Dal 19 al 25 agosto 2023 Flavio Orsi esporrà nei locali della Gran Guardia a Portoferraio, sotto l’arco della porta a mare che conduce su quella darsena medicea da lui tante volte fissata, o immaginata, in suggestive visioni.
E tra le venti e più opere che comporranno il mosaico di questa nuova personale, voglio allora soffermarmi proprio sui Notturni, che del vecchio porto danno un’immagine misteriosa e raccolta, e che son senza dubbio le opere sue più celebri e amate.
Chi andrà a visitare la mostra ne vedrà perlomeno tre. Ce n’è uno romantico, alla Turner, con un cuore ardente che illumina il controluce di una manciata di barche assiepate, penetrando tra le antiche chiglie in concretezze di porcellana.
È un sogno, mi dice Flavio.
L’osservatore può “sentire” nello sfondo la scansione dei palazzi sino alla parte alta del centro storico della città, oppure immaginare altri scenari.
I palazzi affiorano, altissimi e fantastici, nel secondoolio grande, sotto un cielo scuro spatolato grezzo, a caolino e sabbia.
Una veduta quasi divisionista, dove la luce, dietro alla tenebra del primo piano, crepita lungo la calata, come nel piccolo bozzetto che conclude il trittico, anche se qui talvolta si disfa in grumi scoppiettanti, coriandoli e minuzie materiche che rincorrono la linea del molo.
E di nuovo i palazzi sfumano, appena accennati, quasi in una pittura da teatro.
In queste tele, l’occhio segue il dettato della composizione, si sposta verso i punti focali.
Una delle doti di Orsi è infatti quella di sapere far guardare dove vuole lui.
La geometria del quadro è una delle sue preoccupazioni principali. Nel suo piccolo studio, tra la campagna e uno sperone d’aplite, riprende continuamente in mano lavori vecchi e nuovi, corregge, ritocca, raffredda e riscalda le tonalità, aggiunge contrappesi, taglia.
Ma nella sua pittura la tecnica non esaurisce il lavoro in una semplice composizione ben fatta.
Questi Notturni, per esempio, sono un ciclo di dipinti carico di significati.
La luce che nasce nell’oscurità è il segno fondante della nostra tradizione. Qui abbiamo luci di case e lampioni che scaldano e riverberano la notte,piccoli fari accesi sul porto tenebroso. Punti fissi – o dondolanti sul mare – aimargini dell’ignoto.
Un romanticismo quasi alla Böcklin, a volte fiabesco e narrativo, affiora in altri scorci diurni, sempre in bilico tra visione della realtà e memoria, immaginazione quasi astratta e rielaborazione interiore di suggestioni ritornanti.
Sono paesaggi come quello preso sul ciglio di uno strapiombo dalle parti di Marciana Marina (debitore forse di certe impostazioni di un C. D. Friedrich), o come un’invenzione mineraria carica di verdi acidi e rossi brunastri; o ancora una lacca di pietra bianca sormontata da un arcobaleno semicircolare.
Non mancano poi i tributi alla tradizione marinara.
C’è per esempio una scena di pesca notturna, tra le luci sminuzzate dei pesci che si affollano sotto la lampara; ricordo, questo, di altre pesche lontane nel tempo con le saccaleve, di notti passate alle secche vicino alla Corsica, di fiaccolate in mare.
Questa “luce della memoria” è il segno del sapersi e volersi mantenere parte di una storia. Una luce che Orsi consegna come cosa viva, non solo ideale e nostalgica, ma anche e soprattuto concreta e attuale.
Ecco allora che, quasi per mantenere fisicamente i legami, dipinge su una tavola di noce proveniente da un antico mobile della nonna.
Addensa uno scorcio di Capo Bianco all’interno di uno scuro di finestra. Riadatta alcune belle cornici che furono già di Castelvecchi (una di queste racchiude un novecentesco vaso di fiori). Progetta di tracciare uno schizzo al margine delle stratificazioni di colore che si accumulano sulla sua tavolozza.
Tra le altre opere che compongono la scelta di quest’anno citerò, per concludere, tre intense vedute di Capo Bianco, tra le quali una mareggiata di grande formato. Una mattinata sul mare tra il Grigolo e la Linguella, dai volumi ben marcati e la luce perfetta. E poi una serie di scorci verdeggianti e ben dipinti della campagna elbana.
La mostra sarà aperta ogni giorno dalle 10:30 alle 12:30 e dalle 18:00 alle 23:30.
È organizzata dal Circolo degli Artisti in collaborazione con la Pro Loco e il Comune di Portoferraio.
Angelo Airò Farulla