È da ritenersi doveroso ricordare questa Storica Giornata Nazionale.
La nostra memoria è vitale per essere un Popolo, altrimenti saremmo soltanto della Gente o anche dei Consumatori.
Pochi attimi di Riflessione ci aiutano oggi ad individuare un percorso.
Senza conoscere la Storia, come leggiamo il presente?
E quindi dedichiamo a quei lontani eventi, alcuni momenti del nostro tempo.
Qualche giorno fà, a tale scopo, il Presidente della Repubblica ha presidiato a Roma alla Stazione Termini, il Solenne Ricordo del "Treno della Memoria" così oggi denominato in quanto ricorda il treno che viaggiando nel 1920 lungo tutta l'Italia, dette al nostro Paese un segno di Unione Nazionale nel lutto dei caduti.
Quel viaggio - prima celebrazione di un’Italia unita - è stato ripercorso quest’anno per il centenario da un treno storico, esatta riproduzione di quello che un secolo fa fa portò a Roma da Aquileia le spoglie del Soldato Senza Nome, arrivando al binario 1 della stazione Termini. Come allora, è stato accolto con Tutti gli Onori e nel pomeriggio è stata celebrata la messa nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, presente il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Si può dire che quella straordinaria manifestazione di solidarietà fu un momento unificante per il Paese.
E dopo più di cento anni quel messaggio è ancora attuale.
Con esso, in un Paese lacerato dalla guerra si dette un forte contributo alla costruzione di un sentimento di unità nazionale.
L' Ordinario Militare, Monsignor Santo Marcianò nella celebrazione a Santa Maria degli Angeli ha detto tra l'altro che "... anche se costellato di lacrime, quel viaggio è diventato un misterioso segno di speranza e in ogni caso, fu un evento in cui l’Italia ha trovato uno straordinario senso di unità e di Patria, inchinandosi dinanzi al dolore di un figlio e di una madre, nel quale tutti hanno ritrovato e condiviso il proprio dolore».
Onorare una Salma Sconosciuta risale al 1920 e fu un'idea propugnata dal generale Giulio Douhet.
Vennero scelte 11 salme senza nome dalle zone del fronte.
Di queste solo una sarebbe stata tumulata a Roma.
Nella Basilica di Aquileia vennero allineate le bare e una madre, Mara Maddalena Biasizza il cui figlio, Antonio Bergamas, era caduto in combattimento senza che il suo corpo potesse essere identificato, fu chiamata a scegliere quella per il Vittoriano.
Le altre dieci salme vennero sepolte ad Aquileia il 4 novembre nel cimitero della Basilica.
Il 2 novembre 1918 alla stazione Termini a Roma ad attendere il feretro c’era tutta la famiglia reale e i capi di Stato Maggiore dell’Esercito e della Marina.
Una cerimonia religiosa si tenne nella basilica di Santa Maria degli Angeli, poi la mattina del 4 novembre un lungo corteo accompagnò la Salma per via Nazionale fino a raggiungere il monumento di Piazza Venezia dove la bara fu tumulata sotto la statua alla Dea Roma.
Da allora la Tomba del Milite Ignoto è sempre piantonata da due militari appartenenti alle diverse forze armate italiane.
Fulvio Di Pietro