Nei giorni scorsi, ho partecipato all'inaugurazione del pannello alle Ghiaie, in prossimità del luogo dove sorgeva il cimitero ebraico di Portoferraio.
Un'iniziativa significativa nel Giorno della Memoria, un modo per tenere acceso il ricordo e far riflettere sui pericoli che ancora oggi si corrono per quanto riguarda l'antisemitismo, il razzismo in genere e ogni forma di discriminazione.
Quest'anno, la Giornata cade mentre sono in atto numerose guerre fra cui quella in Ucraina. Per il conflitto europeo, si parla con insistenza di vincere sul nemico, quale via per raggiungere la pace. Il mito della vittoria - come ricorda il pedagogista Daniele Novara QUI - è un errore e "il vero dramma è la voluta rimozione di quelle esperienze storiche che hanno portato a un significativo successo delle alternative alla guerra. Le grandi figure della nonviolenza – non quella puramente spirituale, ma quella attiva e politica – in grado di trascinare i loro popoli verso processi di liberazione senza far ammazzare le loro stesse genti, sono sistematicamente dimenticate".
E ha aggiunto: "Ci sono stati leader che, all’interno di grandi processi storici, hanno saputo coniugare l’anelito alla giustizia con la necessità della pace, trascinare i loro popoli verso processi di liberazione senza far ammazzare le loro stesse genti. Credere di aiutare l’Ucraina foraggiandola di armi spinge in una spirale autolesionistica di morte e di tragedia senza fine. L’idea di coinvolgerci in una Terza guerra mondiale, per giunta nucleare, è sconvolgente".
Per questo motivo, conclusa la manifestazione di inaugurazione del pannello, ho pensato di richiamare semplicemente e silenziosamente la possibilità della nonviolenza.
Per non dimenticare. Oltre ogni retorica.
Nunzio Marotti
[Pubblico altre foto a testimonianza del valore dell'iniziativa dell'Amnministrazione Comunale]