Stiamo vivendo un periodo particolarmente pesante. Pur rendendoci conto della gravità dello stesso, senza volerne esasperare gli effetti, alcune cose dovremmo averle capite.
Da qui una serie di riflessioni, ovviamente opinabili come tutto può essere, ma tanto da prenderne debita nota per una serie di considerazioni.
Abbiamo capito, ad esempio, quanto sarebbe importante una giusta ponderata comunicazione in tutte le sue forme, dalla Tv alla carta stampata, dai giornali on line ai social. Ognuno di questi Strumenti segue una linea editoriale che può tendere ad essere di parte, cioè con un progetto che può essere sociale, politico, provocatorio, scandalistico. Siamo stati bombardati quotidianamente di notizie diffuse da decine di telegiornali, qualche volta in contrasto fra loro. Notizie anche corrette o smentite nel giro di qualche ora. Il tutto condito dalla Carta Stampata, dai Giornali on line, dai blog. Dove su questi ultimi tutti ci siamo eletti giornalisti capaci di giudizi tranchant, addirittura in forma anonima. Non so se e quanto questa ultima forma sia un modo accettabile dove anche la critica dovrebbe dare seguito alla concretezza delle cose.
Tutto sommato si potrebbe affermare che quanto descritto risponda pienamente a quel senso di libertà comunicativa, anche individuale, degna di una società liberale e democratica.
Fatte queste considerazioni viene da pensare quanto di tutto questo si ritrovi nella nostra Isola. Mi sembra che non ci sia proprio niente di sovrapponibile. Tutt’altro!
L’Elba infatti è scivolata negli anni verso un declino comunicativo inarrestabile.
Prendiamo atto della scomparsa, sia pur lentamente in tempi diversi anche lunghi, di ben 3 testate giornalistiche: “l’Isola” dei fratelli Cucca, curava molto lo sport così come importanti interviste, il “Corriere elbano” quindicinale, con Leonida Foresi che ci raccontava i fatti salienti di tutti i Comuni dell’Elba, la politica, le iniziative locali, lo sport, la cronaca, le feste familiari, i decessi insomma tutta una serie di comunicazioni aggiornate che davano la sensazione di essere, noi elbani, una grande famiglia.
Seguì un secondo Editore con una impronta più socio-politica, ma comunque erede di quella tradizione. Per il ricco patrimonio di archivio, consultare ad esempio “Mucchio Selvaggio”. Che dire di “Elba Notizie” e del suo Direttore, recentemente deceduto, una mente non comune, uomo di grande sensibilità umana, solitario per scelta, dedito alla riflessione, da cui spesso scaturivano previsioni avveratesi negli anni. Il Monello (Giovanni Muti) era un uomo di sinistra che avversava la sinistra. Anche qui un enorme archivio di cose riguardanti la nostra Isola. Non ultima da non dimenticare “Tele Tirreno Elba” Piccola Tv Locale con telegiornali, sport, politica.
Sorge una domanda: è possibile che nessun privato, gruppo imprenditoriale, Associazione siano interessati ad avere una Testata giornalistica, anche soltanto per rappresentare i propri interessi o meglio ancora come voce dell’Elba?
Oggi è soltanto grazie all’accoglienza di “Elbareport” e “Tirreno Elba news” nonché “Camminando” (dove impera pur con corretti quesiti il disatteso anonimato) che si riesce a tener viva l’attenzione sulle cose elbane.
Come asserivo i tre giornali erano seguiti da un’ampia gamma di pubblico, coprivano interessi diversi quali che fossero. E’ venuto meno quello stimolo provocatorio che chiede risposte, in particolare dalle Pubbliche Amministrazioni, verso le quali una buona parte di cittadini adesso si sta domandando, ad esempio, che cosa mai succeda nelle segrete Stanze dei Comuni, così poveri di comunicati. Eppure nessuno sembra rendersene conto.
Mancano forse teste pensanti? Non mi sembra che queste mie considerazioni siano di poco conto, anzi ritengo che siano segnali anche di importante scadimento culturale che, temo, avranno conseguenze, ai posteri...
Sergio Bicecci