Conclusa con successo la mostra “Il ritorno dell’Aquila” organizzata alla Sala Telemaco Signorini, in collaborazione con l’Assesorato alla Cultura del Comune di Portoferraio, nell’ambito del Maggio napoleonico, continua l’altra mostra di Italo Bolano “Viaggio nel Blu”, presso la galleria dell’Open Air Museum a San Martino.
E’ una retrospettiva del maestro elbano (Portoferraio, 1936 – Prato, 2020) il cui titolo è una metafora per indicare il suo ultimo viaggio, una selezione di opere inedite datate 2019, a cui l’artista si dedicò sino alla fine, nel suo studio di Prato.
La mostra è infatti collegata idealmente all’Open Studio Italo Bolano a Prato, una nuova realtà culturale nel cuore della città toscana, inaugurata il 22 aprile scorso per iniziativa della Fondazione Italo Bolano, con l’intenzione di rendere l’ex atelier-studio dell’artista un luogo di ricerca e di incontro tra generazioni, dedicato sia alla conoscenza del patrimonio artistico e umano del grande maestro scomparso sia al dialogo e al confronto con i nuovi linguaggi contemporanei.
“L’eredità che ci ha lasciato - dice Erica Romano, curatrice dello spazio pratese e direttrice artistica dell’Open Air Museum elbano - è tanto vasta e profonda che non poteva restare nascosta né dimenticata e chiede oggi di essere condivisa, soprattutto con i giovani, a cui Italo aveva dedicato tanti anni d’insegnamento. “
E l’invito a scoprire questo “ultimo Bolano” è rivolto proprio soprattutto ai giovani artisti elbani, ai quali l’arte ispira sentimenti forti e di unione con la loro terra.
Le opere in mostra sono state realizzate nello studio pratese e ci raccontano l’uomo e l’artista: ultima produzione, frutto dei suoi sforzi estremi quando già la malattia lo aveva raggiunto, rappresentano la sintesi del cammino di un’intera vita. “Nel percorso espositivo – continua Erica Romano - si susseguono lavori che testimoniano i segni caratteristici di una pittura venata da vive pennellate blu, rosse e verdi, che si dispiegano in vedute, spesso marine, che descrivono il viaggio da e verso la sua isola, l’Elba e la teoria tutta interiore dei suoi colori espressi in chiave emotiva.
Insaziabile sperimentatore, non mancano le novità di una tavolozza dagli accostamenti cromatici meno esplorati. Mai pago di scoprire, ha tentato variabili e soluzioni che lo hanno portato a ricercare nel viola, nel rosa e in altre tinte, più o meno delicate, sentimenti più sottili e visioni crepuscolari. L’indagine del pensiero, la riflessione e l’osservazione della Natura, umana e non, che questi lavori rimasti in silenzio ad aspettare conservano, ci invadono con un incredibile slancio vitale, un’ energia fuori dall’ordinario che quasi ci travolge, ma che nel toccarci si trasforma in un abbraccio accogliente di bentornato.”
La mostra è visitabile negli orari di apertura del Museo: Lunedì 16-20 – Martedì-Domenica 10-13 / 16- 20-. Sarà aperta fino al 12 giugno allorché lascerà il posto alla prima delle esposizioni della rassegna ”ARTISTI AL MUSEO” che vedrà esporre Barbara Pastore Blin e Tito Casartelli.
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