Nel presbiterio del Duomo di Portoferraio si possono osservare i seguenti dipinti.
CRISTO CONSEGNA LE CHIAVI DEL CIELO A S. PIETRO (foto di copertina)
Il dipinto rappresenta Gesù che consegna le chiavi del cielo a S Pietro, inginocchiato davanti a lui. L’apostolo con una mano destra aperta sta per prendere le chiavi, con l’altra conserta sul cuore, guarda il Maestro. Cristo, in piedi, con la destra consegna le chiavi indicando il cielo a S. Pietro con la mano sinistra.
Il cielo appare sullo sfondo insieme con una chiesa immersa nella vegetazione. (Olio su tela. 100x 85 cm. Sec XVIII. Autore ignoto)
NATIVITA’ DI GESU’
Il dipinto (autore ignoto. Sec XVIII.106 x 88 cm) è olio su tela. Raffigura la Vergine, vestita di tunica rossa avvolta da un manto blu, che al centro del quadro è in attesa della maternità: con il capo reclino verso il basso guarda un giaciglio che indica con la mano sinistra. Sopra il giaciglio appare un bue.
Dietro la Madonna, alle sue spalle, sulla sinistra, è S.Giuseppe che osserva la scena mentre à appoggiato su un muretto. Sullo sfondo in alto, aleggiano due teste di cherubini con tre angeli che tengono in mano palme.
LA VISITAZIONE
La Visitazione è un dipinto in olio su tela (autore ignoto ma attribuito anche a Domenico Cresti detto il Passignano o alla sua scuola. Sec XVIII. 270x 210 cm) raffigurante la visita di Maria ad Elisabetta sua cugina. Al centro della scena è l’arrivo della Madonna vestita di tunica rossa ricoperta da manto azzurro davanti alla quale S. Elisabetta è inginocchiata e l’accoglie. Osservano la scena: in basso a destra inchinato e reverente S. Rocco con il bastone da pellegrino e a sinistra S. Zaccaria che sembra rivolgersi compiaciuto a chi osserva invitandolo con la mano a guardare.
Al centro il cane randagio che sfamò S.Rocco durante il ritiro a vita solitaria per non essere di peso a nessuno, dopo aver contratto il “male contagioso” nell’assistere i malati affetti da peste: “Reste” è il nome assegnato dalla tradizione popolare al cane.
Sullo sfondo sembrano affacciarsi su una porta d’ingresso una figura femminile ed una maschile a torso nudo che guardano attenti.
Il dipinto ha una storia singolare.
Fu donato nel 1783 dal granduca di Toscana Pietro Leopoldo alla chiesa del SS Salvatore annessa al Convento dei Frati Minori Osservanti,convento edificato per volere di Cosimo I de’ Medici subito dopo la fondazione di Cosmopoli.
Oggi quella chiesa fa parte del complesso De Laugier.
Da qui, nel 1789, dalla chiesa del SS Salvatore, il dipinto fu trasferito alla pieve: il duomo di Portoferraio.
La donazione voleva essere da parte del granduca Pietro Leopoldo un risarcimento per avere egli voluto trasferire agli Uffizi, dalla chiesa del SS Salvatore, una tela molto più preziosa.
Questa tela, un grande dipinto raffigurante il “Compianto su Cristo Morto” era custodita nella chiesa del SS Salvatore: il suo autore la creò nel 1561 ed è Agnolo di Cosimo Tori detto il Bronzino. (1503-1572)
(“Compianto su Cristo Morto”. Particolare. Agnolo di Cosimo Tori detto il Bronzino)
Il dipinto del Bronzino giunse a Portoferraio nel 1565 da Firenze via fiume fino a Pisa e poi via mare.
Dopo il suo spostamento alla Galleria degli Uffizi per volere del granduca ivi è rimasto fino al 1817 quando fu trasferito alla galleria dell’Accademia dove è tuttora. La tela arricchita da una cornice dorata disegnata dal Vasari ha avuto un accurato restauro nel 2003.
Dell’episodio ne parla in dettaglio Sebastiano Lambardi il quale scrivendo della chiesa dei padri di S. Francesco fa sapere anche in quale altare dentro detta chiesa era collocato il quadro del Bronzino “…In luogo del quadro dell’altare della Pietà che rappresentava Gesù morto in grembo della Vergine (che per essere molto bello e di buona mano fu mandato a Firenze in Galleria) e invece di quello fu da S.A.R. fatto mettere altro quadro rappresentante la Visita della Vergine a S. Elisabetta..” (“Memorie antiche e moderne dell’isola dell’Elba”. S.Lambardi. 1796. Ristampa. Forni editore. pg 216).
Questo altare della Pietà all’interno della scomparsa chiesa dei padri di S. Francesco dove è collocato il quadro è chiamato “Altare della Pieta di S.A.R.”.
E’ uno dei cinque altari laterali presenti oltre all’altare maggiore, si trova davanti all’altare intitolato alla SS.ma Concezione, sito sul lato perimetrale opposto ed è eretto tra la “residenza ove stava prima monsignore Vescovo ad udire la predica“ e la “residenza dove sta in oggi monsignore Vescovo ad udire la predica“ la quale ha accanto alla sua destra la “residenza e luogo ove sta il Governatore ad udire la predica:restando un gradino più in basso”.
Tutto questo si viene a sapere dalla lettura di una pianta della chiesa di S.Francesco allegata alla lettera del 13 gennaio 1702 del governatore di Portoferraio Alessandro del Nero alla segreteria di guerra.
(Disegno a china acquarellato su carta.Archivio mediceo, filza 2541 ”Portoferraio governo civile e militare 1702-1705”. Archivio di stato di Firenze)
Marcello Camici