A partire dal secolo decimo sesto,nel 1548, con la presenza di Cosimo I de’ Medici all’Elba, il castello del Volterraio divenendo importante avamposto in difesa di Cosmopoli è oggetto di particolare attenzione.
Da allora in poi a seguire nei secoli successivi gli avvenimenti accaduti alla rocca sono documentati da fonti archivistiche.
Anno 1552 Insediamento del castellano al Volterraio
“Patente del castellano del Volterraio 5 settembre 1552
Nel nome Dio amen
Nell’anno di nostro Signore Gesù Cristo e dalla sua incarnazione MDLII
Il giorno 5 del mese di settembre
Redatto nell’isola dell’Elba e in Portoferraio nella casa del Sig Governatore alla presenza di testimoni chiamati a sottoscrivere ,il sig Pietro Nobile del fu Antinio di Teis di Perugia e Alessandro Ludovico di Ceccherini ,soprannominato il Barghino del Borgo di Sansepolcro .Pubblicamente a tutti sia noto come l’Ill.mo Sig, Luca Antonio Cuppano di Montefalco,conte di Poggio,Santa Maria e anche governatore nell’isola dell’Elba,in nome dell’Ill.mo ed Ecc.mo Signore e Duca di Fiorenza secondo il mandato e l’ordine ,come affermò del predetto Ill.mo Principe e consegnò al valoroso Sig. Diego del fu Alfonso Lopes di Ordogna e Cavanacca di Spagna ,li presente e ricevent,gli dette il possesso e la custodia della rocca chiamata il Volterraio su detto porto per custodirlo e consegnarlo in nome del medesimo Ill.mo ed Ecc.mo Signor Duca di Fiorenza e suoi eredi: avendolo sottoscritto nelle mani del Sig Lucantonio ,promise di non consegnarlo a nessun altro e giurò solennemente sul Santo Vangelo ,se non al medesimo Ill.mo Principe o a un suo inviato fornito di prova dell’accordo scritto presso le dette parti ,segno e contrassegno che ricevette dal Signor Governatore ,giurano fedeltà e buona custodia al detto Principe a rischio delle pene che si suole minacciare in documenti di tal genere,
Io Tomaso del fu Geronimo de Petrini di Cascina
Notaio pubblico fiorentino su mandato di detto Governatore”
(Cfr, MR Naccheri “Strutture difensive“ pg 326 di “Elba territorio e civiltà di un’isola” R. Rosolani, M. Ferrari. RS Editore. 2001)
Anno 1684. Ordini al castellano del Volterraio
“Ordini di come si deve contenere il Castellano del Volterraio nelle infrascritte occorrenze- 1684
Non mutar soldati senza licenza del Sig.re Governatore di Portoferraio
Non raccatare dentro la fortezza forestieri o altri senza licenza del medesimo sig Governatore
Mentre che saprà che per quanti voglia causa il sig Governatore sia fuori dalla Piazza di Portoferraio non eschi mai fuori di fortezza .
Spartire la guardia di notte un poco per soldato e in tempi che giudica più necessario ,ciò è di prima sera e alla diana et il giorno un soldato alla volta vada rondando attorno.
Se fussi di notte assalito,tiri due mascoli unitamente e faccia fuoco in più luoghi.
Se di giorno doppo lo sparo di detti mascoli ,faccia la fumata come si è detto del fuoco.
Se verranno galere dalla porta di Levante spari un mascolo e quando haverà avuta risposta dal Falcone farà tante fumate quante galere sono verso Bagnaia, se vengon di verso la Pianosa, dopo lo sparo del mascolo, faccia la fumata di verso i mulini; se saranno vascelli quadri e si riconosceranno in inimici da dar caccia e combattere spari il Mascolo, et havuta la risposta subitone spari un altro.
Se in ogni caso che scoprirà vascelli spedisca in continente un soldato a darne conto,secondo il solito.
Starà con diligenza ad aspettare la risposta dè cenni aciiò se non fussero stati visti, possa rifarli.
Non dia mai licenza ai soldati di star fuori la notte e di giorno uno alla volta e non più.
Risponda di notte ai segni della torre e del Falcone con fuochi secondo il soliti.
Non lasci tagliar legnami nella lecceta e in caso che i pastori trasgredissero agl’ordini gli facci pigliar insieme con le bestie ,e quando veda che lo fanno per dispetto faccia ammazzare le dette bestie.
Vedendo di giorno andar per qual banda si sia, truppa di gente armata verso Portoferraio, ne dia segno con due mascoli et havauta la risposta dal Falcone, ne spari due a essi; e faccia fumata verso dove scopre detta gente e se di notte havesse relazione di simil truppe faccia il segno nel suddetto modo e fuoco invece di fumata. Dal Falcone le sarà sempre risposto con un tiro solo, e nel fine di giorno,con fumata e di notte con fuoco per segno d’haver inteso, e di più che non si lasci cogliere legname alla fonte di Lentisco.
Che i soldati devino fare la fascine per fare cenni e fuochi per servizio di S.A.S. “
(in pg 330 di “Elba territorio e civiltà di un’isola”. Idem come sopra)
Anno 1702. Avvistamento dal Volterraio della galere di Filippo V re di Spagna
“Il dì 7 giugno sulle ore 14 dalla Fortezza del Volterraio fu dato segno aver scoperto le Galere dove era la Maestà Filippo V Re di Spagna del che fu posto in ordine la soldatesca e l’Artiglieria per salutare quella Maestà…”
(Cfr, “Relazione del passaggio di Filippo V re di Spagna da Portoferraio per i suoi regni l’anno 1702” pg 149. In “Zibaldone di Memorie” Vincenzo Coresi del Bruno. Manoscritto. Copia dattiloscritta biblioteca comune Portoferraio)
Anno 1726: Volterraio sede dove vengono ammassate munizioni
“Ill.mo Sig Mio Pron. Col.mo
Trovandosi in codesta fortezza del Volterraio libbre dugento sessantanove ( ) in munizione,che va male per la lunghezza di tempo, e stimandosi di buon servizio di S.A.R il farne esito,VS Ill.ma pertanto si compiacerà di permetterne l’estrazione a codesto Sig Provveditore Fei acciò possa esitarlo e rimetterne n appresso altro e tanto di buono e non servendo questo peraltro () suoi comandamenti, e resto con fare a VS Ill.ma stima e reverenza
Di Firenze
4 Agosto 1726”
Anno 1766: Volterraio ogni quindici giorni si rinnova distaccamento di fucilieri
“…Volterraio piccolo forte situato sopra la cima d’un alpestre monte sassoso e scosceso distante da Porto Ferraio miglia quattro circa dove ogni quindici giorni vi si rinnova un distaccamento di fucilieri comandato da un castellano ivi permanente.
Secondo dicesi di questo antichissimo forte gli antichi fabbriciani se ne servivano e dopo di loro i volterrani e di poi altri abitatori dell’isola come un luogo sicuro per conservarvi il denaro,le munizioni, ed il bisognevole per vivere affinchè per le continue invasioni dei barbari non fosse loro depredato…”
(Innocenzo Fazzi. Manoscritto. 1766.Senza numero di pagina.Biblioteca comunale Portoferraio)
Il granduca Pietro Leopoldo soppresse il genio militare nel 1777 ,ridusse ai minimi l’esercito e la flotta e proclamò la perenne neutralità del granducato il 10 agosto 1778. Si ritenne che “le fortezze costiere e due piccole imbarcazioni veloci e in grado di avvicinarsi a riva erano più che sufficienti per assicurare i pescatori, il mare e il litorale toscano dalle incursioni barbaresche e per far rispettare le leggi di sanità marittima“
(Cfr, MR Naccheri pg 330 di “Elba territorio e civiltà di un’isola “R.Rosalani, M Ferrari, MS Editore. 2001)
Dopo la restaurazione, agli inizi dell’ottocento, con il cambiamento delle scelte strategiche militari le fortezze persero definitivamente importanza: lo fu anche per il Volterraio che fu lasciato in completo stato di abbandono. Questi i motivi principali per cui la rocca fu abbandonata.
Ma il castello ancora oggi è testimonianza di una formidale macchina da guerra di difesa.
La sua prima difesa è la posizione del tutto inespugnabile.
Poi la cinta muraria che si dipana a forma esagonale a circondare tutta vetta.
Una punta dell’esagono è ad est,la più alta,l’altra è a sud,la più bassa.
Nella punta ad est, nel luogo più alto si erge la torre sede della estrema ed ultima difesa (funzione di mastio).
Nella punta a sud, luogo più basso, si apre la porta di accesso che è difesa dal bastione destro e sinistro.
Non a caso il castello del Volterraio non è mai stato espugnato neppure durante le incursioni saracene:
“…Volle ancora Barbarossa tentare il Volterrajo,fortezza situata sopra un dirupato sasso, ma non riusci’ al suddetto d’impadronirsene…”
(Cfr pg 39 di “Memorie antiche e moderne dell’isola dell’Elba “Sebastiano Lambardi. Ristampa anastatica. Forni editore, Bologna 1966)
Per chi vuole visitarlo senza conoscenza ancora oggi è inespugnabile.
Senza conoscenza è impossibile impadronirsene.
Marcello Camici