Dalla metà degli anni ‘80, se non sbaglio in coincidenza della seconda Presidenza Guidi, il settore velico della Lega Navale Italiana del Grigolo, fino a quel momento rimasto un po' offuscato dal prevalere della forza dei remi e dal fumo di scarico dei bolidi di Marcello, del mi’ babbo e di Franco, si prese la sua rivincita e cominciò la sua ascesa, consolidatasi dopo il mandato di Renzo Mazzei e proseguita con la successiva più o meno ventennale Presidenza del compianto Bruno Bozzoli.
Proprio verso la fine degli anni ‘80 la Lega Navale spostò dunque la sua attività velica nella rada di San Giovanni. I primi istruttori di vela sono stati Aldo Taglione e Lucio Gelsi, che hanno portato avanti la promozione di questo magnifico sport anche nelle scuole.
Mentre, in anni più recenti importante è stato l’impegno di istruttori FIV della Lega Navale come Andrea Ferrari e Fabrizio Cazzorla, sia nell’ambito della scuola di vela vera e propria, che per i corsi organizzati nelle scuole primarie, secondarie e in alcune classi del Liceo scientifico dell’ISIS Foresi con il progetto della Vela a Scuola, nell’ambito dei quali sono stati coadiuvati pure da bravi Soci LNI volontari e dai ragazzi della fondazione Exodus.
Nel 1986 per iniziativa dell’allora Presidente Giampaolo Guidi, del vice Presidente Antonio Sale e di Sony Mantovan - pioniere della vela d’altura agonistica elbana con la sua barca “Noi Tre” - nacque spontaneamente una gara inizialmente per pochi cabinati a vela, tra i quali c’erano naturalmente anche quelli di Bruno Bozzoli, Vittorio Vitturi e Aldo Taglione, quest’ultimo in equipaggio con Lucio Gelsi e Antonio Ceccherelli.
Tanti sono stati i velisti che soprattutto in quegli anni e in quell’ambito fecero fare il salto di qualità alla Lega Navale Italiana di Portoferraio: oltre a Sony Mantovan e Lello Sarperi, vanno ricordatio anche Mauro Ceccarelli, Mauro Kopeinig, Alessandro Caprilli, Cesare Cortesi, Giulio Giulianetti, Mario Rodriguez, Fabio Travagli, Alessio Alaimo, Luigi Lanera, Silvio Ginanneschi, Riccardo Gasparri, Roberto Galletti e Franco Mori, che si sono alternati prevalentemente a bordo di “Noi Tre” ma pure su altre barche.
Negli anni seguenti la regata è salita sempre più su di livello fino a diventare il prestigioso Trofeo nazionale di vela d’altura Mauro Mancini, un importante evento che si è svolto addirittura per 20 anni!
Risale al 1996 il primo Trofeo velico Amerigo Vespucci, un’altra famosa regata di vela, nata in collaborazione con il Comitato dei circoli velici elbani (allora il Presidente era Bruno Bozzoli), l’Accademia Navale di Livorno, la Capitaneria di porto di Portoferraio e i circoli velici della Costa etrusca. Alla prima edizione oltre 60 imbarcazioni si sono sfidate nella rada di Portoferraio in occasione della sosta all’Isola d’Elba proprio della nave scuola “Amerigo Vespucci”.
La più recente sfida della vela d’altura invernale, Elba Winter Cup, è stata una competizione realizzata in anni recenti grazie all’organizzazione dello Yacht Club di Portoferraio - Presidente Laura Zolo - e alla collaborazione con la Lega Navale Italiana e il CCVE. L’ultima edizione è stata vinta da “Stella Polare” dell’armatore Marco Cardenti, skipper Lello Sarperi, secondo classificato “Geronimo” dell’armatore Aldemaro Orlandini, skipper Andrea Ferrari.
C’è poi un’altra regata velica per derive, il Trofeo Amm. Varanini, che viene organizzata dalla Lega Navale di Portoferraio in gemellaggio con il Circolo nautico di Magazzini e in collaborazione con il Comitato dei Circoli Velici Elbani. Nel 2019 è stata dedicata al V Centenario dalla nascita di Cosimo I de' Medici oltre ad essere inserita nel calendario degli eventi de “Le Vie dei Medici”, un progetto finalizzato alla scoperta e alla valorizzazione di itinerari medicei organizzato dalla sezione Arcipelago Toscano di Italia Nostra. Ispirata alla politica marinara di Cosimo I, si è svolta come di consueto nella rada di Portoferraio, proprio davanti a Cosmopoli, nello specchio acqueo fra Magazzini e San Giovanni (la base nautica della scuola di vela della Lega Navale Italiana).
La premiazione più prestigiosa nel corso delle ormai 33 edizioni del Trofeo Varanini è stata di sicuro quella che ha avuto luogo nel 2007 a bordo della Nave scuola “Amerigo Vespucci” prima di rientrare nel porto di Livorno dopo l’annuale crociera d’addestramento degli allievi dell’Accademia Navale.
La Lega Navale di Portoferraio ha avuto fra l’altro ottimi rapporti d’amicizia con lo Yacht Club Campoloro in Corsica (gemellato con lo Yacht Club di Portoferraio), che organizza ogni anno una magnifica regata, la Route Thyrrenienne, che collega la Corsica e le isole toscane. Nel corso degli anni “Geronimo”, la barca dell’armatore Aldemaro Orlandini e il suo equipaggio sono saliti sul podio (2004, 2011 e 2015) e hanno rappresentato i colori dell’Italia e della Lega Navale Italiana in una regata alla quale partecipano ogni anno più di 45 barche, spesso tutte di nazionalità francese.
Bisogna tener conto che dal 1998 in poi “Geronimo” ha fatto incetta di premi: dal Trofeo Mancini al Trofeo Amerigo Vespucci, ha partecipato poi a più edizioni della UNUCI Regata Velica Nazionale Interforze, alla Centomiglia della Giraglia e al Trofeo MOBYLOVE 2, per citare alcuni dei premi ricevuti.
Finisco raccontando di un vecchia tradizione portoferraiese durata credo fino ai primi anni ‘80. Parlo dei fuochi che noi chiamavamo di Santa Lucia, ma che in realtà venivano accesi la sera prima della domenica dell’Ascensione. Quella mattina infatti, per festeggiare l’importante ricorrenza religiosa, gran parte delle famiglie portoferraiesi avevano l’abitudine di andare alla chiesa consacrata alla Santa protettrice della vista, salendo in cima alla collina che sovrasta San Giovanni. Vi rimanevamo per l’intera giornata provvisti di tutto il necessario per il pranzo diciamo al sacco, ma in realtà era un saccone.
Prima di partire per l’ascensione notturna verso Santa Lucia, in tutti i quartieri di Portoferraio si accendevano dei fuochi votivi. In quei grandi falò, ogni vicinato accendeva il suo, bruciavamo tutta le vecchie cose di legno che riuscivamo a raccattare. Comodini, canterani, armadi, porte, sedie, travi, tavolini, rami secchi, cartoni, tronchi...., tutto quello che non serviva più o che serviva poco, ma che avrebbe potuto far vincere la sfida dei fuochi a quella contrada andava bene. Noi del Grigolo facevamo il nostro “foco” di Santa Lucia dalla parte degli scogli. Per un verso eravamo più avvantaggiati perché più liberi di esagerare dato che lì davamo meno nell’occhio, per il solito rovescio della medaglia che appare sempre nelle cose della vita nessuno degli avversari poteva però darci il riconoscimento della vittoria. Come al solito, noi del Grigolo eravamo un’altra cosa, una sana Repubblica aperta a tutti, ma a sé!
Michel Donati
(con la preziosa collaborazione di Lorena Provenzali, l’aiuto di Laura Giretti ed i "consigli" di Sergio Rossi)
Ringraziamenti vanno anche a Cristina Cioni, Massimo Manca, Alessandro Mazzei, Riccardo Mazzei, Mario Mellini, Lello Sarperi e tutti quelli che hanno contribuito a scrivere questa pagina di storia ferrajese.