Non si conosce dove fossero collocati a Portoferraio i detenuti forzati al remo della galera(la ciurma) una volta sbarcati a terra.
Nel secolo sedicesimo, il secolo della fondazione di Cosmopoli, con le caratteristiche di bagno penale nessun luogo è infatti presente e descritto nei censimenti di quegli anni: 1566 e 1574.
Non se ne parla né nel dettagliato censimento del 1566 (“Inventario di tutte le case della terra di porto ferrajo: con li nomi delli habitatori di essa e num.°di loro famiglia” (Archivio Mediceo. Filza 606. cc,91-98. Archivio di stato di Firenze) né in quello del 1574 (“Nota delle case di Portoferraio” Archivio mediceo. Filza 606. cc.120-136. Archivio di stato di Firenze).
La stessa considerazione è per il secolo diciassettesimo dove ancora nessun luogo preciso è indicato quale sede di un bagno penale nella dettagliata “Nota di Lavori di Fortificazioni et altri Civili, fatti da me Mario Tornaquinci nella città Presidio e Fortezze di Porto Ferraio. Cominciati l’anno 1688” (Miscellanea medicea. Filza 464. Inserto n.o E,cc. 32. Archivio di stato di Firenze).
I lavori riportati nella nota del Tornaquinci son relativi a sette anni: dal 1688 al 1694.
Dopo il Camerini, primo architetto militare alla direzione dei lavori di fortificazione, si avvicendano altri architetti.
Tutto viene costruito in funzione strategica e i cantieri che si aprono sono tutti per fabbriche di edifici connessi al funzionamento logistico della piazzaforte (mulino, ospedale,residenza granducale alla stella, biscotteria, arsenale) e chiese (duomo, convento e chiesa di San Francesco, SS Sacramento).
Amelio Fara scrive “…Un’altra fabbrica necessaria alla sopravvivenza della città fortificata è la Biscotteria (la fabbrica dei forni per cuocere il biscotto alle ciurme della galeazze) la cui costruzione inizia il primo marzo 1559…”
(Cfr pg 19 di “Portoferraio architettura e urbanistica 1548-1877” A.Fara, Tipolito subalpina editore, Torino. 1997)
Della biscotteria il Camerini ha lasciato una pianta (inchiostro su carta, Miscellanea medicea, foglio 91, n. 31,Archivio di stato Firenze) con una legenda scritta a margine. La lettura di questa legenda fa sapere che vi sono molti stanzoni. Si può pensare e supporre che alcuni di essi fossero adibiti a luogo dove potevano venir rinchiusi i forzati alla catena (la ciurma) delle galeazze una volta sbarcati a terra negli anni della fondazione.
E’ la Linguella altro luogo congeniale dove si può ritenere e supporre possa essere trattenuta in bagno penale la ciurma della galeazza una volta sbarcata. Tutta la zona della Linguella sin dal suo nascere è stata pensata non solo come sede difensiva (fronte di mare delle fortezze) ma anche si è poi sviluppata quale sede di servizi strategici per la piazzaforte: rimessaggio di barche, magazzini, depositi di reti, di pescato, di sale, alloggi di soldati del presidio e, forse, alloggi per il mantenimento a terra della ciurma delle galee perchè questo era servizio essenziale per la piazzaforte.
L’arsenale delle Galeazze è iniziato ad essere edificato con il Camerini nel 1561 ed è terminato nel 1571 col Buontalenti. Area delle Galeazze e area della Linguella sono contigue. Per questo entrambe le aree sono state pensate dal punto di vista logistico funzionali l’una all’altra. Nella zona della Linguella potevano essere depositati strumenti per i lavori da eseguire nel vicino arsenale quali ad esempio il calafataggio dello scafo delle galee (Vedi foto n 1)
La lettura del censimento del 1566, appena diciotto anni dopo l’anno di fondazione, censimento inviato dal commissario di Portoferraio Giovanni Battista de’ Medici al duca Cosimo fa capire e lascia intendere che l’area della Linguella negli anni immediatamente successivi alla fondazione di Cosmopoli si andava sviluppando come zona difensiva dove oltre ad abitazioni erano presenti “servizi” quale magazzino per il vino e fucina di fabbri:
“Inventario di tutte le case della terra di porto ferraio con li nomi delli habitatori di essa e num.o di lor famiglia creato questo li 7 di maggio 1566…
Appiè della Linguella
• Una casetta con una stanzetta sola a terreno e a tetto dove habita Andiano da Capoliveri : sono sette in famiglia
• Una simile : dove l’alfiere del capitano Ballotta tiene il vino
• Una simile: habita Vittorio da Capoliveri,sono cinque in famiglia
• Una simile nella quale habita: il guicciardino bombardiere ,son 7
• Tre stanzette :fatte dalli ufficiali delle galere per fucina di fabbri drento alla porta ch’a entra nel arsenale…”
(Mediceo del Principato., f.606,cc.90-98. Archivio di stato. Firenze)
Questa vocazione dell’area della Linguella alla presenza di servizi strategici per la vita della piazzaforte si consolida negli anni successivi.
Nel 1581 in una “nota delle case di Porto Ferraio e del anime che habitano in dette “si viene a sapere che “…otto magazzini son fuora dell Linguella che servono alle volte per le Galee e maestranze e alcuna ci vien a star de’ pescatori che ne pagano pigione…” (Carte strozziane. Serie prima. Filza 15. C 201. Archivio di stato Firenze)
Nel 1590 nella “Nota delle anime che sono in Portoferraio nel 1590” si viene a sapere che:
”…otto casette fuor della porta della Linguella che dua sono habitate da povere famiglie altre servono per magazzini di pescatori;
un arzinale fuor di detta porta dove si tiene legnami e altro per serv. della corte;ventitrè sono li alloggiamenti dove habitano soldati del presidio….”
(Carte strozziane. Serie prima. Filza 15. C. 204. Archivio di stato Firenze)
Negli anni successivi a queste date, ”appiè della Linguella” si è sviluppato tutto il complesso difensivo di bastioni che fa parte del fronte di mare e insieme un grande spazio contenuto tra il mare della darsena e i bastioni di S. Cosimo e del Maggiore. Questo grande spazio è bene visibile in alcuni dipinti (vedi foto n 2).
E’ evidente nel particolare di un disegno conservato nella biblioteca Moreniana dove nella didascalìa è chiamato “marciapiede”:
”Questo MARCIAPIEDE fra il bastione di S. Cosimo e quello dell Maggiore e sopra a’ diciassette archi in lunghezza di B.a 200, largo B.a 3 ½ con il parapetto di fuori, è di dentro, e alla sua testa fattoci il suo Ponte a’ Levatoio con un suo corpo di guardia capace di molta gente guarnito e attrezzato del tutto con il casino per la sentinella“ (vedi foto n 3)
Il marciapiede sviluppato tra il mare della darsena e l’inizio dei bastioni del fronte di mare (San Francesco, Santa Teresa, San Carlo) serviva quale sede di rimessaggio di barche, magazzini, depositi di reti, di pescato. Lo dimostra il particolare di un dipinto dei primi anni del 1700 dove sono evidenti tutte questa attività (Vedi foto n 4).
Questo marciapiede (dove oggi è edificata la Capitaneria di porto) e tutta l’area della Linguella terminavano in un fossato d’acqua, acqua del mare della darsena, il quale fossato divideva l’intera zona della Linguella dall’area adiacente delle Galeazze che iniziava con padiglione delle Galeazze (ancor oggi presente come sede dei carabinieri) e terminava con l’arsenale delle galeazze.
Come l’area delle galeazze, anche l’area ad essa adiacente, quella della Linguella, è stata vocata ai servizi strategici per l’intera piazzaforte tra cui anche quello di un bagno penale.
Una pianta di tutta la zona relativa alla fine del sec XVIII e inizi del sec XIX dal titolo “Veduta del bastione di S. Francesco, S Teresa S Carlo. Levata disegnata e acquarellata da me Paride Landrucci sotto la direzione del Sotto Tenente d’Artig.a Gustavo Mellini” evidenzia come e quali interventi edificatori siano stati eseguiti alla Linguella nel corso del secolo XVIII. (vedi foto n 5)
La didascalia di tale pianta mostra il bagno penale (Lettera F), G Alloggio del custode;H Cortile eluzioni; I Scrittoio del custode; L Spedale; M Cappella dei condannati N Alloggio del sotto custode; O Scrittoio dell’economo; P Corpo di guardia da guardia forzati, Q Scrittoio dello scrivano; S magazzini delle regie fabbriche; T fosso della Linguella; U Cammin di ronda; V ponte levatoio; Y ponte a ritirarsi; 1 Caserma artiglieria Arsenal Scrittoio e Moggio degli Uffiziali; 2 Fabbriche particolari; 3 Grande arsenal d’artiglieria.
Sono tutti servizi strategici funzionali alla vita della comunità che sono cambiati nel corso dei secoli dando spiegazione alla intensa trasformazione edilizia cui è andata soggetta la Linguella, trasformazione edilizia di cui parla Rino Manetti:
“…Nell’area della linguella tra il fossato e la torre si sono susseguite trasformazioni varie. Oltre a quelle rivolte alla strutture difensive vi sono state quelle rivolte ad una edilizia minore che doveva soddisfare esigenze funzionali via via nuove, come le carceri per i forzati e di esse i relativi ingrandimenti fino a contenere 150 forzati e più. Al tempo di questa particolare presenza carceraria è facile intuire l’utilità del fossato in funzione di recinsione. Ma oltre le carceri vi trovano posto tra l’altro, la vecchia tonnara, poi trasferita presso la Torre del Gallo e anche il magazzino del sale…”
(Cfr pg 103 di “Portoferraio 1744. Adeguamenti delle fortificazioni nel periodo lorenese” Rino Manetti. Alinea Editrice. 1996. Firenze)
Il fossato di acqua di cui scrive il Manetti è ben evidenziato in una pianta del sec. XVIII (Vedi foto n 6)
E’ nel secolo diciottesimo che veniamo ad avere descritto e documentato un bagno penale in Portoferraio.
Un vero e proprio stabilimento penale.
Lo fa Sebastiano Lambardi nel 1796, dedicando all’argomento un intero capitolo nel suo libro ”Memorie antiche moderne dell’isola dell’Elba”:
“BAGNO DEI FORZATI ALLA LINGUELLA
Il bagno dei forzati alla Linguella è stato accresciuto e rimodernato fino all’estenzione di braccia sessanta ,accanto a quella barriera palizzata che cinge e circonda il corpo di guardia detto della Cianca.
Il detto bagno è capace al presente di contenere più di trecento forzati atteso che tutto il Piano,ed estensione del medesimo, coperto da un palco molto elevato e arioso serve per il di loro ricovero essendo essi alloggiati molto più comodamente di prima anche in quella parte che guarda la Città.
E’ stato fabbricato in detto Bagno uno Spedale assai comodo con la sua Chiesa allato al suddetto molto propria e ampia nella quale possono i forzati udire le feste la santa messa senza l’incomodo di dover andare abbrancati in Città, e incatenati, potendo altrexsì fare le loro divozioni ad uno a d uno senza il fastidio del compagno al lato.
I quartieri dei custodi del bagno hanno il loro ingresso per di fuora, e corrispondono sopra e lungo il Bagno con tale disposizione e simmetrìa che essi possono con ogni sicurezza vedere ed osservare tutto ciò che passa nel bagno per via di certe bodolette o finestrelle praticate nel pavimento della loro abitazione e in caso di tumulto o repentina sollevazione di essi forzati possono chiamare il soccorso del Corpo di Guardia della Cianca vicino e contiguo e a detto Bagno come si è detto.
Il detto Bagno è tenuto con tanta pulizia, ordine e disposizione da chi vi soprintende che non sembra già un Bagno o un ergastolo di miserabili condannati ma il vederlo pare un convento di quieti e tranquilli religiosi, tanta è la quiete e l’agio che godono in quello i Forzati a segno che non si sono più udite dopo la rimodernazione di detto Bagno quelle sollevazioni e quei tumulti che hanno messo in scompiglio tutto il paese e tutta la guarnigione e per i quali riparare è convenuto più volte al governatore accorrervi più volte in tempo di notte in persona.
Di tutto il beneficio e sollievo che prova ora tutta quella povera gente ne devono ringraziare la magnanima pietà del Gran-Duca tutta propensa a sollevare al possibile la povera oppressa umanità la quale prerogativa degna veramente di un sì gran Principe è dote di lui particolare“.
(Cfr pg 234-236 di “Memorie antiche e moderne dell’isola dell’Elba” Sebastiano Lambardi, Ristampa anastatica. Forni Editore. Bologna. 1966)
Marcello Camici
Foto di copertina - (Disegno schematico di calafataggio di una galera. In “L’arsenale delle galeazze a Portoferraio” Rossella Rossi. Tesi di laurea. Biblioteca comunale Portoferraio)
(Portoferraio. La darsena con vedutadello sviluppo della Calata, Porta a Mare e Linguella. Parte superiore come stava prima. Parte inferiore come sta oggi dopo i lavori fatti Olio su tela. Secolo diciottesimo. Anonimo.)
(Linguella. Marciapiede fra il bastione di S. Cosimo e quello del Maggiore. Particolare. Biblioteca Moreniana. Fondo Bigazzi, Firenze)
(Linguella in “Veduta di Portoferraio”. Particolare con evidenza il marciapiede, il bastione di S. Francesco, la torre, il bastione di S.Cosimo con il camin di ronda che lo connette tramite un corpo di guardia e un ponte levatoio col bastione del Maggiore. Dipinto olio su tela. 1705. Anonimo)
(Linguella “Veduta del bastione di S. Francesco, S Teresa, S Carlo. Levata disegnata e acquarellata da me Paride Landrucci sotto la direzione del Sotto Tenente d’Artigiana Gustavo Mellini”. Pianta fine sec. XVIII e inizi sec. XIX.)
(Linguella. Pianta del sec.XVIII. La parte superiore focalizza l’area di passaggio tra la Linguella e le Galeazze con la presenza di un fossato d’acqua e un ponte che univa le due zone. Scrittoio Fortezza e Fabbriche, n 2 e 3. Archivio di stato Firenze)