Da qualche giorno è possibile visitare l'ingresso dell'Istituto Comprensivo “G. Carducci” di Porto Azzurro che è stato trasformato in un vero e proprio museo.
La mostra, permanente, dal titolo “Porto Azzurro: storie, memorie e aneddoti nella prima metà del '900”, raccoglie la storia e le tradizioni, gli usi ed i costumi di Longone mediante l'esposizione di fotografie: le prime classi elementari, i pescatori, il cambiamento urbanistico del paese, la piazza, i vecchi giochi dei bambini e i tipici “modi di dire” dei longonesi ed altro ancora.
L'iniziativa è stata realizzata grazie alla partecipazione dell'Istituto Carducci a due iniziative: l'adesione alla Rete Nazionale SIMI (Scuole Isole Minori Italiane) e al progetto “Io propongo – Arcipelago degli Arcipelaghi - le scuole delle isole come modello di innovazione”, con la finalità di valorizzare le potenzialità del territorio locale e delle Istituzioni scolastiche sulle piccole isole italiane. Inoltre grazie al finanziamento PON 9707 Modulo “L'ingresso della scuola diventa un'opera d'arte".
“Lo studio della storia svolge una funzione centrale nel processo formativo di un ragazzo: promuovere lo studio della storia locale contribuisce a potenziare il senso di identità sociale e l'appartenenza ad un territorio; valorizzare un bene culturale locale rende significativo il legame tra il presente e il passato e contribuisce alla formazione di futuri cittadini.”
Queste alcune delle parole lette da alunne presenti all'inaugurazione del Museo alla quale hanno partecipato anche alcuni rappresentanti dell'Associazione Culturale Il Tercio e autorità civili e militari, accolti dai docenti e genitori che, unitamente agli alunni, nel mese di luglio si sono occupati della raccolta del materiale e dell'allestimento, dalla segretaria amministrativa dell'Istituto ma soprattutto dalla Dirigente Lorella Di Biagio, commossa per questo ennesimo obiettivo raggiunto, forse l'ultimo in questo Istituto dato il suo imminente trasferimento alla direzione dell'Istituto Cerboni di Portoferraio.
La commozione ma anche qualche commento ironico è stato colto tra i visitatori della mostra, in particolare dai longonesi più anziani che hanno ritrovato nelle immagini esposte facce conosciute ed episodi a loro familiari.