Concerto gratuito offerto da Sapori d'Arte bistrot, a partire dalle 19e30 in Piazza del Cantone, appena dentro l'antica porta sul belvedere di Marciana.
Un'occasione per ritornare alle radici dell'identità popolare elbana, grazie ai cinque componenti del gruppo Ravanatera.
Il gruppo musicale folk Ravanatera nasce nel 2016 con lo scopo di recuperare, riproporre e tramandare quella parte del patrimonio culturale della gente dell'Elba e di altri territori insulari che si è prodotto nei secoli per stratificazioni e si è fatto canto, filastrocca, nonché narrazione orale.
"Ravanatèra è un gioco di parole che richiama l'atto dello scavare - spiega Daniela Soria, storica voce del gruppo -. E' quello che facciamo con il nostro lavoro di ricerca musicale per riscoprire nell'umile suolo le radici e i segni della storia.
La storia di un quotidiano fatto molto spesso di fatica nei campi, in fonderia, in cava, in miniera e in mare a pescare e navigare, ma anche di momenti di gioco, di scherzo e di amore".
Il quintetto, composto da musicisti elbani, intende dunque "ravanare" nel passato della propria gente, in uno sterminato giacimento culturale composto da diversi filoni di serenate, filastrocche pedagogiche, canti di impegno politico, stornelli, questue cantate, sberleffi da osteria.
Il materiale raccolto da questa ricerca, come testimonianza di tempi diversi, è rielaborato e riproposto con arrangiamenti dalla veste più accessibile, contaminando i vecchi stilemi musicali con odierne sonorità, cercando di farne un prodotto che susciti maggiore interesse per il pubblico di oggi.
Durante la performance dei Ravanatera alcuni dei brani musicali ( in particolare per la parte originaria "marcianese") sarano brevemente commentati da Sergio Rossi, anch'egli legato al gruppo sin dalle sue origini, per l'apporto ai Ravanatera di materiale "grezzo" etnomusicologico raccolto "sul campo" ormai quasi mezzo secolo fa
Nell'occasione sarà possibile visitare, nei locali di Sapori d'Arte, la mostra della pittrice Belinda Biancotti, 'Corpi Celesti' una riappropriazione estetica della sacralità del corpo umano dopo l'isolamento da pandemia.
CR