Stamattina, giovedì 25 marzo, i primi due pannelli sono stati installati. Nella prima parte del progetto, come detto nei precedenti comunicati stampa, sono previsti sette artisti, tre donne e quattro uomini. Si inizia con le opere di Angela Galli e di Belinda Biancotti.
Angela Galli spiega: “Come artista e curatrice mi sono appoggiata per la linea tematica da dare a questo evento ad un aspetto generazionale di famiglie artistiche. Presenze che hanno accompagnato il mio percorso, influenzato la mia immaginazione e continuano a farlo, influenze che, anche se a volte conflittuali, risultano alla fine sempre positive perché cariche di tensione evolutiva, una spinta al fare, un artista è anche il suo “milieu”. Tra queste figure di riferimento tutte legate al territorio elbano ho diviso ogni gruppo in tre categorie di Artisti: Affermati, Mid-career ed Emergenti con un percorso artistico individuale consolidato con almeno cinque personali nazionali ed una estera. Solo per i due artisti emergenti non è richiesta l’esposizione personale estera”.
Angela Galli presenta un’opera dal titolo “Laveria al Ginevro, Serie Strutture n°15”, un’immagine composita realizzata a partire da una fotografia, ibridizzata digitalmente e stampata (Lambda-Print) su DIBOND alluminio, lavoro sulle strutture di archeologia industriale ispirate ai siti dismessi delle miniere del Calamita: la cava del Vallone e la miniera del Ginevro. Nel mesi di aprile-maggio 2018 tali immagini in grandi formati sono state installate all’interno della Fortezza Pisana a Marciana, con il titolo “Strutture. Conversazione fra tre patrimoni culturali elbani” Il lavoro sulle miniere del Calamita e sulla Magona di Piombino fa parte di una precisa linea di interesse e ricerca dell’artista, esplorata a tutto tondo a partire dal 1997, data della prima personale alla galleria Kontraste di Pietrasanta, in cui le STRUTTURE venivano presentate pubblicamente per la prima volta, anche con la scrittura e con la messa in scena dello spettacolo “Polvere, polvere nera”.
Belinda Biancotti, pittrice, presenta qui un dipinto dal titolo “In blue” olio su tela di cm 95x100.
Dice di se: “Dipingo per portare alla luce il potenziale presente in ogni persona affinché diventi consapevole di avere in se stessa tutte le risorse per realizzare i propri sogni”, aggiunge in riferimento all’Opera, “la sede delle emozioni non è nel cuore, non si trova neanche nella testa, le emozioni nascono e prendono vita nella pancia. Se chiedi ad un bambino dove sente la sua paura o dove prova l'euforia è proprio quello il posto che ti indicherà. Talvolta i sentimenti sono solo una nota di sottofondo al normale svolgimento della vita, altre volte si dibattono e si contorcono talmente tanto, da richiedere la loro espulsione, per meglio capirli e poterli accettare.
È così che nasce questa tela, dal bisogno di comprendere le dinamiche di uno stato d'animo.
Le farfalle nello stomaco che tolgono il sonno e l'appetito, viste come parassiti che si nutrono della razionalità umana, una volta uscite allo scoperto perdono il loro potere e riacquistano bellezza…”.