Gli imprevisti fanno parte della vita. Si vorrebbe avere tutto sotto controllo, ma sappiamo che non è possibile. Così, di fronte agli imprevisti seri, occorre decidere il da farsi in equilibrio fra libertà e responsabilità.
Un uomo di nome Giuseppe, racconta il vangelo di questa domenica, vede traballare le sue certezze. Ha deciso di sposare Maria, la donna di cui è innamorato e con cui è ufficialmente fidanzato. Sappiamo dal racconto che Maria è incinta e, per la legge ebraica, dovrebbe essere denunciata per essere condannata ad una terribile pena (per le donne, l'adulterio prevedeva la lapidazione, cf. Deut 22,20-21).
Giuseppe è innamorato di lei e decide di non denunciarla. Prevale la forza dell'amore che lo anima dal di dentro. Si può parlare di risveglio spirituale? Nella sua travagliata riflessione viene sostenuto e incoraggiato da un messaggio che gli giunge in sogno. Giuseppe è definito “giusto”, in quanto osservante della legge, ma nel sogno comprende di dover andare oltre. Proprio il bambino che è in Maria spalancherà le porte della giustizia straordinaria e sovrabbondante, che giunge fino al perdono del nemico.
Ci sono situazioni che comportano il conflitto interiore: cosa faccio? qual è la scelta migliore? quali sono le conseguenze? cosa può capitarmi? e agli altri?
Talvolta lo scontro è con il senso comune o con le stesse leggi vigenti. Affermare il primato della coscienza significa andare incontro a situazioni che appaiono, in un primo momento, le meno giuste o le più pericolose. Chi segue la coscienza mette in conto tutto questo. Sa che il suo agire non può venir meno ai valori della vita e dell'amore.
Nei giorni scorsi si è celebrato in Italia il cinquantesimo anno della legge sul diritto all'obiezione di coscienza al servizio militare e sull'istituzione del servizio civile sostitutivo del militare.
Tantissimi giovani hanno usufruito di questa possibilità. Così come altri con il servizio civile universale, reso possibile dopo la sospensione (non l'abolizione) della leva obbligatoria. Esperienze di servizio largamente positive e di forte valore educativo. Una realtà da incrementare, in quanto si tratta di forma costituzionalmente riconosciuta di difesa della patria, e non da depotenziare rispetto ad altre forme di cui si è tornati a parlare anche in questi giorni.
Va detto che, in molti Paesi, il diritto all'obiezione di coscienza non è riconosciuto. Assistiamo, per esempio, alla sistematica repressione degli obiettori ucraini, che rifiutano la forma armata di resistenza, e di quelli russi. Ed è per questo che in molti oggi esprimono solidarietà con obiettori di coscienza e renitenti alla leva russi e ucraini, e insistono nel chiedere che vengano lasciati espatriare, riconoscendo loro lo status internazionale di rifugiati.
Anche da realtà come queste, forse, la nostra idea di giustizia potrà espandersi superando tutte le certezze (quanti “ismi”!) che contrastano con la comune appartenenza all'umanità.
(18 dicembre 2022 – IV Domenica di Avvento)
PS - “Guarda, Signore, alla pena del popolo, / manda colui che devi mandare, / manda l'agnello che libera e salva, / colui che porta perdono e amore.” (D.M.Turoldo)
Nunzio Marotti
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