Giovedì 21 Gennaio, all’età di 94 anni è scomparso Celestino Fusari, l’ultimo superstite all’affondamento dell’Andrea Sgarallino, imbarcato con la qualifica di marinaio cannoniere.
Nel 2012 il regista Stefano Muti avuto la fortuna di conoscerlo ed intervistarlo a Busto Arsizio dov’era nato ed ancora viveva circondato dai suoi cari.
In un lungo pomeriggio ricostruì con grande lucidità e sofferenza tutte le fasi che portarono il piroscafo a salpare da Piombino e muoversi verso l’isola, incontro al terribile destino.
Nel 2013, per i settant’anni dall’affondamento, Stefano organizzò,, insieme al Comune di Portoferraio, alla Moby, al presidente dell’ A.N.M.I. di Portoferraio Nicola Plantamura e a Don Giorgio Mattera, una cerimonia di commemorazione alla quale Celestino Fusari non potè essere presente perché la sua salute non gli permetteva di affrontare lunghi viaggi.
Affidò però nelle mani della nipote Valentina, una lettera scritta di suo pugno.
Avrebbe dovuto legarla lui stesso alla corona di fiori che venne gettata nel punto esatto in cui si inabissò il piroscafo e così fu fatto.
Con il permesso della famiglia, tramite Stefano che ringraziamo, la pubblichiamo di seguito.
Portoferraio, 21.09.2013
Commemorazione di azione di guerra 22 Settembre 1943
Oggi a 92 anni ho ancora viva, la memoria dell'"agguato" teso dal sommergibile inglese alla piccola nave armata, Andrea Sgarallino, ove ero imbarcato.
Quel giorno c'era l'equipaggio al completo e molti passeggeri civili che rienfravano a casa, all'Isola d'Elba.
Il sommergibile lanciò due siluri che la colpirono, provocando uno scoppio al cento dello scafo. Affondò in pochi minuti portandosi via, in un vortice di mare, la vita dell'equipaggio e dei molti passeggeri sotto coperta.
E' sempre lancinante rivivere in me questo ricordo, essere UN0 dei quatto marinai salvatisi in quella tragedia, pensando a loro tutti — equipaggio ed amici — e all'impossibilità di rivederli.
Ancora adesso a 92 anni di età, non so trovare un senso, ne darmi pace per quanto è avvenuto a questi nostri amici scomparsi.
Le consolarioni non mancano, e penso all'A.N.M.I. di Busto Arsizio, associazione dei marinai che tiene in giusta evidenza e con passione il vivere di ieri e di oggi di ogni iscritto e l'amore per la Regia Marina e che oggi è lì a portare il mio saluto, con l'ausilio di mia nipote Valentina, all'Isola d'Elba.
Ringrazio inoltre il sig. Rino Frassetto dell'A.N.M.I. Lissone venuto all'Isola d'Elba, per commemorare il mio compagno di bordo Remo Galimberti, anch'egli naufrago.
Ora, solo rispetto e lealtà.
Il nostro presidente Manignoni Attilio (A.N.M.I. sez. Busto Arsizio), riconoscente per l'invito accordato, rende onore a tutto l'equipaggio.
Non vado oltre.
Questo messaggio che dopo ragionata riflessione lascio al mare e mando nel profondo, è per i miei compagni naufraghi periti; abbiano il conforto dell'Aldilà che a .tto può provvedere.
Il nostro saluto riconoscente di amore!
Marinaio Volontario Celestino Fusari - A.N.M.I. di Busto Arsizio