Il Natale non è questione di generica o occasionale bontà quanto di stile di vita che nasce da un rinnovamento interiore. Su questo, io per primo, siamo interpellati. Il vangelo (Prologo di Giovanni) afferma che diventano figli di Dio quanti accolgono la Luce venuta nel mondo, il Dio nato bambino.
Nel 2023 ricorre l'ottavo centenario del primo presepe realizzato a Greccio da Francesco di Assisi (1223). E' attorno a questa realtà, semplice e poco visibile, che nel corso dei secoli si è rinnovato lo stupore e la meraviglia per l'Evento dell'incarnazione, annunciato con scintillio di semplicità e gioia ai miseri ed emarginati a Betlemme.
Da questo Evento parte il cammino di ognuno, non più solo ma in compagnia della fede e della comunità. Dalla nascita alla rinascita, in costante trasformazione spirituale sviluppando quel frammento di luce divina che è (in) ognuno, grazie all'inserimento di Dio nel cosmo creato e alla sua piena e definitiva condivisione della nostra condizione. Così può emergere l'uomo nascosto, inedito (Balducci), l'uomo dell'armonia e della fraternità, che, prima in sé, vince la violenza con la mitezza, l'egoismo con il dono e la cura, l'odio con il perdono, che non si lascia schiacciare dalle paure e dalle debolezze ma le supera condividendo quelle degli altri. Quale mondo, quale società si costruisce in questo modo! Questo è il sogno di Dio per gli uomini e il creato. E' un sogno che è promessa che si realizza, già adesso anche se non ancora in pienezza, legata a quel Bambino nella mangiatoia di legno, incomprensibile senza l'altro legno (croce). Tutto questo dà vera speranza: “Nascendo nel presepe, Dio stesso inizia l’unica vera rivoluzione che dà speranza e dignità ai diseredati, agli emarginati: la rivoluzione dell’amore, la rivoluzione della tenerezza. Dal presepe, Gesù proclama, con mite potenza, l’appello alla condivisione con gli ultimi quale strada verso un mondo più umano e fraterno, dove nessuno sia escluso ed emarginato” (Francesco, Admirabile signum, 6).
Nel presepe troviamo gli elementi della natura a indicare che tutto il creato partecipa alla festa della Vita che si manifesta. L'uomo dell'armonia non può che collaborare affinché sia salvaguardata la vita nel creato-ambiente, prendendosi cura della biodiversità, del clima, dell'acqua, della qualità della vita umana, della giustizia... tutto riassunto nel termine shalom, pace come pienezza dei beni.
La fede nell'incarnazione divina in Gesù immerge (battesimo significa immersione) nel mistero di Dio e della vita. Allora tutto è segno di questo mistero: è questione di occhi (vedere con il cuore). Tutto è segno, come lo era il bambino nella grotta, lo è ogni bambino, ogni essere umano, ogni elemento del pianeta e dell'universo. Ecco perché, ad ognuno nella condizione in cui vive, è possibile lo stupore e la meraviglia, a volte improvvisi e fugaci, a volte durevoli. Ma sempre rimane il ricordo di un barlume e la risonanza della gioia. E, con questo nutrimento, ancora in cammino.
(25 dicembre 2022 – Natale del Signore)
Nunzio Marotti
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