Dopo il Bicentenario Napoleonico, abbiamo commemorato in questi giorni l’anniversario della morte di Augusto Imperatore.
“L’archeologia è un’attrazione di élite, troppo di nicchia per dedicarvi eccessive energie, la promozione turistica si deve necessariamente orientare diversamente per lo svago dei turisti estivi.”
Questo è il commento che mi sono sentita rivolgere da un amico a proposito del Bimillenario Augusteo all’isola d’Elba e nell’Arcipelago Toscano. Visto che si parla sempre di comunicazione in questo “mondo moderno”, mi permetto di “snocciolare” allora qualche cifra significativa.
Facebook ha amplificato come di consueto la notizia, ma chi poteva immaginare che la semplice locandina dell’evento concepito per il Bimillenario presso il Parco Archeologico delle Grotte raggiungesse picchi di quasi 3.000 visite (senza promozione a pagamento)? La pubblicazione di articoli, apparsi sui giornali locali, e varie segnalazioni, riportate sempre su Facebook e sommate insieme, hanno ricevuto un numero molto simile di visite.
E che dire delle foto dell’evento stesso che, pubblicate nel pomeriggio di mercoledì, nel giro di ventiquattro ore hanno superato le 3.000 visite e sono in continua crescita?
Possiamo contare anche le interviste e le registrazioni televisive che sono state fatte, o l’eterogeneità degli spettatori. Tra il pubblico accorso, molti ragazzi, coppie giovani, bambini. Tutti questi protagonisti sono in crescita costante e altrettanto è l’offerta di collaborazioni e di aiuto.
La morale della favola può essere molteplice.
Facebook è solo un mezzo di comunicazione e di socialità, che non ha senso senza un contenuto speciale. Un buon contenuto amplifica il messaggio di qualità, non lo svilisce, ma crea fidelizzazione dei lettori, nel nostro caso del turismo.
Possiamo dedurre quindi che l’archeologia contiene un messaggio di qualità, di simpatia, di interesse, di curiosità, di amore per la propria isola, che abbraccia una vasta gamma di turisti/elbani e va ben oltre i nostri vecchi cliché ormai superati. È uno dei settori vitali a cui rivolgersi, per un’Elba che non si accontenta di soluzioni facili. Ce lo dicono queste cifre.
Parlando per iperboli, con l’equivalente monetario di dieci minuti di fuochi d’artificio in uno solo dei nostri Comuni, si finanzia una buona parte della nuova campagna di scavi archeologici che dovrebbe ripartire a settembre. Con l’equivalente di dieci minuti presi dai fuochi di tutti i Comuni elbani si finanzia ben oltre una campagna di scavi.
Con il costo dell’insieme dei fuochi d’artificio di tutti i Comuni elbani si finanzia una buona parte della nascita di un’Elba di qualità che sia valida non solo d’agosto, non solo durante tutto l’anno, ma per lunghi anni a venire.
Cecilia Pacini