Il 15 settembre scorso lasciava il suo cammino terreno Giovanni Poggi, uno dei più importanti maestri dell’arte ceramica nazionale e internazionale. Giovanni il 16 ottobre prossimo avrebbe compiuto 91 anni, spesi tra ceramica d'arte e artisti; era discendente di un’antica famiglia di vasai albisolesi.
Iniziò la sua carriera nel lontano 1954, lavorando come ‘torniante’ presso la manifattura per la produzione di ceramiche artistiche “C.A.S.” di Santa Margherita Ligure.
Nel 1958 insieme a Mario Pastorino ed Eliseo Salino, ad Albisola Marina fondava la manifattura San Giorgio, così denominata perché inaugurata nella ricorrenza del Santo.
Giovanni ha sempre avuto una sensibilità ed un fiuto straordinari nel riconoscere il valore degli Artisti. E fu così che dalla sua bottega passarono i più grandi artisti ceramisti del ventesimo secolo, da Lucio Fontana ad Asger Jorn, Wilfredo Lam e Agenore Fabbri, per citare solo i più famosi.
Entrando nella vecchia officina dai muri scuriti dal tempo, si possono ammirare, appesi fitti fitti alle pareti, piatti e pannelli di ogni dimensione che portano firme illustri, un vero ”Museo” di arte ceramica senza eguali.
A Ellera, piccola frazione montana poco distante da Albisola e luogo natale di Giovanni Poggi, da qualche anno Giovanni aveva realizzato, assieme alla famiglia e a numerosi artisti un vero Museo Open Air.
Il percorso, iniziato nel maggio 2012, si era concluso nel 2016 con l'installazione complessiva di 50 pannelli di maestri contemporanei quali Marco Lodola, Ylli Plaka, Aldo Pagliaro, Silvana Priametto, Erricka Pontevichi, Maurizio Diana, Tony Salem, Milena Milani e Bill Michael Linde, Timour Lam, Giorgio Moiso, Roberto Giannotti, Franco Bruzzone, Peter Casagrande, Franz Hitzler, Nes Lerpa e Luiso Sturlo, tutti nomi ben noti in questo settore.
Tra questi anche Italo Bolano aveva contribuito con un'opera ispirata al “Suo Mare” alla “Sua Isola d'Elba”, opera che Bolano aveva realizzato nell'ottobre del 2015 proprio nella bottega d’arte del Poggi e che fu collocata nel percorso d'arte nel maggio 2016.
Tra Giovanni Poggi e Italo Bolano era nata una amicizia che purtroppo fu di breve durata ma che era stata segnata da una immediata simpatia, frutto del comune sentire sull'arte.
Entrambi dal carattere poco incline alle chiacchiere ma alla sostanza, si intesero subito e fu così che Bolano aderì immediatamente al progetto di Poggi e contribuì con la grande ceramica (80, 240 cm) che fu collocata tra le ultime a Ellera.
A Giovanni Poggi nel novembre dello scorso anno era stato dedicato un docufilm dal titolo “Il Sottobosco. Giovanni Poggi: la vita, la ceramica” che affronta la storia privata e professionale del ceramista albisolese artigiano novantenne che ha fatto del suo rapporto con la terra la sua ragione di vita. Il progetto, nato da un’idea di Luca Bochicchio, con la regia di Enrico Bonino, è prodotto dall’Associazione Bologna Art Managers e da DLQ Creative Factory.
La Fondazione Italo Bolano ha in programma di richiedere all’AICC – Associazione Italiana Città della Ceramica, la possibilità di proiettare questo documentario nella prossima stagione di apertura del Museo, quale omaggio al grande Maestro ceramista scomparso e al Maestro Italo Bolano che ebbe la fortuna di condividere una parte della sua arte.
Alessandra Ribaldone – Fondazione Italo Bolano
Nelle foto (arch. Fondazione Bolano)
1) Italo Bolano e Giovanni Poggi davanti all’opera di Bolano appena conclusa
2) Italo Bolano al lavoro nella bottega di Giovanni Poggi ad Albisola Marina
3) Inaugurazione dell’opera di Bolano ad Ellera, con Giovanni Poggi