Caro direttore,
scrivo mentre ci si appresta a festeggiare la conquista dello scudetto da parte del Napoli, squadra alla quale "tengo". E' giusto, quando sarà, festeggiare ed esprimere la gioia per l'impresa sportiva. Lo farò anche io, festoso con misurata sobrietà, augurandomi che lo stesso avvenga qui e altrove, soprattutto a Napoli.
Credo che sia giusto che il tifo risulti coerente con i valori che lo sport esprime.
Penso che il senso di appartenenza (con la A minuscola) sia importante e che tale appartenenza (con la A minuscola) - e questo vale non solo per quella sportiva o territoriale - abbia bisogno di un criterio regolatore, che individuo nell'Appartenenza (con la A maiuscola) e che chiamo "comune umanità".
Cosa suggerisce questa Appartenenza? Sicuramente, il rispetto per sé e per l'altro, compreso chi la pensa e vede diversamente. Poi, il senso della misura, vale a dire la consapevolezza della non assolutezza di ciò che ciascuno crede, vede e giudica. Ancora: il senso dell'impegno finalizzato al raggiungimento di obiettivi all'interno di regole condivise (lealtà). Aggiungo lo spirito di gruppo, necessario per vivere un'esperienza umana forte e per raggiungere traguardi, che si esprime senza pregiudizi e violenza, ed è capace di non emarginare qualcuno e di sostenere le (anche temporanee) fragilità. C'è poi il senso del divertimento che più grande è quante più persone riesce a coinvolgere. Inoltre, credo che suggerisca il valore dell'educare, inteso nel senso di far emergere il meglio di ognuno, all'interno di una storia che viene prima, ci coinvolge e va oltre.
Infine, lo sport contribuisce a far vivere incontri belli, positivi, anche quando l'intelligente ironia produce qualche sfottò, mai offensivo.
Mi auguro che, domenica o poco dopo, la festa celebri tutto questo. E anche io, a modo mio, parteciperò.
Nunzio Marotti