L'ALBA DELL'UNITA D'ITALIA ALL'ELBA (1859-1860)
Il 3 maggio 1859 è data storica per il comune di Portoferraio in quanto si riuniscono in adunanza i suoi amministratori e, dopo votazione, aderiscono al movimento nazionale per l'indipendenza dell'Italia.
Avvengono poi adempimenti relativi al "Richiamo di Volontari per la Indipendenza Italiana".
"A dì 3 maggio 1859
Adunati per urgenza i Sig. Gonfaloniere ,Priori e Consiglieri componenti il Pubblico e General Consiglio della comunità di Portoferraio per trattare…" segue una lista di 16 nomi con al primo posto il Gonfaloniere che è il dr. Fabio Squarci,poi 5 priori e 6 Consiglieri.
Mancanti 4 consiglieri.
"Fu deferito il giuramento ai Sig.ri Consiglieri di bene e fedelmente amministrare gli affari del Comune, che presero separatamente toccando le Scritture ad eccezione di Don Giovanni Taddei che lo prese tocto pector.
Furono quindi avvertiti del valore del voto.
Adesione al Movimento Nazionale avvenuto in Firenze nel dì 27 Aprile 1859 ed al Governo Provvisorio nominato dal Municipio Fiorentino.
1. Il Gonfaloniere ha comunicato i proclami del Municipio Fiorentino e del Governo Provvisorio di Toscana dè 27 Aprile decorso e quelli da esso in nome di questa Comunità fu pubblicato il Dì 29 e 30 di detto mese per l'oggetto di render noti a questa Popolazione gli avvenimenti della Capitale ed ha fatto osservare che alcuni Municipi hanno aderito ai cambiamenti avvenuti.
Ha quindi proposto di fare atto adesivo a quanto operato dal Municipio di Firenze.
Il Consiglio deliberando approva il Movimento Nazionale avvenuto in Firenze il 27 Aprile prossimo decorso e sinceramente aderisce al Governo Provvisorio nominato dal Municipio della Capitale nella piena fiducia, che penetrato della propria missione,provvederà con energia e saviezza ai bisogni urgenti della Patria, e a quanto è necessario per aiutare la magnanima Impresa del re Vittorio Emanuele: e ciò con voti 12 favorevoli contrari nessuno.
2. Autorizzazione al Gonfaloniere di spendere quanto occorre nelle attuali circostanze.
Infine lo stesso Gonfaloniere ha domandato di essere autorizzato nelle presenti straordinarie emergenze,a spendere quanto occorre,sempre nella veduta dell'ordine e della quiete pubblica; e a ciò aderirono con partito di voti 12 favorevoli,contrari nessuno.
3. Opinione esternata dal Municipio che nella mancanza di forza armata in questa piazza venghino (...) le armi e munizioni ai cittadini.
Nella possibilità che questa Piazza rimanga priva di forza armata,si rende necessario che il Municipio facendosi interprete del voto generale del Paese si concertasse col Governo Locale per quei provvedimenti di sicurezza pubblica richiesti dalle condizioni speciali della nostra Città, richiedendo a questo effetto armi e munizioni da consegnarsi ai Cittadini a diligenza del Municipio stesso; ed in caso anche più urgente di richiamare gli Insulari più idonei che son tutt'ora in attività di servizio.
E ciò aderirono con partito di voti n° 12 favorevoli, contrari nessuno.
E non essendovi altro da trattare si licenziarono.
Il Gonfaloniere Il Cancelliere
F. Squarci firma illeggibile "
(Protocollo delle deliberazioni dal dì 28 agosto 1858 al dì 2 settembre 1859. Carta 183. Archivio storico comune Portoferraio)
Il documento sopra riportato, scritto verosimilmente dal cancelliere comunitativo, è di notevole rilevanza storica per la comunità di Portoferraio.
Rappresenta infatti documento con cui il comune di Portoferraio "deliberando approva il Movimento Nazionale avvenuto in Firenze il 27 Aprile prossimo decorso e sinceramente aderisce al Governo Provvisorio nominato dal Municipio della Capitale"
Tratto dal protocollo delle deliberazioni dell'amministrazione comunitativa portoferraiese esso documenta la prima riunione avvenuta "per urgenza", adunanza magistrale, da quando,pochi giorni prima-quattro giorni, il 29 aprile- si è instaurato nella capitale,Firenze, il Governo Provvisorio di Toscana.
Gli amministratori di Portoferraio sotto la guida del dr Fabio Squarci, gonfaloniere, sono da lui edotti sui proclami emanati da questo nuovo governo e quelli che da lui stesso" in nome di questa Comunità" sono stati pubblicati " il Dì 29 e 30 di detto mese (aprile 1859) per l'oggetto di render noti a questa popolazione gli avvenimenti della Capitale" .
Dopo aver fatto notare che alcuni municipi già "hanno aderito ai cambiamenti avvenuti "propone" di fare atto adesivo a quanto adoperato dal Municipio di Firenze".
Ciò accade con votazione all'unanimità dei presenti ,nessuno contrario: erano assenti quattro consiglieri.
Al Gonfaloniere viene data delega a "spendere quanto occorre nelle attuali circostanze" avendone lui stesso fatto richiesta "nelle presenti straordinarie emergenze" e tutto questo "sempre nella veduta dell'ordine e della quiete pubblica".
Il Municipio, in questa veduta, temendo che la piazza di Portoferraio rimanga priva di forza armata, esprime
opinione, "facendosi interprete del voto generale del Paese" di concertarsi col "Governo Locale per quei provvedimenti di sicurezza pubblica richiesti dalle condizioni speciali" della città di Portoferraio.
Il Governo Locale è rappresentato dal Governatore militare e civile dell'Elba.
E così "a questo effetto" esprime opinione richiedendo "armi e munizioni da consegnarsi ai Cittadini a diligenza del Municipio stesso" e nel caso di più urgente bisogno "di richiamare gl'Insulari più idonei che sono tutt'ora in attività di servizio".
Traspare evidente come il cambiamento,il risorgimento verso l'unità d'Italia, non avviene tramite rivoluzione popolare ma si teme per l'ordine pubblico e la quiete pubblica perciò il municipio di Portoferraio ritiene opportuno concertarsi col governatore militare e civile dell'Elba e consegnare armi ai cittadini per la difesa della piazza di Portoferraio nella possibilità che questa rimanga priva di forza armata.
Sempre in data 3 maggio 1859 il Gonfaloniere di Portoferraio invia lettera ai gonfalonieri di Marciana, Rio e Longone per far sapere che il Governo Provvisorio Toscano con decreto del 28 aprile decorso ha autorizzato l'arruolamento di volontari per la guerra d'indipendenza, arruolamento che deve avvenire presso il comando di piazza di Portoferraio:
"3 Maggio 1859
Ai Signori Gonfalonieri di Marciana, Longone e Rio
Richiamo di Volontari per la Indipendenza Italiana. Arruolamento di Volontari.
Il Governo Provvisorio Toscano con suo Decreto del 28 Aprile decorso avendo autorizzato un arruolamento di Volontari che si riceve nei Comandi Militari di qui Città, quelli dell'isola d'Elba si eseguiscono presso questo Comando di Piazza.
E nella fiducia che dei giovani di codesta Comunità rispondano alla chiamata della Patria mi faccio un dovere sovvenire VS Ill.me che dovranno presentarsi a questo Comando di Piazza muniti di una fede di Stato libero senza della quale potrebbero andarsi incontro all'inconveniente di arruolare persona coniugata con grave pregiudizio della loro famiglia. A questo scopo la prego volersi concertare anche con i Parrochi addetti a codesta Comunità onde concorrano anch'essi a munire i volontari indenni delle fedi occorrenti.
Oltre le carte di che parla la presente sono indispensabili le fedi di nascita.
Squarci"
(Copia lettere del Gonfaloniere di Portoferraio dal dì 31 ottobre 1856 al dì 22 maggio 1859. Anno 1859. Dal 66 al 68.Archivio storico comune di Portoferraio)
All'Elba dunque chi vuole arruolarsi come volontario per la guerra di indipendenza d'Italia deve recarsi al comando di piazza di Portoferraio, munito di certificato di famiglia ("fede di Stato") e certificato di nascita ("fede di nascita")
Il giorno successivo, 4 maggio 1859 , esce un proclama in stampa del governo locale dell'Elba:
"IL GOVERNATORE DELL'ISOLA D'ELBA
Il numero dei Volontari che si sono presentati alle Bandiere e che continuano senza tregua ad affluirvi è tale che il Governo si lusinga fondamente di non aver bisogno di ricorrere ad una Leva.
Lì 4 maggio 1859
IL GOVERNATORE
FINESCHI"
Marcello Camici