“L’Isola che c’è” è la mostra di due tra i più significativi pittori italiani degli ultimi anni. Estremamente sensibili alle tematiche ambientali, rileggono in maniera creativa e fantastica paesaggi, metropoli e figure, siano esse animali od umane. La mostra, dedicata alla bellissima Isola d’Elba, è anche un monito, silenzioso ma fermo, a dedicare sempre maggiore attenzione alla salvaguardia del territorio e di chi lo abita.
Fulvio Di Piazza (Siracusa, 1969) predilige una pittura dai colori brillanti ed una figurazione roboante ed immaginifica con venature barocche ma anche riferimenti al mondo fantastico di Bosch e della scuola fiamminga in generale. La costruzione del disegno è meticolosa quanto virtuosa, i soggetti inscatolati in un metamorfismo ironico e tagliente. Un universo psichedelico dall’indiscutibile fascino.
Luca Matti (Firenze, 1964) è la perfetta contrapposizione della tavolozza pittorica di Di Piazza. I suoi quadri sono sempre, ossessivamente, in bianco e nero. Città implose su se stesse, personaggi inquietanti come fossero usciti da storie di fantascienza a fumetti, piattaforme marine come cattedrali in disuso. Ma è in realtà il nostro quotidiano nel mirino della sua sottile ma feroce rappresentazione. Il bitume, usato come vernice, simbolo di un ambiente in pericolo per la mano imprudente dell’uomo moderno. Così anche la giungla diventa luogo fantastico ma severo. Non meno interessanti le sculture costruite con la gomma nera di camere d’aria riciclate. Un mondo bello e pericoloso la cui salvezza sembra legata indissolubilmente alla creatività ed alla fantasia.
La mostra "L'isola che c'è" si terrà dal 28 luglio al 28 agosto presso il MuM - Museo mineralogico Luigi Celleri a San Piero.