Quando nel 1814 Napoleone arrivò all’Elba, trovò una pessima viabilità sia interna alla città di Portoferraio (strade urbane comunitative) che esterna (strade extraurbane comunitative): si dette da fare per migliorare la situazione. (Vedi Tesi di laurea “Il teatro dei vigilanti di Portoferraio: traccia dell’occasione napoleonica”. L. Balestrini. Biblioteca comune Portoferraio).
Questa situazione degradata delle strade ottocentesche comunitative, cioè appartenenti alla comunità, strade che oggi chiamiamo comunali, era legata ad una eredità storica secolare dove il traffico marittimo era praticato maggiormente rispetto a quello terrestre: Cosmopoli nacque pensata e costruita come porto.
L’impulso dato da Napoleone a migliorare la viabilità terrestre continuò dopo la sua fuga nei primi decenni dell’ottocento nel restaurato governo granducale, ad opera della magistratura comunitativa di Portoferraio. (vedi “Viabilità e igiene pubblica “pg 393-410 di “Storia di Portoferraio e dell’Elba dal 1815 al 1818 attraverso documenti di archivio” Marcello Camici. Marchetti editore. Pisa 2017)
Questo stato di degrado delle strade ottocentesche dell’Elba era eredità del secolo precedente, il settecento. Nel settecento l’amministrazione pubblica granducale non era riuscita a porvi rimedio,seppur avesse presente e fosse a conoscenza del problema e avesse tentato di risolvere.
Del degrado della viabilità urbana ed extraurbana di Portoferraio settecentesca e degli interventi fatti per cercare di migliorare la situazione, la storiografia locale tace.
Cercherò di colmare il vuoto di questo importante argomento ,attraverso inediti ritrovati documenti di archivio, i quali descrivono che sul finire del settecento grande era l’attenzione dell’amministrazione pubblica verso il degrado della viabilità ma era vanificata dall’assenza di un opportuno congruo intervento nonostante l’impegno del Provveditore di strade della comunità di Portoferraio.
Nella circolare in stampa del 3 marzo 1795, inviata al cancelliere di Portoferraio dalla Camera delle comunità in Firenze,cancelliere che ricopre anche la carica di Auditore (giudice),appare chiaro lo stato di degrado.
Pandolfo Spannocchi chiede cancelliere ferraiese di provvedere sollecitamente alla riparazione delle strade nei territori di sua giurisdizione perchè così non solo cesseranno le lamentele ma anche perché con l’apertura di lavori pubblici “verranno le comunità ad ottenere nella corrente stagione il desiderato intento di somministrare ai poveri e bisognosi il mezzo di guadagnarsi colla loro opera, la sussistenza”.
“All’Aud.re
Sig Cancelliere
di Portoferraio
Ill.mo Signore
La frequenza delle doglianze e di reclami che mi pervengono sull’impraticabilità o cattivo stato di molte strade tanto regie che comunitative mi obbligano a risvegliare l’attenzione di quei magistrati e cancellieri comunitativi i quali senza valutar quanto merita un oggetto di tanta importanza e interesse per il pubblico bene e servizio mancato della dovuta vigilanza per la permanente buona conservazione delle strade predette e per tenere a conto come conviene i subaccollatari di esse, i provveditori di strade e gli altri agenti che dipendono dai magistrati medesimi.
Commetto perciò a VS di tenerne prontamente proposito con i Sigg. rappresentanti le comunità comprese nel dipartimento di codesta cancelleria affinchè assunto in serio esame e considerazione lo stato delle strade nel rispettivo loro territorio possano senza un positivo dissesto delle loro economiche amministrazioni, prendere le misure e disposizioni opportune per determinare i risarcimenti e lavori necessari alla remissione in buon grado delle strade che ne hanno maggior bisogno. E quanto più sollecita sarà l’effettuazione dei lavori e risarcimenti occorrenti non solo cesseranno i giusti lamenti dei Comunisti e del Pubblico ma verranno le comunità ad ottenere nella corrente stagione il desiderato intento di somministrare ai poveri e bisognosi il mezzo di guadagnarsi colla loro opera la sussistenza.
Devo credere che codesti Sigg rappresentanti e VS averanno tutto l’impegno di distinguersi col loro zelo e premura onde resti provveduto efficacemente al buon stato delle strade e insieme alle attuali circostanze dei comunisti
Mi avvisi il recapito della presente; E resto
DI VS
Firenze dalla Camera delle Comunità
Lì 3 marzo 1795
Devotissimo servitore
Pandolfo Spannocchi”
(Filza “lettere e ordini e ordini di comunità dal lulglio 1794 a tutto ottobre 1797” Carta senza numero di pagina. Archivio preunitario del comune di Portoferraio. Archivio della comunità di Portoferraio 1554-1800. Carteggio magistrale. Archivio storico comune Portoferraio)
L’intento della circolare in stampa era quello di “risvegliare l’attenzione di quei magistrati e cancellieri comunitativi i quali senza valutar quanto merita un’oggetto di tanta importanza e interesse per il pubblico bene e servizio mancato della dovuta vigilanza per la permanente buona conservazione delle strade predette e per tenere a conto come conviene i subaccollatari di esse, i provveditori di strade e gli altri agenti che dipendono dai magistrati medesimi“, non è perseguito, né realizzato.
Lo evidenzia due anni dopo una circolare, ancora in stampa, dove si evince che la situazione di degrado non è presente solo all’Elba ma in tutto lo stato granducale. La circolare in stampa porta la data del 1797 ed arriva al cancelliere di Portoferraio dalla Camera della Comunità in Firenze sempre da Pandolfo Spannocchi, "devotissimo servitore”.
La lettura di questa circolare è di particolare interesse perché chiaramente evidenzia anche responsabilità da parte delle amministrazioni civiche locali nel persistere del degrado delle pubbliche strade.
“Eccellentissimo Signore
Dalle relazioni fatte dagl’ingegneri incaricati da questa camera della visita e riscontro delle strade regie ho rilevato con sorpresa il cattivo stato delle medesime, nonostante i certificati che di tempo in tempo mi son pervenuti alle rispettive scadenze dei pagamenti annuali che questa camera contribuisce alla comunità accollatarie del mantenimento di dette strade regie.
Risulta da tali relazioni che vi è della negligenza nei risarcimenti ai tempi opportuni, cattivo sistema in quelli fatti, e che non vengono praticate le buone regole per conservare questa strade regie ,quando all’incontro per parte di questa camere colle Istruzioni stampate del dì 12 dicembre 1782 e colla circolare parimenti in stampa dei 18 luglio 1792 ne era stato a ciascuna comunità additato il metodo facile e sicuro che non è stato praticato.
I medesimi motivi con la circolare in stampa dè 18 novembre 1791, fu rammentato alla comunità medesime il dovere il dovere e l’interesse che avevano su questo oggetto di pubblico servizio e di loro particolare interesse, mi muovono a prendere le necessarie misure onde i Residenti individualmente e le rispettive Comunità ancora, che sono responsabili di questi disordini su questa materia, non si trovino nel caso di soccombere a ciò che mi vien prescritto dagli Ordini e che fu notificato da questa Camera con circolare in stampa dei 10 febbraio 1781.
Devotissimo Servitore
Pandolfo Spannocchi”
(Filza ”Istanze e negozi della comunità e forno dall’anno 1793 al 1797”. C29. Carta senza numero di pagina. Archivio preunitario del comune di Portoferraio. Archivio della comunità di Portoferraio 1554-1800. Carteggio magistrale. Archivio storico comune Portoferraio)
Marcello Camici
Nelle immagini la Circolare in stampa del 3 marzo 1795 (Fronte - retro)