Studenti liceali attenti ad ascoltare una ex allieva del liceo classico, autrice della raccolta di poesie "Quando apro le ali" (editore Il Rio ).Maria Giulia Schemmari, 21 anni universitaria (Storia dell'Arte) impegnata nel sociale, ha lanciato un messaggio di positività ai diciottenni riuniti nell'Aula magna della sede del Grigolo. Lo ha fatto rispondendo alle domande del prof.Corrado Nesi, che porta avanti il progetto-lettura, e di Silvia Boano, titolare della libreria Mardilibri. Numerose sono stata anche le domande degli studenti.
Il libro può essere considerato un itinerario di senso, dall'esperienza del dolore alla sua integrazione nella positività. Un percorso frutto di un lavoro di introspezione che ha condotto a considerare l'importanza e la necessità del sognare. "Bisogna vivere sognando", ha detto Maria Giulia, "e forse questo significa essere un po' folli". Ma chi sono i pazzi? "Sono quelli che hanno la capacità di dire sì quando il mondo dice no", ha risposto. E' il sogno a motivare l'esistenza, a darci coraggio e direzione.
Le poesie sono divise in cinque sezioni: Amare, Lacrime di ghiaccio, Come un'ostrica, Entro l'infinito stabilito, Su spiagge di rabbia.
Si parla di fragilità e di volubilità, ma anche di amore ("Poiché sui nostri passi vi è sempre l'impazienza / Di donare luce all'ombra"). E di capacità di elevarsi al cielo, sfidando le fiamme a testa alta ("A testa alta"). Resta forte il legame con l'Elba, come si intuisce dalla poesia che apre la raccolta, "I gabbiani", ai quali l'autrice si paragona ("Si gettano nel mare della vita (...) / Io sono come loro / In perpetuo volo / Nuotando affondo / Per poi librarmi nuovamente in cielo") e nella poesia "La mia isola".
Non poteva mancare il riferimento più tecnico alla forma poetica, al mix di emozione e tecnica, alla metafora/frase che dischiude un oltre (disclosure, rivelazione, svelamento).
Poesie belle, profonde, fra le quali ho scelto "Il circo delle coccinelle":
"Proprio quando piango
Mi rendo conto
D'amare intensamente
La vita che non scelgo
Spaccando il mondo
Da un foro insulso
Scorgo la luce."