Non posso parlare del Teatro in carcere a Porto Azzurro senza partire da Manola Scali che da venti anni ne è l'animatrice instancabile. Con la sua volontà, il suo impegno, la sua serietà e costanza unite ad indubbie capacità professionali, ha saputo superare difficoltà ed ostacoli e andare avanti in un continuo progresso del suo laboratorio teatrale. Oggi questo laboratorio teatrale, che opera nella casa di reclusione di Porto Azzurro ed è una delle rare occasioni culturali e rieducative qui presenti, si appresta a rappresentare uno spettacolo ispirato a "Moby Dick" che andrà in scena giovedì 6 settembre alle ore 11.
Negli anni passati sono stati rappresentati ora spettacoli di teatro tradizionale, ad esempio da Eduardo, da Guareschi, da Cervantes, con una felice puntata nel dramma classico greco con l'Ifigenia di Euripide, ora, invece, è stato affrontato e messo in scena il teatro sperimentale. Di questa forma teatrale vorrei ricordare lo psicodramma "Artuà", felicemente portato all'esterno con due rappresentazioni al teatro dei Vigilanti di Portoferraio e presente nella Rassegna del teatro Goldoni-Città di Livorno, a cavallo del 2004. Purtroppo, per quanto il gruppo teatrale si sia dato la ben augurante denominazione IL CARRO DI TESPI, nome reso ufficiale nel 2000 con l'ingresso del laboratorio elbano nel Progetto regionale "Teatro in Carcere" , il Carro di Tespi è rimasto fermo e chiuso entro le secentesche mura della Fortezza spagnola di Porto Azzurro e così i partecipanti al progetto non hanno potuto avere visibilità né soddisfazione e riscontro del serio e costante impegno maturato nel tempo.
Il laboratorio teatrale II Carro di Tespi,che inizialmente, nei primi cinque anni di vita, si è valso del sostegno dell'Università della terza età di Piombino diretta dai coniugi professori Casalini, dal 1997 costituisce uno dei principali progetti della associazione di Volontariato di Giustizia Dialogo ,che opera nel territorio elbano con sede a Portoferraio. Dal 2000 il laboratorio teatrale di Porto Azzurro è sostenuto e finanziato dalla Regione Toscana nel quadro del già citato Progetto regionale "Teatro in Carcere", mentre il Provveditorato regionale della Amministrazione penitenziaria lo ritiene, con la scuola, strumento fondamentale in vista del fine rieducativo della pena ed elemento importante di valutazione nell'ambito del trattamento.
Frequentano il laboratorio teatrale circa 20-30 detenuti ed alcuni esterni che collaborano con diversi ruoli; ad esempio due giovani curano la parte musicale, altri sono attori. Il lavoro è pensato INSIEME e si avvale dello studio di vari testi e anche di temi dei grandi libri religiosi dell'umanità, oggetto di riflessione nel Corso biblico guidato da Bruno Pistocchi ( biblista di rara cultura e umanità), che viene ad arricchire in maniera originale il significato del messaggio teatrale.
Da alcuni anni l'esperienza teatrale di Forte San Giacomo si è ampliata grazie all'intesa con la Fondazione Goldoni di Livorno e con l'Università “50 e più” della Federcom di Livorno. Questo aprirsi alla collaborazione con esperienze esterne è estremamente interessante, così come è importante la partecipazione delle scuole e di altri gruppi sociali in occasione degli spettacoli che si svolgono all'interno del Carcere per un coinvolgimento-sia pur parziale, ma che va incoraggiato- della gente elbana, che tende invece, ora ostile ora indifferente, a rimuovere perfino l'esistenza di questo luogo di pena.
La via da percorrere perché il tempo del Carcere sia davvero utile alla riabilitazione e al reinserimento del condannato è ancora lunga ed oggi più impervia di ieri, ma di certo, durante questa strada, fra gli strumenti necessari per raggiungere la meta c'è la cultura e in quest'ambito si colloca il teatro che favorisce, attraverso tematiche varie e interessanti, l'espressione personale e la collaborazione di gruppo e si pone come mezzo di comunicazione con gli spettatori, abbattendo barriere e pregiudizi oltre, speriamo, il calarsi del sipario.
Licia BALDI
(Presidente dell'Associazione Dialogo-Volontariato Carcere)