La dimensione comunitaria dell'esistenza trova, nel vangelo di questa domenica, un decisivo fondamento. Quello raccontato da Gesù di Nazareth, e indicato come Trinità, è Dio che è famiglia, comunità d'amore. E dice che l'uomo è immerso in questa realtà infinita, nel dinamismo comunitario, in cui il Padre ama il Figlio, il Figlio ama il Padre, e questo amore è indicato come Spirito Santo. Tale realtà ci viene ricordata dall'espressione biblica dell'uomo come immagine e somiglianza divina, dell'uomo in Dio e di Dio nell'uomo.
Nel nostro è tempo sta maturando e diffondendosi la consapevolezza che c'è bisogno di riscoprire, oltre le formule religiose e teologiche, l'esperienza di questa immersione dell'uomo nel divino. “Esperienza” è parola che intuitivamente apre a possibili percorsi. Si parla di riscoperta della dimensione contemplativa della vita. Non in alternativa ad altre dimensioni dell'esistenza, ma piuttosto alla radice di queste. Si tratta di un livello profondo della realtà che non è immediatamente percepibile. Ed è faticoso anche per i credenti riuscire a vivere quotidianamente nella consapevolezza di questo grande mistero dell'essere. E' necessario trovare il modo, durante le spesso faticose giornate, di divenire attenti alla Presenza amorosa di Dio. Ciò richiede fedeltà, anche quando sembra di essere distanti (da Dio, cioè da noi stessi), e fiducia che il Creatore ha scelto la compagnia degli uomini (“Io sono con voi tutti i giorni”). E' l'esperienza della radicale trascendenza di Dio ma anche della sua vicinanza a ciascuno di noi. Una realtà da accogliere, affinché l'amore diventi il principio ispiratore dei pensieri, delle relazioni e delle attività. Una realtà da comunicare (“Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”), perché ciascuno si apra a questo grande mistero che coinvolge davvero tutti. Senza alcuna eccezione.
In questa consapevolezza di relazione e interdipendenza sta la possibile liberazione dall'individualismo, per un'umanità dell' “homo homini frater” anziché “homo homini lupus”.
(30 maggio 2021 – domenica della Trinità)
PS – “Se Dio è Trinità-comunione-amore, come potete non vivere anche voi in comunione con tutti coloro che vi circondano, amare chi è distante e relazionarvi con tutto ciò che esiste, con i fiumi, con le foreste, con gli animali e persino con le stelle più lontane, e con il vostro stesso cuore in cui il Padre genera il Figlio nella forza dello Spirito Santo?” (L.Boff).
Nunzio Marotti
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