Nella serata di venerdi abbiamo avuto il piacere di passare una serata insieme agli archeologi che stanno lavorando a San Giovanni per la campagna scavi del 2018. Avevamo saputo che alcuni avevano finito il loro impegno, che successivamente saranno sostituiti da altri fino alla chiusura degli scavi che andranno avanti sino a fine Ottobre.
Ci siamo presi la briga di invitarli per un aperitivo che ci permettesse di salutare chi partiva, aperitivo che si è allungato con una spaghettata e un sacco di risate e chiacchiere.
Noi che abitiamo vicino al sito in questione, abbiamo seguito gli scavi dal primo giorno del lontano 2012, abbiamo conosciuto tutte le ragazze e tutti i ragazzi che in questi anni hanno scavato. Tutti provengono dall’ Università di Siena, facoltà delle Scienze dei Beni Culturali, chi già laureato, chi già con la specializzazione, chi un semplice studente. Non sono mancati studenti e ricercatori stranieri e anche quest’anno con l’alternanza scuola-lavoro partecipa un gruppo di ragazzi del liceo Foresi.
Siamo rimasti da subito affascinati dallo spirito che ha accomunato queste piccole tribù che negli ultimi sette anni si sono avvicendati sugli scavi, e con cui hanno affrontato il loro compito di ricerca, guidati dalla responsabile Laura Pagliantini e dal direttore scientifico prof. Franco Cambi. Anche un paio di giorni fa da casa li abbiamo sentiti urlare, perciò ho chiesto loro cosa fosse accaduto ma sono stati molto evasivi, quindi non ho insistito più di tanto. Vedremo più avanti quale sorpresa ci aspetta.
E’ affascinante vederli sul posto recuperare, riconoscere e coccolare, permettetemi il termine ma è la sensazione che ho quando li guardo, dei minuscoli frammenti ceramici, ma non sono mancate scoperte più importanti come gli ormai mitici dolia, stucchi, lo scheletro e altri oggetti.
Viviamo in un mondo che si muove solo se la Borsa vuole, dove chi ha poco è sopraffatto da chi ha tanto e spesso il troppo, ed è triste pensare questi appassionati ricercatori lavorano senza ricevere alcun compenso monetario per la fatica che fanno, lavorando spesso anche di sabato e domenica, che le loro spese sono coperte solamente da contributi e donazioni.
Siamo un’isola ricca, ricca di bellezze naturalistiche, architettoniche, storiche ed archeologiche che tutte insieme compongono un concentrato quasi ineguagliabile e che ha ogni diritto di essere valorizzato e finanziato generosamente.
Allora concludendo vorrei inviare un appello a Francesco Pio, Lavinia, Niccolò, Valeria, Noemi, Chiara e Maria Teresa: tornate, vi aspettiamo nel 2019.
Maristella e Roberto