Penso che mercoledì 4 ottobre sia una giornata importante non solo per i cristiani di tutto il mondo.
Come è noto è la festa di San Francesco d'Assisi, un santo amato da tanti. Oltre che patrono d'Italia è patrono di coloro che studiano e lavorano nel campo dell'ecologia. Non a caso, quindi, il 4 ottobre è stato scelto come giorno in cui si realizzano tre eventi: la conclusione del Tempo del Creato, la pubblicazione della lettera "Laudate Deum" e l'inizio del Sinodo dei Vescovi sulla Sinodalità.
Qualche parola su ognuno di questi eventi che interessano anche il nostro territorio.
Il Tempo del Creato. Dal primo settembre si sta celebrando un mese dedicato al pianeta e ai suoi abitanti. Numerose le iniziative in tutto il mondo all'insegna della spiritualità, dell'attività concreta, della sensibilizzazione e informazione, della pressione politica. Il tema di quest'anno è: "La pace e la giustizia scorrano", ispirato dalle parole del profeta biblico Amos. Anche all'Elba ci sono state sia preghiera nelle parrocchie (in particolare domenica 10 settembre a Portoferraio) che incontri, come la seconda edizione di "Contemplando il tramonto dalla Villa romana delle Grotte" e, a Rio Marina (Casa delle suore salesiane), la riflessione sull'ecologia integrale con poesie e musica. La conclusione sarà possibile celebrarla alla parrocchia San Giuseppe, dove alle ore 18,30 ci sarà la Messa all'aperto, nei giardini parrocchiali che saranno appunto intitolati a San Francesco. La celebrazione si concluderà con la piantumazione di un ulivo e un momento conviviale.
La lettera "Laudate Deum". Papa Francesco renderà pubblica l'esortazione apostolica "Laudate Deum" che si presenta come un aggiornamento della potente enciclica "Laudato Si'" (dell'anno 2015, sulla cura della casa comune). Si amplia e approfondisce l'insegnamento sociale del Papa che ha scelto il nome di Francesco proprio pensando al Santo di Assisi come "l’esempio per eccellenza della cura per ciò che è debole e di una ecologia integrale, vissuta con gioia e autenticità".
Il Sinodo dei Vescovi sulla Sinodalità. In questo giorno inizia anche il Sinodo a Roma. Un momento davvero significativo nella vita della Chiesa con inevitabili riflessi sulla vita sociale. Una tappa importante nel cammino di riforma della Chiesa (ecclesia semper reformanda) che al suo interno ha novità introdotte proprio da papa Francesco. E' il primo Sinodo (dal greco: camminare insieme) che vede la partecipazione attiva e con diritto di voto di settanta non vescovi, oltre alla presenza di una cinquantina di esperti, fra facilitatori e teologi. Più che di evento, bisogna parlare di processo, Infatti, questa è una fase del cammino sinodale che è iniziato nelle parrocchie e nelle diocesi di tutto il mondo, con l'ascolto dei fedeli e anche dei dubbiosi, dei ricercatori, dei lontani. E così i temi emersi in questa fase di ascolto saranno proprio quelli che verranno presi in considerazione dall'assemblea di Roma. Questa modalità sinodale è vista come piena espressione della visione conciliare (Vaticano II) della Chiesa, la sinodalità come forma propria dell'essere Chiesa. Un processo che non è semplice, a causa di mentalità resistenti e pigre di fedeli sia laici che chierici. Un processo che in Italia è partito e, talvolta, proseguito con qualche fatica. Anche all'Elba si è svolta la prima fase, che ha registrato alcuni incontri con la partecipazione di una piccola parte di fedeli. Ma c'è attesa per il lavoro dell'assemblea sinodale mondiale (che avrà un'ulteriore tappa il prossimo anno), consapevoli del lavoro di coinvolgimento e ascolto fatto in ogni parte del mondo. E a Roma, come avvenne nel Concilio Vaticano II (1962-65), giungeranno le voci "nuove" che, come sessanta anni fa, ebbero la forza di rompere schemi e forme ormai inadeguate per la fedeltà a Dio e all'uomo contemporaneo. Speranza perché la forza è la stessa: quella dello Spirito, che passa attraverso l'ascolto reciproco, insieme a quella della fraternità.
In conclusione, mi piace pensare che la coincidenza con la festa di San Francesco, uno dei più importanti riformatori della Chiesa, possa contribuire a far sì che ognuno e la Chiesa tutta riesca a crescere tenendo insieme, come lui, "la preoccupazione per la natura, la giustizia verso i poveri, l’impegno nella società e la pace interiore". Sono parole di papa Francesco nella Laudato Si' (n. 10), che aggiunge: "egli manifestò un’attenzione particolare verso la creazione di Dio e verso i più poveri e abbandonati. Amava ed era amato per la sua gioia, la sua dedizione generosa, il suo cuore universale. Era un mistico e un pellegrino che viveva con semplicità e in una meravigliosa armonia con Dio, con gli altri, con la natura e con se stesso" (*).
Nunzio Marotti
(*) Il testo completo del Papa su San Francesco si può leggere qui