Il giorno 15 del maggio scorso, la 92enne Anna Vannucci, a suo tempo apprezzata maestra elementare, ha cessato di vivere. Ho saputo del triste evento con un ritardo di mesi, incontrando per strada sua sorella Giuliana, pure lei ex insegnante, ma alla media Pascoli di viale Elba, a Portoferraio. Giunto a casa ho cercato nel computer, che tengo quasi sempre acceso, notizie sulla morte di Anna. Non ho trovato niente. Ho sentito quindi l'esigenza di fare questo ricordo per ricordare una donna di valore, che ha dedicato la sua vita al mondo della scuola con grande passione e altrettanta professionalità.
L'ho conosciuta nel 1986, era insegnante di mio figlio Guido. Era in servizio nel plesso di San Rocco. Ma il suo impegno è andato oltre il lavoro e mi ha aiutato a ricostruire certi dettagli l'altra sorella, Fiorenza, a suo tempo estetista, che mi ha detto: "Anna, oltre l'insegnamento, ha offerto il suo tempo libero alla parrocchia del Duomo. Si è data da fare per anni nell'Azione Cattolica ed ha partecipato anche al doposcuola posto nella sala intitolata alla memoria di don Mario Marcolini, seguendo studenti in difficoltà insieme a vari insegnanti volontari. E andava pure a trovare anziani rimasti soli, sebbene anche lei fosse già avanti con l'età".
E Anna, proprio per il suo valore, nel 2004 ricevette il Premio Città di Portoferraio, nato anch'esso nella scuola nel 1990. Fu il cosiddetto "Comitato idea giovane", sorto in una classe terza della scuola media Pascoli, a creare questa iniziativa per offrire pubblicamente riconoscimenti a pensionati esemplari e tale manifestazione esiste ancora sostenuta dal Comune, d'intesa con l'istituto Comprensivo, che ora è intitolato a Sandro Pertini e altri enti.
Quell'anno il riconoscimento fu assegnato anche Annarita Buttafuoco, alla memoria, storica impegnata a suo tempo nel movimento per l'emancipazione femminile e fu premiata pure Giuliana Foresi, prima imprenditrice agricola all'Elba, nella nota Tenuta de La Chiusa di Magazzini. Tre donne di valore.
Per anni ho incontrato la maestra a San Rocco, da genitore, e ho potuto capire l'intensità della sua azione, intuivo i suoi metodi, le sue tecniche didattiche particolarmente raffinate e geniali che usava quotidianamente in classe, ad esempio nel far comporre ai bimbi il classico tema. E non era per niente classico. Anna usava strategie d'avanguardia, particolarmente articolate e oserei dire scientifiche, rifacendosi a Moravia e altri noti scrittori, per far conquistare le migliori capacità espressive ai suoi allievi.
Ho fatto la "corte" ad Anna per molti anni per approfondire la conoscenza dei suoi metodi d'insegnamento. Ma era schiva e modesta, non ci sono riuscito. Volevo raccogliere le sue strategie didattiche per poi trasmetterle a nuovi docenti delle elementari.
Che dire ancora. Per onorare la sua memoria, nella scuola elementare di San Rocco, la sua aula potrebbe portare il suo nome, essendo un esempio di vita da seguire. Tutti i suoi alunni, centinaia, senza dubbio saranno grati per tutta la vita ad Anna e con loro tutta la città.
Stefano Bramanti