Incuriosite dalla notizia apparsa sui giornali nei giorni scorsi, secondo la quale il Sindaco di Venezia Luigi Brugnaro mette al bando 49 libri per ragazzi usati principalmente nella scuola per l'infanzia, perché non adatti a causa dei temi in essi trattati, noi libraie ci prendiamo la briga di controllarli ad uno ad uno e ci rendiamo conto che, per la maggior parte, si tratta di testi usciti già diversi anni fa, tutti riguardanti l'accettazione dell"altro, diverso per abilitá, competenze, colore della pelle o perchè cresciuto da genitori dello stesso sesso. La nostra reazione è immediata: ordiniamo tutti e 49 i testi e decidiamo che molti dei nostri laboratori avranno come protagonisti proprio questi libri e pensiamo che questa possa essere una chiara risposta "a distanza" per un problema che reputiamo inesistente.
Sulla diversità hanno scritto molti pensatori e scrittori ma appare chiaro quanto sia assurdo e anacronistico attuare una censura su libri che dovrebbero accrescere la consapevolezza dei bambini su temi così attuali e non alimentare ignoranza, paura e discriminazione.
Il solo pensare che la censura dei libri e di qualsiasi altra forma di cultura possa essere il modo per nascondere o camuffare la realtà che ci circonda ci riporta indietro a parole come dittatura, ignoranza, violenza. Noi diciamo chiaramente NO, in quanto lettrici, mamme, donne e libraie nella speranza di riuscire a trovare, come dice Conrad "...ciò che parla alla nostra capacitá di provare meraviglia e ammirazione, al senso del mistero che circonda la nostra vita, al nostro senso della pietà, del bello, del dolore, alla segreta comunione con il mondo intero e infine, alla sottile ma insopprimibile certezza della solidarietà che unisce la solitudine di infiniti cuori umani, all'identità di sogni, gioie, dolori, aspirazioni, illusioni, speranze e paure che lega l'uomo all'uomo e accomuna l'intera umanità."