Presentare un nuovo libro dedicato alla storia e alle vicende della chiesa secolare dedicata a Maria, a quota 627 metri sul livello del mare, è stata un'altra sfida vinta da Silvestre e Paolo Ferruzzi architetti, e da Gloria Peria responsabile della Gestione Associata degli archivi storici dei Comuni dell'isola. Questi sono gli autori di “Santa Maria del Monte, storia di un Santuario dell'Isola d'Elba”, fresco di stampa grazie a Baldecchi e Vivaldi in Pontedera, e la presentazione è avvenuta proprio nel luogo storico di cui parla.
Ad avviare il momento culturale di martedì 15 luglio, il sindaco Anna Bulgaresi, davanti ad una trentina di persone che non si sono spaventate all'idea di fare 2000 passi, per salire con la via crucis del sentiero n° 3 allo straordinario luogo religioso, posto tra castagni secolari. Tutti i convenuti si sono riuniti nella granitica esedra o teatro della fonte realizzato nel 1698 da Pellegrino Calani, che sta davanti all'ingresso del tempio.
Atmosfera suggestiva tanto che pareva di rivivere in diretta le vicende descritte dai Ferruzzi, protagonisti anche di un recente restauro artistico di una parte interna della chiesa, e quindi hanno detto di come nel testo si tracci la storia dell'edificio religioso risalente al 1300, il più antico dell'Elba, dotato di romitorio dove alloggiò nell'estate del 1814 anche Napoleone esiliato. Maria Assunta è raffigurata da un affresco posto nella parte presbiterale e vari sono stati gli interventi di ampliamento o modifica della struttura nei secoli. Tutto l'edificio esterno è stato restaurato nel 2012, grazie all'iniziativa del rettore del Santuario Don Gianfranco Bersani, aiutato da numerose donazioni utili a coprire una spesa totale di oltre 160 mila euro.
Dopo le descrizioni di Silvestre è stata la volta di Paolo Ferruzzi che nel volume di oltre 150 pagine narra della sua sensazionale scoperta, avvenuta nel 1995. Durante un altro restauro ritrovò, sopra l'altare, un affresco di Antonio Bazzi detto il Sodoma, noto pittore del 1500 allievo di Leonardo da Vinci, affresco che era stato nascosto da antiche imbiancature. In pratica la scoperta si può definire la più importante avvenuta all'Elba e tale dipinto, ora pienamente visibile, è di grande valore artistico, probabilmente il più alto esistente sullo “Scoglio”.
Ha concluso le brevi esposizioni la dottoressa Peria che ha messo l'accento sulle notizie relative alla presenza alla Madonna del Monte del Napoleone esiliato, il quale accolse anche Maria Walewska, l'amante, e il piccolo figlio illegittimo Alessandro, in un breve incontro durato solo due giorni.
Terminate le relazioni tutti a vedere dal vivo certi luoghi legati all'imperatore, di cui si celebrano i 200 anni dalla sua presenza all'Elba. Quindi un'occhiata al romitorio dove si trovano taluni cimeli del 1814, tra cui un letto militare in ferro e la sedia dorata di Bonaparte. Infine due passi verso i sentieri dei “Mostri di Pietra” che permettono affacci sul mare con panorami unici, per raggiungere il luogo dove esisteva un telegrafo ottico che il generale còrso di certo usava, come spiega un cartello illustrativo posto tra le rocce granitiche. Serviva per comunicare militarmente a distanza, con codici segreti, e altri strumenti del genere erano posti al monte Grosso e al monte Orello. L'attrezzo riusciva a comunicare di giorno, facendo assumere a bracci meccanici, manovrati da funi, posizioni diverse che rappresentavano lettere o numeri, letti a distanza col cannocchiale.
L'evento si è concluso con un rinfresco a base di Corollo del Poggio e Moscato del Montefabbrello offerti dall'Accademia Italiana della Cucina, delegazione dell’Elba, e non sono mancati i ringraziamenti a Don Bersani e alla Nocentini Group che hanno consentito l'edizione del libro presentato, che contiene stampe, foto originali e brani di don Enrico Lombardi, ormai scomparso, che scrisse nel 1964 un altro testo sul Santuario.
UNA DESCRIZIONE INTEGRALE DELLA MADONNA DEL MONTE DI SILVESTRE FERRUZZI
Santuario più antico dell'isola d'Elba, sorto nel XII secolo come Chiesa della Madonna Assunta. Vi soggiornò Napoleone Bonaparte nel 1814. È il santuario più famoso e antico dell'isola d'Elba, già attestato nel XIV secolo come «Sancta Maria de Monte». Vi si venera un affresco della Madonna Assunta con angeli musicanti sul sepolcro vuoto di Maria, la cui origine si fa risalire alla seconda metà del XV secolo ed è riconducibile alla scuola garfagnina di Pietro da Talada. L'edificio, a tre campate, venne eretto in più riprese. Le maggiori modifiche sono datate alla prima metà del Cinquecento, per volere degli Appiano-Aragona; in tale occasione fu realizzata una serie di affreschi («Esaltazione della Croce») attribuiti al Sodoma e datati intorno al 1537. L'altare maggiore in marmo, d'ordine composito, fu eretto nel 1661 da Ascanio Paolini e Domenico Murzi, appartenenti all'«Opera del Monte». Al XVIII secolo risalgono le pregevoli decorazioni pittoriche a «trompe l'oeil» nella campata d'ingresso, insieme al piccolo portico interno sorretto da quattro colonne in muratura che fu adibito a cantoria nel 1824. Nel 1875 fu decorata dal veronese Carlo Toffaloni la cupola con quattro medaglioni di soggetto mariano, insieme alle volte interne, alla facciata e alle fiancate del santuario. Il 14 agosto 1963 fu collocata la balaustra presbiterale in marmo grigio. Nel 1919, su progetto dell'ingegner Castelli, fu realizzato il campanile in stile neogotico e vennero lastricati gli spazi antistanti insieme alla costruzione del terrapieno all'ingresso dell'area dove si trovano quattro colossali castagni. Nel 2011 il santuario è stato inserito tra i «Luoghi del Cuore» del FAI e nel 2012 è stato completamente restaurato.
FOTO DI ROBERTO BORRA E STEFANO BRAMANTI