Che estate difficile questa oramai alle spalle. Riorganizzare una vita lavorativa e una vita interiore diventa difficile quando si cerca di normalizzare l’’innormalizzabile’: insieme a tanto dolore arrivano poi fulmini nel cuore che paralizzano nella poltrona o lasciano interdetto il passo.
Ecco: la notizia della morte di Italo per me è stata questo. Ci siamo conosciuti tanti anni, fa forse nei primi dei novanta del secolo scorso e poi ci siamo rivisti più assiduamente dai duemila: ricordo il suo sorriso appena mostrato in tutte le occasioni e quella apparente seriosità che invece celava una sensibilità ed una attenzione alle cose intorno a sé estrema. Tramettitore e amplificatore di tanto ardore e ardire era la moglie Alessandra che nell’organizzare la vita con lui ne ha sempre seguito i palpiti e le energie. Non occore che sia io a dire chi è stato Italo Bolano per la Cultura e l’Arte contemporanea elbana e italiana e quanto la sua unicità sia stata proiezione europea e mondiale di una sensibilità artistica unica. Tuttavia lo voglio ricordare presente in tutti gli Eventi più importanti degli ultimi anni, dedicandoci entrambi, ciascuno in modo diverso ma uguale, alla promozione della Cultura. Fu autore di un quadro per un vincitore del Premio La Tore anni or sono e più recentemente omaggiò la vincitrice del premio Strega 2018 proprio sul palco della Marina.
Ospitiamo nel nostro hotel dedicato all’Arte elbana le sue ultime opere e a me toccò, come mi disse Alessandra mesi or sono, di rendere pubblica la sua malattia: ora devo piangere la sua scomparsa. Ma che sia chiaro Italo non meriterà soolo strade o piazze che presto gli saranno dedicate perché occorrerà che nelle scuole si dica chi sia stato Bolano per l’Elba e le sue splendide Opere disseminate ovunque nella nostra isola dovranno essere un percorso a puntini da unire nel nome della rivalutazione di quella Cultura e di quella dedizione alla stessa che lo hanno reso il solo ad avere la forza e la perseveranza nel suo Museo vivente, all’Art Center, di insistere per decenni affinchè la diffusione della cultura e la sua fruizione non siano elitarie, bensì aperte al pubblico, laddove una vera democrazia possa sentirsi compiuta solo attraverso la presa di coscienza che il ‘demòs’ debba coniugarsi con l’’aristòs’ e quindi il meglio sia per tutti, come ebbe a dire un grande Poeta contemporaneo.
Noi proseguiremo a ricordarlo così come stavamo già facendo da mesi, data l’irreversibilità del male e lo faremo convinti che il suo messaggio culturale e umano vada oltre i limiti della temporanea esistenza di ciascuno di noi: non basta infatti riocrdare la grandezza di chi scompare con strade e monumenti bensì vanno costruite le coscienze fin dai più piccoli e che poi si arrivi ai più grandi dando il giusto peso a chi ha segnato la storia e la cultura di un’Epoca e vivaddio Italo fu questo.
Italo Bolano era nato a Portoferraio, all'Isola d'Elba nel 1936. I suoi primi quadri, sin dall'età di 13 anni, rivelano un carattere drammatico manifestato con un espressionismo figurativo rappresentato dal dolore e dalla fatica di pescatori e minatori della sua isola. Completati gli studi a Firenze e quelli di composizione architettonica a Padova, insegna successivamente disegno e storia dell’arte nelle scuole statali di Prato e Firenze. Già all’età di quattordici anni inizia a partecipare a mostre nazionali ed internazionali. Sin dagli anni '60 il suo gesto e il suo dramma si configurano in un suo tipico espressionismo astratto. Particolarmente importanti sono i cicli di pittura dedicati alle poesie dell’amico Mario Luzi, a Napoleone e a Gesù Cristo. Quest’ultimo ciclo costituisce il Museo di Arte Sacra, istituito dalla diocesi di Massa Marittima, nella Chiesa di San Gaetano a Marina di Campo all’Isola d’Elba. Nella sua città natale, in località San Martino, Italo Bolano ha creato un museo all’aria aperta, l’Open-Air Museum”, in un’area di 10.000 metri quadrati, stabilendo un rapporto organico fra le molteplici piante che lo ornano e venticinque suoi monumenti, in perfetta armonia di natura e arte. Nella sua carriera ha anche realizzato interventi d’arte per opere pubbliche in città italiane, con grandi ceramiche, strutture d’acciaio e vetro Dallas. Le sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private ad Amsterdam, Basilea, Londra, New York, Bruxelles, Amburgo, Losanna, Bologna, Karlsruhe, Ancona, Monaco di Baviera, Zurigo, Roma, Sion, Prato, Varese. Si abbracciano alla consorte Alessandra, oltre a me alla mia famiglia, Franco e Lucia Semeraro della Libreria Rigola, tutto il Comitato Promotore e il Comitato Scientifico del nostro premio di cui egli faceva parte: una parte importante degli Eventi 2021 saranno doverosamente a lui dedicati.
Jacopo Bononi