Nell'ambito del progetto e.art, ElbaArteAmbiente in corso a Marciana, isola d'Elba, promosso dal Comune di Marciana in collaborazione con il Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano e con il patrocinio della Provincia di Livorno, da settembre si terrà IMMAGINARE, un laboratorio sociale e artistico che parte dalla fotografia.
e•art è un progetto che promuovendo l'arte, intesa anche come mezzo, vuole stringere nuove, proficue connessioni, creando un costante collegamento tra persone con simili ideali e sensibilità, per attivare una responsabilità sociale nei confronti del territorio, stimolando le coscienze finché la comunità di Marciana saprà pensarsi come tale e conseguentemente agire per un fine comune.
Alla sezione arte, che con Art into the Park a cura di Emilia Pignatelli tra luglio e ottobre vede al lavoro sul sentiero Pedalta a Marciana artisti in residenza e artisti locali, si affianca IMMAGINARE l’iniziativa per esplorare il paesaggio tra fotografia, conoscenza, protezione del territorio e del paesaggio, educazione allo sguardo, racconti e suoni a cura di Andrea Abati / Dryphoto arte contemporanea con la collaborazione di Lorenzo Paolini.
Programma
Lunedì 7 settembre 2020, ore 15.30/19 e martedì 8 ore 9/12 - Marciana e dintorni
Il tempo, l’abbandono, la cura - Passeggiate e perlustrazioni fotografiche.
Introdotti dal lavoro di Andrea Abati e dalle ragioni che lo sostengono, attraverso una lenta passeggiata in alcuni luoghi del territorio di Marciana e dintorni, con l’autore, coadiuvato da Lorenzo Paolini, andremo a riflettere sul paesaggio, urbano e antropizzato del territorio di Marciana. Osserveremo le sue trasformazioni, le tracce del tempo, raccogliendo idee, suggestioni, immagini, stimoli per la tutela, la conservazione, la valorizzazione con la produzione di immagini per raccontare non solo i luoghi oggi indagati, ma anche lo sguardo contemporaneo che su questa parte di territorio pongono i partecipanti.
Partecipazione gratuita con prenotazione obbligatoria. Per iscriversi inviare una mail a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. contenente nome, cognome e recapito telefonico. Si ricorda che i posti saranno limitati nel rispetto delle norme anti contagio Covid-19. I percorsi saranno facili, adatti a tutti, si raccomandano comunque scarpe chiuse, adatte a camminare anche su sentieri. Per informazioni: mandare un sms di richiesta al 3473624286 e sarete ricontattati, oppure scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Domenica 18 ottobre 2020 - Marciana | 18.30
Il tempo, l’abbandono, la cura - Inaugurazione mostre
Lunedì 19 ottobre 2020 - Marciana, Collegiata di San Sebastiano e altri luoghi | 11-18
Guardare al paesaggio - Incontri tra visionari
Una riflessione tra fotografia, paesaggio, suoni, cura, abbandono.
Incontri esperienzali con architetti, urbanisti, fotografi, musicisti, ambientalisti, ecologisti, optometristi esperti della visione. Per approfondire e discutere i diversi aspetti del paesaggio e le problematiche ad esso legate, in una visione che sia aperta, multidisciplinare e propositiva.
Il paesaggio toscano e quello elbano in particolare, sono un patrimonio straordinario, stratificato nei secoli, un bene comune che va tutelato e salvaguardato ma anche vissuto con intelligenza e attenzione. Per questo abbiamo organizzato questo incontro esperienziale con architetti, urbanisti, fotografi, musicisti, ambientalisti, ecologisti, optometristi esperti della visione. Vogliamo approfondire e discutere alcuni aspetti del paesaggio e le problematiche ad esso legate, in una visione che sia aperta, multidisciplinare e propositiva. Incontreremo sia chi progetta il paesaggio sia chi lo tutela con amore e talvolta con rabbia, ma anche chi semplicemente lo vive o ne usufruisce come fonte di ispirazione o rigenerazione, interagendo con esso o traducendolo con suoni o parole, come il poeta, il musicista, lo scrittore. Un optometrista ci introdurrà a scoprire e sperimentare alcuni dei meccanismi ottici e fisici, ma anche psicologici, della visione per una sempre necessaria riflessione sulla percezione. Ci accompagnerà anche una riflessione sulla fotografia in particolare sulla scuola italiana di fotografia che, per l’attenzione che ha riservato al territorio italiano, ha contribuito alla modifica della sua rappresentazione e perché i temi della visione e della percezione che sono alla base della ricerca artistica dei suoi componenti e anche del nostro intervento.
Una idea curata e condotta da Andrea Abati.
Programma:
- La visione, esperienza con Al Zyod Nedal, optometrista e neuropsicologo
- Piazza dell’immaginario: la gente cambia. Vittoria Ciolini, Dryphoto arte contemporanea.
- Le panchine di Tamara. Una storia d'affetto. Cecilia Pacini, presidente Italia Nostra Toscana.
- Le cose si cambiano, riuso e innovazione. Valerio Barberis, docente di Progettazione architettonica, Università di Firenze.
- Il Mediterraneo come luogo di diffusione e transito di millenarie culture, una esperienza di rinnovamento, Carmelo Nicosia, direttore Fondazione Oelle, Catania
–pausa pranzo
- L’ascolto: come la musica racconta il paesaggio
- La storia incompiuta, storie e gente di Marciana
- Tempo e fotografia. Vittorio Albonetti
- I luoghi sempre in eterno Mutamento, Andrea Abati, fotografo
Obbligatoria la prenotazione. Posti limitatati
Partecipazione gratuita. E’ necessaria l’iscrizione scrivendo una email a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. contenente nome, cognome e recapito telefonico dei partecipanti; sarete ricontattati per la conferma. Si ricorda che i posti saranno limitati nel rispetto delle norme anti contagio Covid-19. Per informazioni: mandare un sms di richiesta al 3473624286 e sarete ricontattati, oppure scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. con le info richieste. E’ in corso la domanda di crediti formativi per Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.
Immaginare è a cura di:
Andrea Abati
Si occupa di fotografia dalla fine degli anni Settanta.
Punto di partenza del suo lavoro sono l’analisi delle trasformazioni del paesaggio architettonico industriale, l’osservazione simbolica della natura antropizzata, l’attenzione all’avvicendarsi delle genti e al mutamento del tessuto sociale della città attraverso un uso della fotografia come strumento di conoscenza e di relazione tra il sé e il mondo. Per l’artista abbandonare il concetto di opera e pensare di innescare pratiche artistiche nella sfera pubblica, può in certi momenti diventare prioritario.
Dal 2008 si occupa anche di video. Ha esposto in numerose mostre collettive e personali in Italia, Europa, Usa.
www.andreaabati.it
Dryphoto arte contemporanea
Uno spazio no profit che inizia la propria attività nel 1977 in molteplici ambiti culturali, organizzando mostre, conferenze, spettacoli e workshop. All’epoca, un nucleo di artisti e operatori culturali s’incontrava per confrontarsi sulle peculiarità del linguaggio fotografico, per creare progetti sperimentali e organizzare mostre. Nel 1981 fu inaugurata la sede espositiva, sita in Via Pugliesi 23 nel centro storico della città, con due mostre intitolate Topographie, Iconographie e Still-life di Luigi Ghirri. Riflettere sul significato linguistico del medium fotografico, sui meccanismi della visione e della rappresentazione della realtà significava allontanarsi dalle istanze della fotografia a carattere etnografico e antropologico e dalla linea del fotoreportage. Dryphoto intendeva così operare uno spostamento di sguardo e di poetica alla luce anche delle forti istanze di cambiamento sociale e di ricerca d’ identità sentiti in quegli anni. L’attività espositiva della galleria è caratterizzata da un’attenzione costante ai giovani, senza però dimenticare artisti già affermati. Dryphoto ha da sempre cercato una relazione privilegiata con il territorio che abita, una vocazione politica che ci accompagna fino dalla nascita, lavorare tenendo conto del qui ed ora, senza cadere in nessuna sorta di provincialismo. Dalla necessità di uscire dai vari cerimoniali espositivi, dal rifiuto di vivere solo in spazi ed ambiti privilegiati ed istituzionali siamo arrivati alla creazione di progetti che, attraverso il coinvolgimento di diverse figure professionali, tengono conto della realtà economica e socio-politica del territorio nel quale ci troviamo ad operare influenzata dai grandi cambiamenti avvenuti a livello globale. Nel 2011 Dryphoto arte contemporanea si trasferisce nell’attuale sede di via delle Segherie. La Direzione è affidata a Vittoria Ciolini.