Monza, Bologna e Pisa: sono tre le mostre sulla pittura dei Macchiaioli contemporaneamente in corso in questi giorni in Italia, segno dell'enorme interesse per questo movimento pittorico rivoluzionario, con giovani artisti, (molti dei quali combattenti nelle guerre risorgimentali del 1848-49) che, ben prima dell'Impressionismo, rinnovarono profondamente l'arte figurativa nello spirito di un nuovo realismo.
Un cambiamento nato a Firenze a metà dell'Ottocento e che toccò in parte anche l'Isola d'Elba, soprattutto come soggetto di decine di tele e disegni di Telemaco Signorini ospite - com'è noto - di Mario Foresi nelle vacanze elbane del 1888 e 1889.
Dal 18 febbraio al 21 maggio 2023, l’Orangerie della Villa Reale di Monza ospita la mostra “I Macchiaioli e l’invenzione del Plein air tra Francia e Italia”, a Bologna invece (26 dicembre 2022 - 1 maggio 2023) è Palazzo Fava a presentare la mostra "Fattori. L’umanità tradotta in pittura".
Il Palazzo Blu sul Lungarno di Pisa ospita invece, fino a domenica 19 marzo (dall'8 ottobre 2022) "I Macchiaioli", 130 capolavori provenienti da collezioni private e da importanti Musei nazionali.
Un successo di visitatori, circa 90mila, che ha spinto gli organizzatori a prolungare di tre settimane la retrospettiva.
Tra gli autori in mostra, suddivisi in undici sezioni, i toscani Cristiano Banti, Odoardo Borrani, Adriano Cecioni, Serafino De Tivoli, Giovanni Fattori, Raffaello Sernesi e Telemaco Signorini (sperando di non dimenticarne qualcuno), gli emiliano romagnoli Giovanni Boldini e Silvestro Lega, i veneti Federico Zandomeneghi e Vincenzo Cabianca, e poi Nino Costa (Roma), Giuseppe Abbati (Napoli), Vito D’Ancona (Pesaro).
Un'esposizione che vale davvero la pena di vedere, con il piccolo rammarico per il fatto che l'importante figura di Telemaco Signorini viene illustrata nell'unica dimensione 'continentale' ignorando completamente, sia nelle opere esposte che nei pannelli descrittivi 'l'importante produzione che l'artista fiorentino realizzò con soggetto l'Isola d'Elba (circa 70 le opere, tra dipinti e disegni, censite da Giampaolo Daddi), con i suoi paesaggi terrestri e marini, gli scorci degli antichi paesi.
Alla Pinacoteca Foresiana sono tra l'altro presenti tre belle opere di Signorini ("Mago Chiò", "Darsena di Portoferraio veduta dalla Porta di Terra" e il disegno "Primavera"), due di Plinio Nomellini, co-fondatore del gruppo dei Macchiaioli al Caffè Michelangelo (il bellissimo ritratto di Pietro Gori e una Marina di Capri) e un piccolo Fattori.
Opere che non sarebbero sfigurate nella mostra in corso a Palazzo Blu e che - si immagina - volentieri sarebbero state prestate dal Comune di Portoferraio, ma nessuna richiesta in tal senso è pervenuta.
'Chi fa da sé fa per tre' vien quindi da pensare e forse sarebbe il momento - avendo ora l'Ente Pubblico competenze ed energie in passato assenti - di promuovere a Portoferraio una grande mostra basata sugli importanti artisti a cavallo tra 8 e '900 presenti all'Elba, Macchiaioli e non (sia in Pinacoteca, esposti o nei depositi, che nelle collezioni private): dai citati Signorini, Fattori e Nomellini, ai Llewellyn Lloyd, Pietro Senno, Mazzei, ecc.
Ce la faranno i nostri eroi?
CR
Nelle immagini: "Darsena di Portoferraio veduta dalla Porta di Terra" e "Mago Chiò" di Telemaco Signorini, a seguire il "Ritratto di Pietro Gori" di Plinio Nomellini accanto a un Lloyd