Riceviamo e pubblichiamo:
Quest’anno mi è capitato più volte di soffermarmi davanti al classico poster promozionale attaccato con lo scotch, che elenca gli eventi del mese in corso nel paese di Marciana Marina. Ho sempre la vana speranza di leggere qualche
sorprendente novità, ma vengo ogni volta, sempre più dolorosamente, deluso.
Non sono un marinese, non sono nato qui, ma tutti più o meno sanno chi sono.
Mio nonno ha iniziato a venire qui in vacanza nel 1952, mia madre vi ha trascorso tutte le sue 58 estati, le ultime 23 con me. Siamo abitudinari, e amiamo Marciana Marina.
Per tanti anni l’ho letto negli occhi di tanti neofiti, quel colpo di fulmine che incanta tantissimi, che insinua in loro il desiderio di tornare.
Il motivo ho sempre pensato fosse la serenità che trasmette questo luogo, la bellezza, la tranquillità.
Ma questa calma, negli anni, sta diventando stagnante, e sta uccidendo questo paese. Per questo sto scrivendo questa lettera: spero che qualcuno che ne abbia la possibilità e sia innamorato come me, possa fare attivamente qualcosa per
salvarlo.
Sono cresciuto ascoltando racconti mitici, quasi surreali, su Marciana Marina ed i suoi eventi. Grandi cantanti, vip, o petizioni sportive di altissimo livello, visite di navi militari: una sorta di Principato di Monaco, accessibile e molto più bella.
Quando io ero piccolo, in effetti, c’erano diverse attività durante l’estate: ogni sera c’era uno spettacolo diverso: c’erano le bancarelle sul lungomare, comici e cantanti che si esibivano in piazza, le macchine elettriche per i più piccoli in piazza Bonanno, la sala giochi, il cinema all’aperto, e chissà quante altre cose che nemmeno ricordo. Ogni tanto c’era la serata evento: mi ricordo in particolare la notte blu, piena di musica e di palloncini. La mitica Santa Chiara, che bloccava tutto il paese per ore coinvolgendo anche i più pantofolai. Man mano che passavano gli anni, però, gli svaghi diminuivano sempre di più. Nelle ultime estati, purtroppo, il paese si è fermato. Non c’è più niente.
Circa un mese fa due ragazze mi hanno chiesto cosa ci fosse da fare la sera: mi sono guardato attorno, sconsolato, e ho risposto loro che se non avevano intenzione di ubriacarsi l’unica opzione era andare a ballare la tecno al Bleep, visto che quel giorno fortunatamente era una domenica. Sono tornate a casa con una settimana di anticipo, e non le biasimo.
Da tre anni è diventata un’impresa persino giocare a calcetto: per un anno il campo è stato tenuto chiuso tutta l’estate per installare una sala cinema gli ultimi dieci giorni di agosto, con film per bambini. Peccato che proiettare la pellicola in un campo da calcio, sotto un tendone, a notte fonda, in uno dei luoghi più remoti di Marciana Marina, dopo ferragosto, non sia proprio la più grande idea del mondo. Ci sono stato, per curiosità, per constatare il successo di questa iniziativa: ho contato otto persone, la nona ero io, che per disperazione mi sono trovato a guardare “Peter rabbit”.
L’anno successivo il campo era chiuso per lavori e quest’anno, pur essendo finalmente pronto, è adibito al gioco del tennis perché tutto il centro sportivo è stato ribaltato per fare i lavori. Al posto del campo di beach volley c’è un mucchio di sassi. Al posto del campo da calcetto per i bambini c’è l’attrezzatura da cantiere.
Come tanti di voi ben sapranno, la noia serpeggia tra i giovani, ed io nel mio piccolo ho sempre cercato di trovare qualcosa da fare, ma quest’anno quando ho visto i miei amici bere e fumare non ho potuto dire niente, anzi, ho detto loro che in effetti l’unica cosa da fare probabilmente è sballarsi.
Queste sono le loro serate fino alle 1/2 di notte, poi se in giro per l’isola c’è qualche evento prendono il taxi e se ne vanno.
La più grande attrazione per i bimbi è il pagliaccio Fragolone, che fa il giro dell’isola e per ben 5 volte quest’anno si è esibito a Marciana Marina, nella più inutile piazza del mondo: piazza Bonanno.
L’intero lungomare è diventato un unico ristorante, che parte dalla piazza della palma e finisce allo yachting bar. Se esci, ma non bevi e non fumi, mangi. Potrei scriverci una formula matematica. Il cibo ed il barlume sono le due cose che stanno tenendo vivo questo paese.
Vedo la mia amata Marina appassire e cerco disperatamente qualcuno che mi aiuti a salvarla. Qualcuno che con coraggio e determinazione si metta a lavoro per portare novità, idee valide che possano attirare persone di ogni età.
Non voglio vedere i soldi del comune spesi in piastrelle nuove per la località la soda, dove non c’è nulla, e dove non c’è bisogno di mettere una pavimentazione all’ultimo grido per poi parcheggiarci sopra le macchine.
Perché in Piazza Bonanno non c’è mai nulla? Perché non è mai stato fatto un campo da calcetto come si deve, aperto a tutti, coperto da una bella rete in modo che le case vicino non si vedano arrivare palloni ogni due secondi? Perché la notte blu viene fatta ogni estate a Capoliveri e qui no? Perché non viene invitato nessuno da anni a fare uno spettacolo, a cantare, o a far ballare la gente? C’è il solito gruppo di ragazzi emergenti che canta “Io vagabondo”. Basta.
Perché non mettere l’ingresso al campo di calcio del Marciana Marina a pagamento e dividere il terreno in più campi da gioco? O mettere un dj bravo sulla spiaggia di sabbia?
I marinesi invecchiano, ed i giovani iniziano, giustamente, a guardare altrove, tra un drink e l’altro.
Davide Lami