“Dove mi porti viaggio, verso la guarigione? da me stesso o da che altro male?” Così intonano i primi due versi tratti da “Al fuoco della controversia” di Mario Luzi che potrebbero rappresentare la sintesi poetica di un incontro – quello tra il poeta e Italo Bolano – che intorno all’idea del viaggio hanno trovato un’ispirazione comune. Dall’inizio di questa X legislatura, il Consiglio regionale ha voluto ricordare il grande poeta toscano nel giorno della sua scomparsa, il 28 febbraio. Un omaggio ad una delle più straordinarie figure del ‘900 italiano che ha lasciato opere e segni tangibili in molte parti della nostra Regione. Quest’anno lo facciamo con una mostra di intensa emozione di Italo Bolano. Un’esposizione a quattro mani, come giustamente si mette in evidenza nel titolo, dove le opere sono firmate da entrambi i nostri artisti e i quadri sono accompagnati dalle poesie. Così parlava nel 2018 del binomio culturale Bolano-Luzi l’attuale presidente della Regione Toscana Eugenio Giani.
Del felice incontro da queste due immense espressioni culturali del Novecento, ognuna nel proprio ambito e attraverso i propri codici espressivi, scriveva Marisa Vescovi alcuni anni prima: (…) In questo caso il destino è stato generoso verso l’artista isolano: gli ha fatto incontrare un poeta straordinario come Mario Luzi, con cui, oltre una congeniale affinità di sentimenti e di finalità linguistiche e esistenziali, ha in comune l’idea del “viaggio”, della “partenza”, animato e dominato dalla ricerca del luogo dell’amore, il che significa cercare il luogo da cui si proviene e nel quale ci si vuole perdere. Per Luzi questo luogo si incarna soprattutto nel buio, l’ora in cui il poeta si libera dalla prigionia del tempo. Potremmo dire che il destino impregna di umidità le vele di entrambi, il desiderio di portare alla luce il mondo interno.(…)
Apprendiamo con gioia in queste ore che l’International Art Center sarà rimesso in perfetto stato e sarà di nuovo visitabile dai turisti i quali, terminata o almeno contenuta questa tragedia che ci sta attanagliando da oltre un anno, potranno nuovamente fruire delle Opere e del progetto culturale di Italo.
Noi daremo, con la moglie Alessandra, il nostro contributo che si aggiungerà, ne siamo certi, ad una rinnovata e già auspicata rivalutazione della sua produzione artistica disseminata sullo Scoglio da parte delle Autorità pubbliche, rivalutazione di cui hanno un compito istituzionale ancor prima che morale e culturale. Dedicheremo, come più volte scritto, una galleria all’Arthotel di Marciana Marina che già ospita Autori elbani come Castelvecchi, Groppelli, Puppo padre e figlio, Sammarco e da quest’anno Regoli insieme con altri ‘continentali’.
Una Galleria che vuole essere un omaggio all’artista, all’uomo e al combattente, laddove la guerra di Bolano è stata per tutta la vita quella di tentare di promulgare un messaggio di sensibilizzazione culturale attraverso appunto il suo ‘Art center’, tramite la capillare distribuzione sull’isola delle sue splendide istallazioni e grazie alla sua ‘presenza’. Tale ‘presenza’ nel nostro caso è stata quella di un Amico che ha partecipato al nostro Premio sempre con passione, assieme alla consorte Alessandra, essendone membro del comitato d’Onore, realizzando uno dei quadri premio per un vincitore, omaggiando anche il vincitore di tre edizioni or sono dello Strega, promosso sempre da me e da Franco e Lucia Semeraro ed infine essendo sempre protagonista indiscusso di ogni Evento culturale, come durante la serata dedicata alla vittoria del ministro Dario Franceschini o del critico d’arte Philippe Daverio. Insomma, Italo Bolano deve essere al centro della rinascita culturale e artistica della nostra isola e deve divenirne, oltre che un simbolo, un elemento portante: in quest’ottica quindi una galleria a lui dedicata alla Marina che contiamo di allestire con Alessandra all’Arthotel per giugno e di inaugurare durante la due giorni a fine luglio del Premio letterario la Tore Isola d’Elba 2021, a lui doverosamente e affettuosamente dedicato.
Non ci sono parole migliori per concludere queste mie riflessioni se non quelle proprio del grande poeta Mario Luzi e amico ‘d’arte e di vita’ di Italo, che sono molto calzanti anche con l’epoca tragica che ci è toccato vivere: (da “Al fuoco della controversia”, 1978) Dove mi porti viaggio, verso la guarigione? /da me stesso o da che altro male?/ eh chi può dire/ se questo brulichio per cui passiamo/ sono rottami o spore? E poi/ come orientarla/ la mappa del dolore umano, come/ leggerla? è tutta dilavata/ dagli anni e dalle intemperie,/ desueta nelle parole, smessa nell’alfabeto – /crolla proprio sul finire/ della giornata, farnetica/ ubriaco di vecchiaia/ il mio compagno più fiero,/ perduto, perduto il suo vangelo.
Jacopo Bononi- presidente