Trovo interessante e utile ciò che ha scritto Sergio Rossi nell'articolo “A SCIAMBERE DELL'ELBA CARTOLINESCA, VERDE&BLU, FESTAIOLA E DISPERATA”.
In effetti è un argomento molto profondo e serio da non prendersi affatto con le molle.
Io so quanto può soffrire l'anima della gente, l'intuizione vale più della conoscenza (Einstein).
Molte, troppe persone soffrono sull'Isola e sono abbandonate a sé stesse. Tutti siamo un po’ un’isola, ma tanti sono isolani isolati nelle loro tristezze che li fanno sentire sempre più e più soli, unici e diversi nella società.
Queste persone sono isolate due volte e quindi la loro vita sociale è spesso triste. Questo tipo di gente tende alla depressione, allo sconforto e troppo spesso al suicidio. Vanno ascoltate, associate in qualche modo, seguite con prudenza e amore, cercando di far sì che le loro forze negative possano essere superate o sublimate, per usare un termine freudiano, da altri interessi, come il lavoro e l'arte.
Una volta qualcuno di questi poveri disperati veniva inviato dalla psichiatria di Portoferraio qui all'Art Center e con l'arte e con il colloquio qualcosa si otteneva. Le chiacchiere, si dice a Livorno, specialmente quelle sui “tavoli”, non "fanno farina".
Per quanto mi compete, come operatore culturale con l’arte, mi pareva che qualcosa nascesse a suo tempo; io suggerii al Centro di Salute mentale un luogo, dove potevano essere impartiti insegnamenti di ogni genere come fecero grandi artisti appunto nel Bauhaus di Weimar. Lì lavoravano tutti insieme dall’arte all’artigianato, al teatro e in maniera egregia. Questa scuola fu fatta chiudere da Hitler.
Ma voglio concludere con l’affascinante esempio della “Tinaia” nell’ospedale di San Salvi a Firenze. Si tratta di una casa colonica che, con i laboratori soprattutto di ceramica, impegna molti pazienti della psichiatria. Quando ci andai rimasi sorpreso dalla quantità di scaffali di oggetti creati, molte erano delle vere opere d’arte di un certo valore, tanto che io volevo comprarne una ma era davvero cara.
Tra parentesi voglio dire che le opere del bambino, e del cosiddetto 'pazzo' hanno il minimo comune denominatore della massima spontaneità e genuinità, sono dei disinibiti, cosa che grandi artisti come Picasso e Chiarlie Chaplin ritrovano facendo un percorso a ritroso.
Ai bambini, quando cominciano ad essere grandi, viene spesso messa loro una maschera, imparano a ragionare per codici e spesso viene imposta dai genitori anche una carriera diversa da quella alla quale aspiravano.
Una volta ad uno dei pazienti della Tinaia fecero una mostra nel sud della Francia ed un museo gli acquistò un’opera.
Si ricordi che anche il mio Centro Museo è sempre stato aperto fin dal 1965 a tutti compreso questo tipo di umanità.
Italo Bolano
Foto:
- Inaugurazione del Bauhaus nel teatro dell'Art Center al Museo di San Martino
- Cascina della Tinaia