Leggiamo dalla stampa on line che sono in corso le riprese della RAI per raccontare l’isola in occasione del bicentenario della morte di Napoleone, avvenuta appunto il 5 maggio 1821 nella perduta Sant’ Elena. Napoleone aveva l’isola nel suo destino, era nato in Corsica, era stato in esilio all’Elba e morì nello sperduto scoglio in mezzo all’oceano Atlantico. Questo uno dei motivi che lo accomunava a Italo Bolano, l’artista che più di ogni altro in questo secolo lo ha celebrato in tutte le sue sfaccettature di condottiero, di giurista e di esule, tradito dal suo sogno di gloria.
E’ ancora recente la memoria delle grandi celebrazioni del 2014 per il bicentenario di Napoleone esule sull’Isola. Rievocazioni in costume, convegni conferenze e per Italo tre grandi mostre, alla Telemaco Signorini di Portoferraio, alla scuola Teseo Tesei di Campo e al suo Museo di San Martino, occasione unica per esporre gran parte delle circa 200 opere (su tela e su carta) da lui realizzate in 14 anni. Dalla prima mostra organizzata dalla Regione Toscana a Waterloo (sede dell’ultima grande dolorosa battaglia di Napoleone) nel 2002 al 2014 molto Bolano ha studiato, sofferto espresso sulla tela. Perché per l’artista così immedesimato nel dramma di ciò che rappresenta, esprimersi sulla tela è anche sofferenza, profonda, una parte di sé viene trasferita con il mezzo pittorico per dire al mondo che cosa l’anima sta interpretando. Per Italo, che si definiva un “romantico-drammatico” Napoleone rappresentava il perfetto “eroe” romantico-drammatico, vittima tormentata del suo stesso glorioso progetto di vita. Così accanto alle tele trionfali delle battaglie dal pennello di Italo scaturirono quelle delle ore più angoscianti, della solitudine di Sant’ Elena, perennemente avvolta nella nebbia, dove Napoleone scrisse le sue Memorie e dove, pallido ed emaciato, corroso dalla solitudine, dai rimorsi e dalla malattia, consumò gli ultimi suoi anni. Tutti momenti e sentimenti drammatici che mirabilmente Italo ha catturato e cristallizzato nelle sue tele.
Purtroppo il triste momento che stiamo attraversando ci impedisce di organizzare ora una grande mostra per celebrare appieno il “personaggio“ Napoleone e l’artista che ne ha immortalato le gesta, ma sicuramente nella prossima estate, a Museo di San Martino riaperto e reso nuovamente agibile avremo modo di farlo. Inoltre alcune opere saranno esposte anche presso la nuova galleria intitolata ad Italo Bolano per volere di Jacopo Bononi nel suo Art Hotel a Marciana Marina.
Infine non dimentichiamo il monumento a Napoleone “Omaggio a Vernet” (così intitolato perché ispirato ad un celebre dipinto dell’artista francese Claude Joseph Vernet, storico pittore di Napoleone) realizzato da Bolano in acciaio e vetro dallas già nel 2013 e che dovrà essere collocato sul Porto di Portoferraio, ora “temporaneamente” ospitato nel parco dell’Hotel Airone (i cui proprietari ringraziamo) e visitabile.
Nel progetto di risistemazione del Museo open air di San Martino un posto speciale avrà la collezione permanente dedicata a Napoleone, speriamo presto.
Da ultimo speriamo che la troupe impegnata in questi giorni nelle riprese sull’Isola accolga queste notizie e dedichi qualche secondo anche al Napoleone di Bolano esposto all’Airone… non farlo sarebbe una triste omissione, non per colpa loro, ma forse per cattiva informazione.
Ciao Italo, il tuo Napoleone sarà celebrato a dovere nella tua Isola.
Nelle foto alcune delle tele di Italo Bolano più sofferte dedicate al grande corso e il monumento a Napoleone in acciaio e vetro dallas
Verso la gloria
Sant’Elena
Napoleone morente
5 maggio 1821