All’inizio del secolo diciannovesimo i condannati forzati alla catena sono coinvolti nella pulizia delle strade di Portoferraio e nasce una controversia tra la magistratura comunitativa (consiglio comunale) di Portoferraio con l’Uffizio Fiume e Fossi di Pisa dove il Soprassindaco ha giurisdizione di approvare o meno gli atti di detta magistratura ferraiese.
Quando Napoleone giunse a Portoferraio trovò una situazione igienica pubblica disastrosa che dal punto di vista sanitario era a rischio di insorgenza di malattie:non tardò l’imperatore e principe dell’isola d’Elba a far emanare dall’Intendente un regolamento d’igiene per la città di Portoferraio che riguardava latrine e pozzi neri, macerazione del lino e della canapa, acque potabili, vendita del pesce, spazzatura e pulizia delle strade. Vincenzo Mellini riferisce in dettaglio di tutti i provvedimenti che Napoleone intraprese appena prese possesso dell’Elba per far fronte all’igiene pubblica. (“L’isola d’Elba durante il governo di Napoleone I”Vincenzo Mellini.Stab. tip. Nuovo Giornale .Firenze. 1914)
Fuggito Napoleone dall’isola, a Portoferraio la situazione igienica pubblica non era molto migliorata e la Magistratura Comunitativa, restaurato il governo granducale, appena insediatasi si trovò a discutere del “pulimento delle strade“.
“Il pulimento delle strade “è argomento all’ordine del giorno nell’adunanza della Magistratura Comunitativa di Portoferraio del 15 aprile 1816. Nel 1814, sotto il governo francese, era infatti al sig Roffi stato assegnato questo servizio con un contratto di aggiudicazione per tre anni e perciò doveva essere rescisso per far sì che i forzati fossero impiegati nel “pulimento di strade”.
Erano infatti pervenuti ordini del governo granducale che volevano che fossero i forzati adibiti a tale servizio.
I Forzati erano già stati impiegati per pulire le strade durante il governo del granduca, prima dell’arrivo di Napoleone e poi sotto il governo napoleonico non furono più.
Ora, con il ripristino dell’amministrazione granducale questa vuole che anche a Portoferraio come nel resto della Toscana vengano usati i forzati non solo per applicare i regolamenti che ne prevedono l’uso nei lavori pubblici ma anche per motivi di risparmio.
Il cancelliere dell’adunanza del 15 aprile 1816 della magistratura comunitativa di Portoferraio fa partecipe detta magistratura di un biglietto di sua eccellenza il governatore della città che è il marchese Strasoldo e scrive nel libro dei partiti “…ordini e disposizioni impiego di Forzati nel pulimento delle strade…partecipato il Biglietto di S.E. questo Sig. Governatore datato del corrente giorno con il quale invita il Magistrato Loro a dare le convenienti disposizioni per l’effetto che i Forzati possino impiegarsi nel pulimento delle Strade ed altri Lavori Comunitativi. Considerato che ciò praticandosi al tempo del ripristinato Governo Toscano la Comunità veniva a risentirne un vantaggio considerevole. Deliberano e delegano il loro Collega Sig. Vincenzo Foresi a provvedere le Barelle, Carrette ed altri attrezzi necessari per l’oggetto che i Forzati possino impiegarsi nel pulimento delle Strade di Citta con valersi del legname esistente nel magazzino sempre che ve ne sia del buono e adatto per i suddetti lavori e parimenti deputano il Loro Sig. Gonfaloniere di concerto con me Cancelliere ad indire Lorenzo Roffi accollatario del suddetto pulimento di strade a rescindere il Contratto che avrebbe vigore per tutto il corrente anno mediante una indennizzazione più ristretta che sia possibile e con che non ecceda le lire 700 dovendo detti Sig.ri Deputati quindi rendere inteso il Magistrato Loro del risultato delle loro premure per la conveniente approvazione.
(Filza “Partiti dal 22 dicembre 1815 al 27 dicembre 1817.(24) E6.Carta 48,49.Archivio della comunità di Portoferraio 1816-1861. Deliberazioni.Archivio storico comune Portoferraio)
Rescindere il contratto non era facile anche perché l’indennizzo doveva avere poi la “conveniente approvazione” da parte dell’Uffizio dei Fossi di Pisa. Per tale motivi la Magistratura Comunitativa prese tempo nel decidere sul da farsi ma quindici giorni dopo, nell’adunanza del 30 aprile del 1816, il cancelliere scrive “..riproposto il Biglietto di S.E. questo Sig. Governatore del 15 aprile con il quale invitò il Magistrato Loro a provvedere con sollecitudine le Barelle ed altri attrezzi occorrenti per l’oggetto che i Forzati si occupino senza dilazione della pulitura delle strade, come si praticava sotto il ripristinato Governo. Sentito che dietro le disposizioni date con il precedente Partito del precedente al 15 aprile Lorenzo Roffi accollatario del pulimento delle suddette Strade per l’annua provvisione di lire 3082 in ordine all’atto di Aggiudicazione del 14 dicembre 1814 che ha vigore per tutto il corrente anno conviene di rescindere il contratto a condizione che gli siano pagate lire 570 per indennizzazione dei sette mesi, vale a dire dal primo di giugno a tutto dicembre 1816,nei quali ha diritto a continuare in tale impresa. Considerato per una parte che il predetto accollatario colla recessione del Contratto accennato viene a risentire dei pregiudizi sì per la rivendita a proposito dei Cavalli e Carrette sì per non avere più ove impiegare stabilmente l’opera sua e quella dei componenti la di lui famiglia e per l’altro che la Comunità loro è per economizzare nel corso dei predetti 7 mesi una somma anche maggiore delle precitate lire 570 valendosi dei Forzati, nel tempo stesso che si impiegano questi abitualmente a favore ancora dell’I.R. Governo. Deliberano e stabiliscono di rescindere per il prossimo mese di Giugno il vigente contratto d’Accollo per il pulimento delle Strade di Città e di pagare all’Accollatore Roffi lire cinquecento settanta a titolo di riparazione di danni e per stralcio di ogni sua pretenzione e diritto.E ciò salvo l’approvazione dell’Ill.mo sig. Provveditore dell’Ufficio dei Fossi di Pisa.
E ciò con partito di voti favorevoli 5.Contrari nessuno“
(Idem come sopra.Carta 54,55.Archivio storico comune Portoferraio)
Questo indennizzo concesso all’accollatario del contratto “a titolo di riparazione di danni e per stralcio di ogni sua pretenzione e diritto” non fu approvato dal Soprassindaco provveditore dell’ufficio fossi di Pisa per il fatto che tale contratto non era stato stipulato dalla magistratura comunitativa ma dal governo francese decaduto.
Nacque una vera e propria vertenza poiché la Magistratura di Portoferraio sostiene che l’atto di aggiudicazione per pulire le strade di città era opera e competenza della comunità e non del governo francese.
La controversia si fa dura e pesante.
Ecco la risposta della Magistratura ferraiese che non condivide la decisione dell’ufficio fiume e fossi di Pisa “Partecipata la Ministeriale dell’Ill.mo Sig. Provveditore dell’Ufficio dei Fossi di Pisa in data del 15 maggio decorso relativa alla precedente loro deliberazione del 30 prossimo passato con la quale si convenne salva la di lui approvazione di rescindere con l’Accollatario della nettezza delle strade il vigente Contratto previa una indennità con il medesimo concordata; e fatte sul proposito le convenienti considerazioni ed esami .Deliberano commettono a me Cancelliere di rimettere al prelodato Superiore un Copia dell’Atto di Aggiudicazione del 24 dicembre 1814, da cui risulta che con l’Autorizzazione dell’Autorità allora competente la Loro Comunità e non il Governo Francese contrasse una Obbligazione con Lorenzo Roffi per il pulimento delle Strade di questa Città, obbligazione che ha vita per tutto il corrente anno 1816 e che in conseguenza il detto Roffi Aggiudicatario ha il diritto o di continuare fino a dett’epoca nella sua impresa o di esigere una indennità volendosi per parte della Comunità Loro rescindere il surriferito Contratto quale indennità fu concertata amichevolmente con detto Roffi in lire ottantuno,soldi sette e denari quattro il Mese e non per vi di transazione, giacchè questo Affare non è mai stato portato avanti il Tribunale Competente donde non sembra vi sia luogo al Decreto di omologazione. Ciò fermo stante osservano che siasi praticato in Terra Ferma della Toscana tanto sotto la cessata Amministrazione Francese quanto al tempo del ripristinato Il. R Governo l’articolo del suddetto pulimento di Strade è stato sempre un Capo di Uscita per la stessa Loro Comunità e solo si aveva un risparmio valendosi per l’oggetto suddetto dell’opera dei Forzati, e concludono che volendo ripristinare questo antico sistema e risentire anche prima del gennaio 1817 un qualche risparmio gli sembra indispensabile di accordare al ridetto Roffi l’indennità sopra accennata e tutto ratificano con legittimo Partito di voti favorevoli 5r.Contrari nessuno“
(Idem come sopra.Carta 59)
La controversia si risolve immediatamente in un intervento di autorità da parte del governatore di Portoferraio, Strasoldo, il quale con un “ordine di affidare immediatamente il pulimento della Strade ai Forzati” evita l’accumulo di spazzature lungo le strade cittadine.
Marcello Camici
Nelle foto della Collezione L. Foresi. Foto ripresa in “La pulizia della città. Un breve viaggio nella storia di Portoferraio” di Gloria Peria. Centro grafico elbano. 2009. Biblioteca comunale Portoferraio
- Giovane spazzino a lavoro
- Spazzino con carretto e asinello
- Spazzino all’uscita della porta della Città