Il rinnovato entusiasmo che emerge dalla recente elezione amministrativa ci ha spinto a confermare la dedica della edizione 2017 del premio al grande scrittore Raffaello Brignetti. Il nesso potrebbe sembrare ardito o quanto meno di complessa decifrazione, ma cosi non è.
Ci auguriamo infatti che la nuova amministrazione voglia ristabilire un criterio di normale valorizzazione delle risorse presenti sul territorio nonché ancora di più delle figure storiche e culturali che hanno dato lustro alla nostra cittadina nella sua storia recente e Raffaello Brignetti è stato la punta di diamante di questo non troppo lungo elenco.
Egli visse a Marciana Marina nella torre Medicea che ispira il nostro premio fino al 1961 e proseguì la sua vita sotto la torre, a causa di un terribile incidente che lo paralizzò. Proprio da quel periodo e forse anche a causa della sua immobilità ebbe l'ispirazione per i suoi più fortunati romanzi ossia 'Il gabbiano Azzurro' vincitore nel 1967 del Premio Viareggio e 'La spiaggia d'Oro' che vinse addirittura il premio Strega nel 1971. Vi furono, nei decenni recenti, polemiche e diatribe inerenti alla sua permanenza nella torre, specie dopo la sua scomparsa, ma che qui non approfondiremo. Resta il fatto indubitabile che dal 1984 il 'Premio letterario internazionale isola d'Elba' si fregiò del suo nome a significare se non altro la valenza letteraria e storica della sua figura e lasciando per così dire un vuoto nel suo paese di adozione e vita. Lungi da me avviare qualsiasi polemica campanilistica, anzi tale annessione del suo nome, oltre ad onorarci, fu promossa e vissuta da amici come il compianto maestro Giancarlo Castelvecchi e dal prof. Emerico Giachery, il primo fondatore di quel premio, il secondo a lungo membro della giuria dello stesso ed entrambi membri del comitato d'Onore del nostro. Senza contare che l'attuale presentatore Franco Di Mare è stato nostro sesto vincitore nel 2011.
Insomma la stima personale verso il 'Premio Brignetti', come viene ormai chiamato, nonché verso le illustri persone che lo promuovono ora, tra l'altro alcuni furono nostri ospiti negli anni novanta come il prof. Brandani, non solo non è in discussione, ma semmai vuole essere rinnovata da queste righe.
Appare tuttavia distonico che Marciana Marina abbia come dire abbandonato un suo figlio così illustre al ricordo costante di altri che bene fanno a farlo, ma che inducono a pensare che cosa sia più significativo per una cittadina come la nostra: continuare nel silenzio assordante di una tacita accettazione dell'oblio, magari per questioni di diritti immobiliari, a fronte della valorizzazione della torre stessa celebrandone l'inquilino più illustre. I sassi non sono niente senza che la vita dell'uomo dia loro anima e significato e se quella torre ha un significato, oltre alla sua ovvia e oggettiva valenza storico-architettonica, quel significato va ricercato in chi la visse e da lì trasse l'ispirazione per opere letterarie tanto importanti. Forse meno televisive, ma di certo riconosciute come di altissimo livello.
Allora ben venga un cartello di benvenuto alla nostra città che potrebbe ricordare chi la onorò della sua presenza per cosi tanti lustri oppure una lapide celebrativa alla base della torre stessa, ma senza dubbio un futuro uso della restituita torre alla cittadinanza, tanto ricordato anche in campagna elettorale da chi ha perso, che abbia un senso. Ecco quindi il significato di dedicare a Raffaello Brignetti la attuale edizione del premio la Tore: un appello alla neonata amministrazione affinchè nel suo voler cambiare registro includa anche questo aspetto.
Jacopo Bononi- presidente