Una serata per celebrare i quasi 50 anni di attività dell'Open Air Museum di San Martino e la genialità artistica di Italo Bolano.
Molti gli amici e gli appassionati d'arte che si sono ritrovati presso il chiostro della caserma De Laugier per assistere ad una serata che si è presto trasformata in una Lectio Magistralis di Italo Bolano sull'arte contemporanea e sul suo rapporto fra la Natura, la ricerca della bellezza e l'isola d'Elba.
Ha condotto la serata con la consueta professionalità e simpatia il giornalista Francesco Guidara.
Nel corso della conversazione, alla quale hanno preso parte anche Rosanna Barbiellini Amidei, storica dell'Arte, Leonardo Preziosi, presidente di Italia Nostra – sezione Elba e Giglio - ed aperta da un saluto dell'assessore Antonella Giuzio, Italo Bolano ha ricordato il suo percorso artistico: dalle prime opere degli anni '50, alla nascita – a metà anni '60 – del Museo di San Martino. Toccante anche il ricordo dell'amico Mario Luzi, fra i più grandi poeti italiani del '900, con cui Bolano collaborò artisticamente in un intreccio proficuo di arte e letteratura. Proprio a Mario Luzi è dedicata una delle opere centrali di San Martino.
L'ultima sfida – ha raccontato Bolano al termine della serata – è adesso quella del Museo Diffuso di Arte Contemporanea dell'isola d'Elba. Un progetto a cui Bolano lavora da anni e che ha l'obiettivo di fare dell'isola un luogo di celebrazione dell'arte attraverso le opere dell'artista elbano. Oggi negli 8 comuni dell'isola d'Elba sono già allestite ed esposte una cinquantina di opere, fra pitture, ceramiche, monumenti e installazioni.
"Ritengo che il Museo diffuso potrebbe rappresentare un punto di riferimento per proiettare l'isola nel contesto dell'arte del 21º secolo", ha concluso Bolano. "Altri potrebbero continuare per lasciare una testimonianza della nostra epoca. Io spero di aver aggiunto una nota di bello a quello già stupendo della Natura".