( Dal Monitore d'Etruria di Venerdì 5 Marzo del 1815 )
PORTOFERRAJO ( Dal nostro inviato) - Sono rientrati all'Elba i bastimenti della marineria di Rio che, al comando del Ten. Coll. Giacomo Mellini, avevano aperto il convoglio con il quale Napoleone ha lasciato l' Elba, la notte di domenica, 26 febbraio scorso.
Il Bonaparte si è imbarcato nel brigantino Inconstant, attorno alle otto di sera. La luna , per ore, aveva illuminato le bianche e flosce vele dei vascell, immobili in un mare in bonaccia. Sembrava che l'Elba non volesse perdere il suo Sovrano, e che il fato volesse impedire una nuova guerra europea. Poco prima della mezzanotte si è alzato un leggero vento di scirocco . Si è diffuso il profumo soave delle piante odorifere delle quali il suolo dell'Elba abbonda. Le vele si sono gonfiate . Il fato aveva deciso, l'incerto cammino della sorte era iniziato .
- Al largo il vento è aumentato , ma comunque al mattino del giorno dopo eravamo ancora in vista dell'Elba. Grande il timore di incontrare qualche legno inglese o borbonico, o la stessa Partridge che da Livorno avrebbe dovuto ricondurre il Campbell nell'Isola- ci ha detto il Colonnello Mellini nella intervista gentilmente concessa al Monitore . - In effetti abbiamo incrociato un brigantino da guerra francese, della stessa classe dell'Incostant. Sono stati momenti di tensione, in breve superati quando dalla nave francese, che sicuramente aveva riconosciuto l'Imperatore nel cassero dell' Incostant, si sono levati i segnali di Buon Viaggio. Che cosa non possono i giochi scritti nelle pagine sconosciute del fato? L'Incostant e il brigantino borbonico erano gemelli, e per di più erano stati costruiti col legname donato allo Stato dallo stesso Napoleone. Lo aveva ricavato da una eredità in Toscana,senza dubbio quella di un vecchio abate suo parente -.
Si tratta del Canonico di San Miniato Filippo Buonaparte, deceduto or sono dodici anni. Napoleone la notte fra il 29 ed il 30 giugno del 1796, nel viaggio verso Firenze per incontrare il Granduca Ferdinando III, fece visita allo zio Abate. Sembra inoltre che quella fosse la seconda volta che l'Imperatore giungeva a San Miniato. Era già stato nella cittadina nel dicembre del 1778 accompagnando il padre Carlo, per acquisire i documenti in grado di attestare i quarti di nobiltà che gli permisero di entrare nel collegio militare di Autun prima e di Brienne poi.
- Dopo tre giorni di navigazione senza problemi siamo giunti, - ha proseguito l Colonnello Mellini- nel golfo di Juan in Provenza il primo di marzo, e siamo scesi a terra nella spiaggia di Cannes qualche ora prima che annottasse. In quel luogo l'Imperatore ha voluto fissare il suo bivacco. Al sorgere della luna, verso l'una o le due del mattino fu tolto il bivacco. Napoleone andò verso Grasse per raggiungere Grenoble. Lo seguivano, inquadrati nei ranghi, mille soldati: francesi, polacchi, corsi e " giovani delle migliori famiglie elbane", come ha voluto dirmi André Pons, nel salutarmi.All'alba, " noi vecchi", abbiamo alzato le vele per tornare all'Elba. Il giorno dopo eravamo già in vista della Gorgona. Non ho potuto non pensare- ha concluso il Coll.Mellini- che appena dieci mesi prima, le vele dell' Undaunted erano apparse nella baia di Portoferrajo, e il giorno dopo il Vicario Arrighi aveva officiato in Duomo il solenne Te Deum di ringraziamento in onore dell'Imperatore -.
Beta de Latorre
( Con questo numero si chiude la nostra corrispondenza dall'Elba. I precedenti articoli sono stati pubblicati nel Monitore d' Etruria del : 5/5, 5/6, 15/6, 2/7, 5/8, 22/8, 5/9, 15/9, 21/9, 3/10, 21/10, 20/11, 13/12/1814 e 29/1/1815)
Aggiornamenti
Il Coll. Mellini torna in Francia, alla guida della delegazione elbana, per partecipare a Parigi al Campo di Maggio del primo di Giugno. In quell' occasione l' Imperatore promulgò l' Acte Additionnel, la Nuova Costituzione che aboliva: sudditi e monsignori,... . Napoleone indossava, l'antica tunica romana color porpora, il manto cosparso di Api d'oro, calzoni di raso bianco cappello spagnolo nero con piume bianche. " Che mascherata! " mormorava la folla del " Napoleone" di Dimitri Merezkovskij ( Bemporad,1931) .
La sconfitta di Waterloo raggiunge Mellini a Marsiglia, mentre si stava imbarcando per tornare nel suo Scoglio, dove lo aspettava la sua dolce Lucrezia, gli scavi archeologici di Profìco e la miniera di Rio .
I Cento Giorni sono passati all'Elba in modo abbastanza tranquillo. Nei primi giorni di Marzo anche la Madame Mère, accompagnata da Rosa Mellini, e la principessa Paolina, lasciano l'Isola . La madre di Napoleone andrà a Roma dal fratellastro Cardinale Fesch. La principessa , troverà dimora in una Villa nei dintorni di Massarosa, ospite della sorella Elisa Baciocchi.
Ci furono i tentativi ,del governatore borbonico della Corsica Bruslart, prima e di Murat dopo, di occupare l' Isola, ma il governatore Cristino Lapi riuscì a rintuzzare senza danni le loro pretese. Poi tornò il buon Dalesme, che gestì il delicato passaggio dei poteri, dopo che il Congresso di Vienna aveva assegnato tutta l'Elba al Granducato di Toscana. A fine luglio sbarcano nell'Isola le truppe granducali e ai primi di settembre a " La Chiusa" di Magazzini, vengono fissati gli accordi per lo sgombero delle ultime truppe francesi . Lo sgombero avvenne il 6 settembre. Il multiforme Vicario Arrighi celebra il 17 settembre 1815 un Te Deum di ringraziamento in onore di Ferdinando III, nel primo anniversario del suo ritorno in Toscana.
Da quaranta giorni Napoleone, a bordo del Northumberland, stava navigando verso Sant' Elena, la " piccola isola", come il giovane Buonaparte,studente a Brienne, aveva scritto nel suo Atlante. Il convoglio: " aveva appena tagliato la linea dell' Equatore all'altezza del secondo o terzo grado di longitudine est...e l' Imperatore dopo aver cenato, stava per fare la solita passeggiata sul cassero". Queste le parole di Las Cases nel " Memoriale di Sant Elena " ( Bur, 2010) . Un best-seller dell'Europa ottocentesca. L' ultima commedia dell' Orco Corso , dicono alcuni, il testamento di un Vinto che nella sconfitta seppe spogliarsi dei suoi delitti , ritrovare umanità e diffondere ideali di libertà, dicono altri.
All' Elba in occasione del Bicentenario di Napoleone sono state numerose le rievocazioni dei momenti più salienti della presenza dell'Imperatore nell'Isola, accompagnate da rilevanti Mostre e Conferenze di carattere storico.
Le celebrazioni si sono chiuse il 26 febbraio con la presentazione alla De Laugier del bel Volume della Rivista del Centro Nazionale di Studi Napoleonici, preceduta il 20 febbraio dalla apertura del Forte Inglese-Fort St.Hilaire, restaurato usufruendo di fondi europei.
Da Waterloo a Bruxelles ci sono una quindicina di chilometri, ma ci sono voluti 178 anni di lutti e tragedie per percorrerli e creare l'Unione Europea. Un fragile bene. Un valore prezioso di cultura e civiltà da proteggere e consolidare, aggiustando miopie ed egoismi nazionali e rifuggendo da populismi e demagogie secessioniste, non a caso infarcite di squallide volgarità.
(B.T.)