L'ALBA DELL'UNITA' D'ITALIA ALL'ELBA (1859-1860)
Il 12 maggio 1859 una lettera scritta da Bettino Ricasoli (1) arriva al prefetto.
In essa il neo ministro dell'interno del Governo Provvisorio Toscano enuncia i principali punti della sua fede politica e le norme sulla sua condotta governativa.
La lettera, in carta stampata, ritrovata nella filza degli affari generali del governatore dell'isola d'Elba 1859-1860, è molto interessante: Ricasoli è uno degli artefici dell'unità d'Italia.
E' riportata integralmente.
Per la sua lunghezza è divisa in due parti.
"Circolare N° 11
Illustrissimo Signore
Chiamato dalla fiducia onorevolissima di S.E. il Commissario (2) di S. M. il Re Vittorio Emanuele a reggere il Ministero dell'Interno nel Governo della Toscana,credo mio debito di rendere note le principali norme direttive cui intendo conformarmi nel difficilissimo ufficio che assumo in questi solenni momenti, guardando solo all'obbligo che ognuno ha di consacrarsi solo all'Italia.
Essa è nel gran cimento che deciderà del suo avvenire,poiché il costituirsi in Nazione o divenire tutta schiava dell'Austria che ci opprime,dipende solamente dal cacciarla o non cacciarla di là dalle Alpi, e per sempre.
Questa impresa fondata nella ragione e nella giustizia è benedetta visibilmente dalla Divina Provvidenza che ha suscitato a sostenerla due fortissimi Campioni, il re di Sardegna e l'Imperatore dei Francesi, i quali collegarono indissolubilmente l'altezza della mente, la generosità dell'animo e la fortezza del braccio per dare all'Italia la Indipendenza.
Questo è lo scòpo cui deve intendere con ogni sforzo ciascun italiano.
La Indipendenza è il bene massimo che bisogna conseguire: per conseguirlo non v'è sacrificio cui non si debba andare incontro risolutamente;la perdita della vita stessa non è un sacrificio;quindi è che il pensiero d'essere Italiano e di voler essere indipendente è il mio pensiero dominante e confido che sia tale in tutti coloro che cooperano meco nella pubblica cosa.
La Toscana ha in modo solenne manifestato il sentimento nazionale italiano che era in Lei e che pur non voleva riconoscere. E' ormai tempo che le forze di questo Paese si dispieghino tutte quante.
Il Governo Granducale, o le spengeva, o le ammolliva, o le disperdeva. Il nostro nazionale Governo deve accenderle, corroborarle, riunirle. L'antica civiltà si unifichi colla nuova ;le gloriose tradizioni del passato sieno agguagliate dalle virili opere del presente, e il sentirsi Toscani ci faccia degni e fermissimamente risoluti ad essere Italiani.
I cuori si purifichino con la religione, le menti si illuminino con la scienza,le destre si fortifichino con le armi.
La virtù, il senno, la ricchezza, il lavoro tutto cospiri a farci intrepidi ne' travagli prodighi dell'opera e della vita, prudenti negli uffizi, saggi nei consigli, e soprattutto fortissimi a respingere i desideri intempestivi, aspettando con la prima virtù cittadina con la tranquillità incrollabile in mezzo ai pericoli, il compimento dell'alto destino serbato solo ai Popoli che sanno fare e patire cose forti.
Sebbene cure principali del Governo debbano essere il costante mantenimento dell'ordine e l'efficace cooperazione alla Guerra dell'Indipendenza,niun altra parte della buona amministrazione sarà da me negletta…
Dal Ministero dell'Interno
Lì 12 Maggio 1859
Il Ministro dell'Interno
BETTINO RICASOLI"
(FINE PARTE PRIMA)
(Affari generali del Governo dell'Elba 1859-1860.Doc 15-100.Circolari da 1 a 42.Circolare n 11.Archivio storico comune Portoferraio)
Marcello Camici
1)Bettino Ricasoli(1809-1880).
All'interno del Governo Provvisorio Toscano Ricasoli con Salvagnoli rappresenta la corrente che tende alla immediata fusione col Piemonte mentre Ridolfi e Poggi sostengono una linea autonomistica dello stato toscano.
2) Carlo Boncompagni è stato nominato dal re Vittorio Emanuele II commissario straordinario della Toscana. Dalla Toscana il 27 aprile 1859 il granduca Leopoldo II è fuggito e il governo provvisorio toscano si è insediato il 28 aprile. Il giorno 11 maggio 1859 Boncompagni forma un gabinetto di governo costituito da personaggi locali toscani tra i quali Bettino Ricasoli è ministro dell'interno.