Scritto da Valentino Soldani, 1902, «Il Secolo XX»
Ma nell’isola d’Elba colgo, forse ultimo fiore di ricordi napoleonici, dalla bocca d’una mia parente più che nonagenaria, una strana ninna-nanna cantata nella prima metà del secolo dalle madri elbane addormentanti i loro piccini:
Dio ti faccia virtudioso, figlio mio, e buon cristiano, e ti mostri valoroso sempre col comando in mano; e per mare e per cammino Dio ti liberi da ogni assassino. Dio ti dia forza e potenza, quanta ne dette a Sansone, di Davìdde la sapienza, la scienza di Salomone; e per mare e in ogni terra Dio ti liberi da ogni guerra. Dio ti dia le pecorelle quante ne guidò Giacobbe; e con quelle di Rachelle quante ne vide e conobbe. Fa’ la nanna, fa’ la nanna, figlio bello di tu’mamma…
«È la ninna nanna cantata dalla mamma di Napoleone al figliolo piccino» mi disse, convinta, la vecchia.