggio ogni mattina, sei giorni su sette con una metodicità che sfiora la mania, percorro il sentiero n. 108 dell'Enfola. L'ho chiamato sentiero ma si tratta di una larga strada sterrata che dal mare porta sulla sommità della penisola. Il panorama che si ammira durante il breve percorso mi meraviglia per la sua bellezza anche dopo tanti anni. Fino a cinque o sei anni fa questa strada era ridotta ad un sentiero dal fondo completamente dissestato e profondamente eroso dallo scorrere non regimentato dell'acqua piovana. Poi la Comunità Montana e il Parco Nazionale ripristinarono il fondo e lo scolo delle acque e da quel momento il sentiero 108 tornò ad essere una bella strada sterrata panoramica percorribile solo a piedi o in bicicletta ed innumerevoli persone che mai si sarebbero avventurate su per il sentiero sconnesso di una volta, presero a frequentare questo parco naturale in mezzo al mare. Qualche settimana dopo il grande restauro si poteva già vedere chiaramente il punto debole dell'operazione: senza una continua manutenzione del piccolo canale laterale che incanala l'acqua piovana, ovvero pulirlo per tenerlo libero da terra, sassi, vegetazione ecc. che regolarmente cade dal ciglio insieme all'acqua o a causa dei maldestri cinghiali che attraversano in lungo e in largo la penisola, in breve tempo lo scorrere senza regola dell'acqua avrebbe completamente vanificato il bel lavoro fatto. La mia preoccupazione svanì una mattina, quando vidi che questa manutenzione era iniziata. Ero felice che le Amministrazioni avessero dimostrato questa lungimiranza, ed incominciai a vedere sotto un altro profilo la credibilità della Comunità Montana e del Parco Nazionale. Qualche mattina dopo incontrai Roberto Fiaschi di Portoferraio che con zappa e carriola puliva meticolosamente lo scolo dell'acqua del sentiero 108. Roberto è un ambientalista della prima ora, un caro amico col quale molti anni fa ho condiviso trekking e passeggiate anche fuori dall'Elba. Ama la semplicità e il silenzio. Il suo lavoro lo impegna tutto il giorno, ma la mattina presto, che sia caldo o freddo, silenziosamente, per anni, quasi sempre da solo, ha fatto sì che il sentiero 108 continuasse ad essere praticabile anche da chi non possiede caviglie da alpinista. Ho scritto queste righe per ringraziarlo a nome di tutti noi che amiamo quest'isola nell'isola che è l'Enfola, ricordandomi un breve libro dove si racconta la storia vera di un uomo che piantava gli alberii e che con quel suo agire sottotraccia, senza pubblicità alcuna e nel più assoluto anonimato cambiò in meglio la geografia e la vita di un'intera regione e di cui oggi si può vedere questo breve filmato: Proprio da questa sensibilità e spontaneità, dal piacere di dare senza chiedere che nasce dalla vera nobiltà di un animo umile, dai tanti Roberto che ci sono all'Elba e in tutto il mondo, mi pare potremmo ricominciare a pensare ad un nuovo senso civico. Grazie Roberto.
Graziano Rinaldi